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Formula 2: il racconto del weekend in Ungheria

Dopo il passo falso di Silverstone, Vesti è chiamato a difendere la propria leadership mondiale dal ritorno di Pourchaire e Iwasa. In Ungheria, penultimo round prima della sosta estiva, la sfida si infiamma e non esclude clamorosi colpi di scena.

Doohan ritrova la pole position

In un venerdì caratterizzato da condizioni di pista estremamente variabili, Jack Doohan conquista la prima pole stagionale. Galvanizzato dall’ottimo weekend di Silverstone, l’australiano non si lascia sorprendere dalla solida prestazione di Martins che si conferma uno dei migliori talenti in griglia in quanto a velocità pura.

Il francese, beffato sul finale da un mostruoso ultimo settore di Doohan, deve dunque accontentarsi del secondo tempo. Un risultato dolceamaro, considerando che la terza pole consecutiva gli avrebbe permesso di scavalcare Bearman nella classifica piloti, ma comunque mitigato dalla possibilità di scattare dalla prima fila nella gara della domenica.

Alle sue spalle, Vesti e Pourchaire, il duo di testa che continua a marcarsi stretto.
In difficoltà, invece, Iwasa che dopo una brillante sessione di libere sembra accusare il nervosismo della propria DAMS. Sesto tempo per il giapponese che gli vale la terza fila al fianco di uno straordinario Hadjar.

Chiudono la top ten, Bearman e Daruvala seguiti da Hauger e Maini.
Stanek, vittima delle condizioni di pista incerte, scatta dal fondo dello schieramento dopo aver impattato le barriere e causato una momentanea interruzione della sessione.
Grandi difficoltà anche per gli altri rookie con Maloney, Leclerc e Crawford rispettivamente quattordicesimo, diciassettesimo e diciottesimo.

Lo squillo di Pourchaire

L’inversione di griglia per la Sprint Race del sabato pone Iwasa in una posizione privilegiata rispetto ai due rivali per la corsa al titolo. Scattando infatti dalla quinta casella, il giapponese della DAMS ha la possibilità di recuperare punti pesanti e avvicinarsi così alla testa del campionato.

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Allo spegnimento dei semafori, la matematica lascia subito spazio a tanta azione in pista.
Complice una gran partenza, Iwasa si porta immediatamente in seconda posizione all’inseguimento di Hauger il quale allunga fino a sfuggire al DRS della DAMS numero undici.
Dietro, nel frattempo, un Pourchaire in grande spolvero recupera terreno mentre Vesti arranca scivolando lentamente fuori dalla zona punti.

A movimentare una gara molto tattica, che tarda ad accendersi per l’incognita degrado gomme, il tamponamento nelle retrovie di Novalak su Boschung che costringe lo svizzero al ritiro.
Arthur Leclerc, sfortunato spettatore dell’incidente, precipita in fondo al gruppo ma a suon di giri veloci – nonostante delle fastidiose vibrazioni al sedile – riesce a risalire fino alla quindicesima posizione.

Boschung costretto al ritiro
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Leclerc lamenta vibrazioni al sedile
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A dieci giri dalla fine, Iwasa decide di rompere gli indugi e assieme a lui anche i propri inseguitori.
Per Pourchaire, infatti, il podio significherebbe agganciare Vesti al comando della classifica iridata. Così, mentre il giapponese cerca di ridurre i tre secondi di svantaggio che lo separano da Hauger, Pourchaire ingaggia un furioso duello con Bearman.
Al penultimo giro, però, l’inglese ha la meglio sull’alfiere della ART Grand Prix mentre Iwasa, dopo aver ridotto il gap a quasi un secondo, si arrende alla superiorità del leader norvegese.

Hauger vince davanti ad Iwasa che riduce il proprio svantaggio in classifica così come Pourchaire, quarto dietro a Bearman, che si porta ad un solo punto di differenza da Vesti.

Doohan domina la domenica ungherese

Dopo un’incredibile pole position soffiata a Martins per soli cinquantadue millesimi, Jack Doohan domina la Feature Race in Ungheria.

Mai inquadrato, leader silenzioso di una gara fortemente combattuta dai piloti di classifica, l’australiano rivendica finalmente un inizio di stagione non brillante. Il bottino ungherese, impreziosito dal punto addizionale del giro veloce, lo rilancia infatti al quinto posto della classifica iridata – a cinquantatré punti da Vesti.
Con quattro round ancora da disputare e un team Virtuosi che con l’australiano sembra essersi ritrovato, tutto è ancora possibile per il figlio d’arte.

Doohan vince la Feature Race
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Doohan festeggia sul podio in Ungheria
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Chiamato a smorzare le velleità dei rivali in campionato, dietro ad un inarrivabile Doohan, Vesti non sta a guardare. Grazie ad un ottimo spunto in partenza, il danese riesce a superare Martins che arriva addirittura al bloccaggio nella staccata di curva uno. È uno scambio di giri veloci, quello che si sussegue tra i piloti di testa, che non altera però le dinamiche della corsa.

Anonimo, di nuovo, Théo Pourchaire che nelle difficoltà della Feature perde l’occasione di sopravanzare Vesti nella classifica mondiale. Superato anche da Iwasa nel corso dell’ultimo terzo di gara, da qualche weekend, il francese sembra accusare l’ennesimo tracollo della sua carriera.

Giunto ad un solo passo dalla vetta, Pourchaire esce dal round in Ungheria pericolosamente ridimensionato. Molto più lucido, invece, Iwasa che a discapito dei ventun punti di ritardo si prospetta il vero contendente al titolo.  

Marika Taroni

Biologa nutrizionista, amante dello sport, dei motori e dell'adrenalina su pista.

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