“Prima ragazza ad essere entrata a far parte della Ferrari Driver Academy”. Da anni Maya Weug, giovane classe 2004, si sente accostare queste parole che inevitabilmente purtroppo portano con sé una moltitudine di responsabilità. Come l’obbligo a dover sempre dimostrare qualcosa in più, quasi a giustificare la sua presenza nel programma giovanile della scuderia italiana a chi non lo comprende o lo ha sempre ricondotto solo al suo essere donna.
Quando mesi fa fu annunciato il suo approdo nel campionato di Formula Regional Europeo erano stati tanti a criticare la scelta. Fra chi diceva che un 14° posto in Formula 4 Italiana fosse troppo poco per giustificare il salto e chi parlava delle scarse opportunità che potesse offrire un team come KIC Motorsport (che nel 2022 aveva concluso il campionato team all’ultimo posto con 0 punti) nessuno pareva particolarmente fiducioso.
L’inizio del trend positivo
E’ vero, effettivamente non era iniziata nel migliore dei modi questa sua stagione da rookie. Nei primi tre round (Imola, Catalogna e Ungheria) Maya non si era mai praticamente nemmeno avvicinata alla tanto ambita zona punti. Punti che in categorie come la Formula 4, e in questo caso la FRECA, sono estremamente più complicati da conquistare vista la moltitudine di partecipanti (quindi di maggior valore).
È stato proprio nella quarta tappa del campionato però, quella svoltasi a Spa-Francorchamps, che le cose hanno iniziato a prendere una piega più che positiva per la spagnola. Ha concluso infatti le due gare in belgio in settima e sesta piazza, ottenendo in quest’ultima anche il primo posto fra i rookie.
Già il weekend successivo Weug ha deciso di mettere in chiaro che il suo non era stato solo un fuoco di paglia, collezionando un nono posto al Mugello. E il suo trend positivo non si è di certo interrotto lì, dato che anche a Le Castellet e a Monza ha fatto capolino in zona punti ben 3 volte.
E sono stati questi suoi ulteriori piazzamenti in decima, settima e nona piazza a garantirle di restare ancorata ad una tuttora auspicabile conclusione di campionato in Top10.
Non da sottovalutare infatti che sia l’unica in casa KIC Motorsport ad aver portato punti utili alla classifica a squadre. I suoi compagni, addirittura solo in una occasione, hanno al massimo evitato il ritiro o portato la loro vettura in Top20.
Il valore della FRECA oggi rispetto al passato
Maya al momento è diciassettesima in campionato piloti, ma addirittura terza in quello rookie. Meglio di lei in passato era riuscita a fare solo la tedesca Sophia Flörsch, attualmente impegnata in F3, ma in una FRECA agli inizi e con quasi la metà dei partecipanti attuali.
Anni fa la categoria era molto più piccola e “regionale”, come anche riportato nel nome, e ne esistevano altre simili e di medesimo valore. Da quando Formula Renault e similari sono morte, tutti i piloti si sono raccolti in FRECA aumentando il numero di partecipanti, la difficoltà e il prestigio di tale campionato.
La spagnola dal canto suo durante questa stagione è riuscita a farsi notare e dire la sua, non rimanendo nelle retrovie come tanti ma abituandoci a varie conclusioni a punti. Non vediamo l’ora di vedere come terminerà il suo anno.