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Mercedes: una domenica di alti e bassi

Mentre Lewis Hamilton riesce a conquistare il secondo gradino del podio, il suo compagno di squadra si trova costretto ad assistere al Gran Premio di Melbourne – e a tutto il caos finale annesso – dai box, a causa di un ritiro. Riviviamo con ordine la domenica in casa Mercedes. 

Chi ben comincia…solo a volte è a metà dell’opera

Mercedes ad ora è la terza forza del mondiale costruttori e, nonostante i problemi riscontrati all’inizio, sembra abbia trovato la giusta strada per giocarsi il secondo posto con Aston Martin – perché ad ora il primo sembra inarrivabile, ma mai dire mai. 

A Melbourne il weekend è stato parzialmente positivo e si è concluso con un ottimo secondo posto di Hamilton. 

Parzialmente positivo perché George Russell era in una buona posizione, ma una serie di sfortunati eventi l’hanno portato a non concludere nemmeno la gara.

Parte alla grande Russell, che al via riesce a prendersi la prima posizione ai danni di Verstappen. 

Arriva anche Hamilton, che mette in terza posizione l’olandese. Per i primi sette giri è 1-2 Mercedes. 

Poi brutto colpo subito dal giovane pilota inglese: una sfortunata strategia lo costringe a perdere posizioni. 

Alexander Albon si vede protagonista di un brutto incidente, da cui esce illeso, e la direzione gara chiama la Safety. 

Mercedes quindi richiama ai box George, non sapendo che questa scelta si sarebbe poi rivelata sbagliatissima. 

Infatti, la direzione gara decide che la Safety non basta, perché la ghiaia è arrivata fino in pista e bisogna pulire: viene esposta bandiera rossa, si rientra in pit lane. 

Brutta situazione per Russell, che avendo appena cambiato le gomme, si trova appena in settima posizione. 

Gara da ricostruire per l’inglese.

O almeno, così avrebbe dovuto essere. 

L’affidabilità colpisce anche in casa Mercedes

Qualche giro dopo, però, ecco il colpo di grazia. 

Problemi per l’auto di Russell, si intravedono fiamme. 

Un problema al motore, che costringe George a parcheggiare la sua auto e scendere in fretta per spegnere il fuoco che si sta creando. 

L’affidabilità, così, costringe il pilota Mercedes al ritiro. 

Un problema quello dell’affidabilità che in casa Mercedes non si vedeva da un bel po’. 

Deve far pensare il fatto che, adesso che l’auto stava migliorando sulla performance, il motore abbia ceduto? O è stato solo un caso sfortunato? 

Di certo, per George è stata una gara da dimenticare. Hamilton, invece, può gioire. 

In casa Mercedes, nel frattempo, possono trarre le loro conclusioni sul passo e sul lavoro di miglioramento che stanno portando avanti, con una piccola certezza: la strada potrebbe essere quella giusta. 

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

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