Home » Formula 3 » Donne nel Motorsport: strada percorribile o puro marketing?

Donne nel Motorsport: strada percorribile o puro marketing?

Le controversie tra il dire e il fare

Le donne e il Motorsport sono due mondi ancora lontani, troppo lontani. Le iniziative per avvicinare le giovani ragazze con l’ambizione di diventare delle campionesse di alto livello sono sempre più frequenti, ma tendono a rimanere delle proposte fine a se stesse. Il voler essere inclusivi alle volte sembra solo di facciata, una mera strategia di marketing che piace tanto nel mondo dei social. Tra il dire e il fare, passa anche spesso in mezzo il volere dei piani alti, che al momento sembra lontano dal voler la partecipazione delle donne ai campionati maggiori. L’ennesimo caso controverso è proprio di questi giorni: da una parte c’è la F3 che apre le porte a quattro giovani pilote per dei test; mentre dall’altra c’è il CEO Stefano Domenicali, che vede più probabile la caduta di un meteore sulla terra che una donna in F1.

I test di F3 a Magny-Cours

La F3 apre le porte a quattro ambiziose donne, invitandole a prendere parte ai test a Magny-Cours in Francia a metà settembre. Le pilote scelte sono Abbi Pulling, Chloe Chambers, Tereza Babickova e Hamda Al Qubaisi. Le prime tre al momento stanno gareggiando nella W Series, mentre Al Qubaisi arriva dalla F4 e dalla Formula Regional.

Il progetto nasce specificatamente come test dedicato alle donne, con lo scopo di avvicinarle sempre di più a quello che, ad ora, è un mondo quasi totalmente maschile. Il concetto di base è che ogni pilota possa correre per l’intera giornata, testando due vetture diverse, in modo da comprendere al meglio le differenze alla base delle singole monoposto.

Il CEO della F3 Bruno Michael sembra avere le idee chiare sul volere sempre più donne nel campionato, cercando le possibili candidate ai test non solo nella W Series, ma anche in altri campionati. Secondo il CEO questi test, già svolti lo scorso anno con Marti, Pin, Sidorkova e Wueg, sono un vero e proprio beneficio per le pilote. L’avvicinamento alla categoria permette infatti di capire il livello di competizione sotto ogni aspetto, affinché non sia un novità quando arriverà il momento della loro partecipazione al campionato.

@fiaf3 on instagram

Le dichiarazioni delle protagoniste

Le quattro giovani, dal loro canto, dicono di essere entusiaste dell’opportunità che si è presentata, avendo una gran voglia di emergere. Per Pulling, Chambers, Babickova e Al Qubaisi la parola che più si addice al momento è gratitudine. Tutte sanno che la loro strada è ancora lunga, ma puntano a sfruttare questa occasione al meglio, in quanto per tutte loro è un’esperienza nuova.

Oltre all’attesa e all’entusiasmo c’è anche una grandissima voglia di imparare, non solo dalla vettura ma anche da tutto il team che le seguirà. Le giornate di test saranno uniche, e la concentrazione è al massimo per tutte. Babickova infatti, oltre alle dichiarazioni piene di euforia, è consapevole dell’impegno che ci vorrà, soprattutto a livello fisico, in quanto serve molta forza per guidare una monoposto di F3. Guidare una monoposto di F3 non è però solamente un obbiettivo giornaliero per le pilote, che sperano di poter arrivare un giorno a competere integralmente nel campionato, al fianco dei loro colleghi uomini.

E la risposta di Domenicali

Le parole del CEO Stefano Domenicali però al momento spengono l’entusiasmo, non solo delle quattro giovani, ma di tutte le donne che con la passione delle monoposto. La sua volontà sull’aprire le porte del Motorsport alle donne non sembra sempre chiara. Da un lato, in occasione delle presentazione di questi test, Domenicali ha fatto sapere che garantire sempre più opportunità alle donne è una priorità chiave di chi è ai vertici dello sport. Dall’altro lato, queste parole sembrano però solo di facciata. Recentemente, infatti, il CEO ha fatto delle dichiarazioni in totale opposizione. Dichiarazioni, che hanno destato il mal contento di molti, compreso il pilota di F1 Sebastian Vettel.

Domenicali, senza tanti giri di parole, ha infatti ammesso che sarebbe più realistico vedere un meteorite cadere sulla terra, piuttosto che vedere nuovamente una donna in F1.

Il caos mediatico si è scatenato a seguito di queste dichiarazioni, e ai microfoni di Sky, Domenicali ha tentato di corregge la sua posizione. Le sue dichiarazioni questa volta parlano di cambio di mentalità e di sistema. Il sistema infatti, secondo i vertici alti, andrebbe rivisto totalmente, partendo dalle fondamenta, per dare pari opportunità sia agli uomini che alle donne. Al momento, alle volte, le donne sono costrette a competere con gli uomini molto più giovani di loro, e l’idea alla base è garantire uguali possibilità a tutti, in modo da correggere anche le differenze d’età nei vari campionati.

La realtà dei fatti

L’idea di mettere a punto il sistema partendo dalle fondamenta sembra essere la strada giusta, nonostante purtroppo al momento non pare essere una delle priorità della F1. Domenicali ha rinnovato il suo impegno nel rendere il Motorsport accessibile alle donne, ma queste giornate di test devono essere un punto di partenza, e non di arrivo. Non basta regalare un unico giorno di test a quattro ragazze per rendere il lato femminile del Motorsport a pari livello di quello maschile. L’impressione è che i tanti progetti proposti dalla FIA abbiano del potenziale inespresso, rimanendo spesso delle realtà con poca visibilità e importanza.

Le donne vengono spesse utilizzate come mezzo di marketing per attirare attenzione e approvazione. Ma la realtà in pista è piuttosto diversa dalle parole e dalle promesse fatte. Le giovani donne sono spesso costrette a partecipare unicamente alla W Series, campionato che, oltre ad apparire ancora molto lontano dalle categorie minori maschili, offre anche poche possibilità di avanzamento di carriera. Nessuna tra le pilote, nemmeno la due volte campionessa della categoria Chadwick, sembra infatti nel mirino di qualche team di F3 o F2. Attualmente in F3 non è presente alcuna donna, così come fino a due round fa in F2. La F2 è tornata ad accogliere per la seconda volta la colombiana Tatiana Calderón, che rappresenta una vera e propria eccezione nelle categorie propedeutiche alla F1.

L’opportunità data a Pulling, Chambers, Babickova e Al Qubaisi arricchirà sicuramente il loro bagaglio di esperienza, tornando utile nella loro carriera. Avrà però un impatto importante sul loro percorso oppure rimarrà anche questo un gesto creato solo a fini di marketing?

Multiformula

-Il motorsport dai giovani per i giovani-Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto