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Mattia Binotto: le dichiarazioni tra Audi e Ferrari

di Tommaso Cerutti Binotto dichiarazioni

In una recente intervista a Il Corriere della Sera, l’ex team principal della Ferrari Mattia Binotto ha avuto modo di approfondire vari aspetti, dal suo ritorno con Audi fino ad aspetti particolari del suo rapporto con Ferrari e delle scelte recenti del Cavallino Rampante. Scopriamo insieme le dichiarazioni di Binotto.

Il 23 luglio 2024 un annuncio molto inaspettato ha confermato che Oliver Hoffman e Andreas Seidl avrebbero lasciato la Sauber (Audi a partire dal 2026) e che Mattia Binotto sarebbe passato al progetto Audi F1 con i ruoli di Chief Operating and Chief Technical Officer (COO e CTO), rappresentando quindi la necessaria figura di collegamento con la casa madre automobilistica.

Una nuova avventura a lungo termine

“Mi mancavano le corse, mi mancava il concetto di squadra. Ma ho accettato di tornare soltanto perché riparto da un foglio completamente bianco. È il fascino della sfida”, queste sono state le parole di Mattia Binotto per giustificare il suo ritorno in F1 con Audi dopo l’esperienza tutt’altro che di successo alla Ferrari.

Un altro elemento chiave che ha stimolato l’ingegnere di Losanna a rimettersi in gioco è sicuramente la possibilità che Audi gli ha dato di operare con “un foglio bianco”, permettendogli di costruire e plasmare a proprio piacimento un team che porta il nome di uno dei marchi automobilistici più famosi e importanti al mondo.

Binotto non si è nascosto, ammettendo che al momento “Ci sono almeno 400 persone da aggiungere alla squadra per poter competere con i grandi team”, ma il volere di Audi è quello di non attingere dagli altri team per compensare questi squilibrio, ma anzi il desiderio maggiore è quello di investire sulla formazione di giovani.

Mattia ha anche ammesso di non aspettarsi subito risultati sbalorditivi in stile Brawn GP nel 2009, ma che per costruire un ciclo vincente ci vorranno dai 5 ai 7 anni“Altri team hanno impiegato anni per arrivare al vertice. Todt entra a Maranello nel 1993 e il primo titolo costruttori è del 1999. Stessa cosa per la Mercedes. Servono dai 5-7 anni, noi prevediamo di poter lottare nel 2030.

Il secondo pilota Binotto dichiarazioni

Attualmente al volante delle vetture della Sauber ci sono Valtteri Bottas e Guanyu Zhou, ma entrambi sono in scadenza di contratto a fine stagione e non sono stati confermati per il prossimo anno. Audi ha infatti deciso di puntare sull’esperto tedesco Nico Hulkenberg, in arrivo dalla Haas, ma il suo compagno di squadra resta ancora sconosciuto.

Molte sono le voci, tra chi vorrebbe una conferma di Bottas e chi invece vorrebbe puntare sull’attuale leader del campionato di F2 Gabriel Bortoleto, che appartiene però all’Academy McLaren. Binotto si è espresso anche su questa questione. Mattia ha infatti specificato che Mick Schumacher è una delle opzioni: questo, oltre a combinare l’esperienza di Hulkenberg con la gioventù di Mick, farebbe decisamente contenta la dirigenza di Audi, che si troverebbe con due piloti tedeschi.

Mattia Binotto, forte della sua esperienza in Ferrari, conosce Schumacher fin dai tempi della Ferrari Driver Academy, ma ha affermato di avere il lusso di poter aspettareperché tutte le altre squadre hanno già deciso le loro formazioni”. Audi può quindi sfruttare a proprio vantaggio il fatto di essere rimasto l’unico team con un sedile in F1 da offrire.

La situazione Red Bull

Nel corso delle sue dichiarazioni Binotto ha anche parlato della particolare situazione di Red Bull: la Scuderia di Milton Keyes non ha più la vettura migliore ormai da tempo e sta affrontando una situazione complicata, con ingegneri in fuga (Jonathan Wheatly si è trasferito proprio in Audi, ad esempio) e Verstappen in lotta con la FIA.

Il futuro Chief Operating and Chief Technical Officer di Audi ha affermato che “I cicli in Formula 1 hanno un inizio e una fine, e credo che la Red Bull sia vicina alla conclusione del suo”. Secondo Binotto infatti le situazioni interne e la perdita di un elemento chiave come Adrian Newey renderanno difficile per la Red Bull mantenere vivo il proprio ciclo vincente.

Hamilton e la Ferrari Binotto dichiarazioni

Ovviamente non potevano mancare anche le dichiarazioni sulla Ferrari, il team di cui Binotto era Team Principal fino a fine 2022. La Scuderia del Cavallino Rampante per la prossima stagione avrà al volante delle proprie vetture Charles Leclerc e il 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton, su cui Mattia Binotto non si è risparmiato, infatti alla domanda se avesse preso o meno l’inglese in Ferrari, l’ex Team Principal ha risposto: No. Ma lui ha fatto molto bene ad andare alla Ferrari, condivido la sua decisione”. L’ingegnere ammette di capire la scelta di Hamilton di unirsi alla Ferrari, credendo che possa essere positivo per entrambi.

Binotto ha giustificato la sua risposta dicendo che “la Ferrari aveva puntato su altri piloti. E se il talento è Leclerc, è lui che in qualche modo credo vada accompagnato all’obiettivo”. Un se che ha fatto discutere e non poco i Tifosi, che hanno interpretato questa risposta come una convinzione nell’incapacità di Leclerc di avere un compagno di squadra del calibro di Lewis. Va però ricordato che proprio sotto la gestione Binotto, Charles ha surclassato un 4 volte campione del mondo come Sebastian Vettel, e proprio quei risultati hanno convinto lo stesso Mattia a lasciare senza sedile il tedesco. Dovremo ovviamente aspettare il verdetto della pista per sapere se la scelta della Ferrari si è rivelata corretta o se il monegasco subirà il confronto con l’inglese.

Le dichiarazioni sulla Ferrari e su Leclerc dimostrano che Binotto sia intenzionato a togliersi molti sassolini dalle scarpe, e non ci resta che vedere se la sua ambiziosa avventura in Audi lo porterà a costruire un ciclo vincente ai vertici del motorsport oppure si dimostrerà un esperimento non riuscito.

Tommaso Cerutti

Mi chiamo Tommaso, sono nato nel 2004 e fin da quando mi ricordo sono sempre stato circondato dai motori, perciò la passione è venuta spontaneamente e a 360 gradi, infatti seguo sia le serie a 4 ruote che quelle a 2 ruote, indipendentemente dalla loro fama.

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