Il 15 novembre 2023 è uscita su Disney+ la serie TV dedicata alla famosa scuderia Brawn GP, dal titolo “Brawn: una storia impossibile di F1”. Attraverso la voce narrante dell’attore Keanu Reeves, la serie ripercorre attraverso le voci dei protagonisti e anche degli avversari, la storia dell’unico team in grado di vincere nella sua unica stagione di F1 il campionato del mondo.
Un pound che creò la storia
Tutto incomincia nel 2009, quando l’ingegnere Ross Brawn, svincolatosi dalla Ferrari dopo anni di successi, acquista il team BAR Honda. In quel momento, la squadra giapponese era sull’orlo del fallimento e non poteva più partecipare al campionato di F1. Per la cifra simbolica di 1 pound, Brawn rilevò il team, salvando posti di lavoro e lo chiamò con il suo nome, “Brawn GP”
I piloti scelti dal team furono Jenson Button, che già aveva corso con la squadra l’anno precedente e Rubens Barrichello, pilota Ferrari negli anni di Ross Brawn nella squadra di Maranello.
Gli inizi e le prime polemiche
Il team si mostrò subito competitivo nelle prime gare, stupendo le squadre avversarie, visto che la scuderia non aveva budget e continuava a cambiare continuamente sponsor. Jenson Button conquistò sei vittorie su sette gare, diventando leader della classifica.
In pochi sanno che il successo era dato da un’innovazione tecnica: il doppio diffusore sul retro della monoposto. Questo suscitò le critiche dei team più influenti del circus, che si rivolsero alla FIA, ritenendo la soluzione illegale.
Dopo una serie di procedimenti e riunioni, Max Mosley, braccio destro di Bernie Ecclestone, proprietario di F1, decise che il team inglese poteva continuare ad usare questa soluzione aerodinamica, nascondendo la sua illegalità.
Le prime difficoltà e la sfida dei piloti
Verso la metà della stagione 2009, iniziarono a sorgere i primi problemi di affidabilità e prestazione della vettura del team. Inoltre, le altre squadre cominciarono a crescere nelle prestazioni, dimostrando di avere più risorse economiche.
Oltre all’inferiorità tecnica, iniziò a sorgere una lotta interna tra i due piloti. Dopo un inizio di stagione brillante, Jenson Button ebbe una seconda parte complicata, con il pilota inglese che perse completamente il feeling con la vettura.
Al suo compagno di squadra accadde l’inverso. Rubens Barrichello ebbe una rinascita, raggiungendo le prestazioni del pilota inglese e diventando un contendente per il titolo.
L’ultima gara in Brasile
La lotta per il campionato arrivò fino all’ultima gara, che in quel periodo si svolgeva in Brasile. I contendenti per il titolo erano i due piloti della Brawn GP e Sebastian Vettel, pilota della squadra Red Bull.
Rubens Barrichello partì dalla pole position nella sua gara di casa, mentre gli altri due piloti partirono da metà classifica. Tutto sembrava mettersi bene per il pilota brasiliano, ma a pochi giri dalla fine bucò la ruota della sua vettura, costringendolo al ritiro.
Chi la spuntò fu Jenson Button, il quale fece una grandissima rimonta fino al quinto posto, che con il ritiro del suo compagno di squadra gli bastò per laurearsi campione del mondo di F1. Un giorno indimenticabile per il pilota inglese, in quanto nessuno avrebbe mai immaginato che lui potesse arrivare sul gradino più alto della categoria regina.
Il team divenne anche campione nella classifica costruttori, battendo grandi team come Red Bull e Ferrari.
Che cosa è successo alla Brawn GP?
Dopo una sola stagione in F1, il team venne venduto a Mercedes, fornitore del motore alla squadra inglese nella stagione 2009. La squadra si rivelerà una delle più vincenti della storia della F1, soprattutto con l’inizio dell’era ibrida nel 2014. Questo successo è durato fino al 2021, con otto titoli costruttori e sette titoli mondiali, con Nico Rosberg e Lewis Hamilton.
Una serie per gli appassionati
A mio parere, serie tv dedicata a Brawn GP è ottima per gli appassionati di motorsport e specialmente di F1. Personalmente ho sempre sentito parlare della scuderia e di quello che aveva conquistato, ma questi quattro episodi hanno mostrato un lato più nascosto delle vicende successe in quella stagione.
Infine, credo che Keanu Reeves abbia svolto un ottimo ruolo da intervistatore e che il cast coinvolto sia stato scelto molto bene, con un’alternanza tra membri del team e persone più conosciute all’interno del panorama della F1.
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