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Ferrari: troppi problemi di comunicazione

Charles Leclerc e Xavi, ingegnere di pista - Comunicazione Ferrari pre gara Australia 2023 F1
Leclerc e Xavi, pre gara Australia 2023 – Crediti: Ferrari media gallery

Con i se e con i ma non si fa la storia, ma è chiaro che a livello di comunicazione ci sia ancora molto lavoro da fare in casa Ferrari, soprattutto nel lato box del numero 16.

I problemi di comunicazione non hanno permesso in questi anni di rendere la scuderia di Maranello una seria antagonista nella lotta al titolo, commettendo errori decisivi in diverse gare. Questo è uno dei motivi che ha portato al cambio di ruolo di Inaki Rueda. Dunque, per Vasseur era fondamentale rendere più efficiente e diretta la comunicazione tra pilota, ingeneri e remote garage.

Certamente la decisione di lasciare Rueda a Maranello non è l’unica modifica. – Aveva detto in merito il team principal Ferrari, che aggiunge: – Abbiamo rivisto tutta la procedura di comunicazione interna per essere sicuri di avere uno scambio efficiente. Quando tutto va bene, non ci crea problemi perdere più tempo per consentire l’interazione tra tre o quattro persone, tra ingeneri del muretto, quelli del remote garage e il pilota stesso. Se invece dobbiamo reagire in un secondo, la situazione è del tutto diversa. Bisogna essere efficienti e diretti, quindi abbiamo cambiato modo di agire, credo che funzionerà a dovere”.

La comunicazione è davvero migliorata?

Se nel 2022 abbiamo visto gravi problemi dettati dalla strategia, in questo inizio di stagione 2023 è la comunicazione tra muretto e pilota uno dei fattori da analizzare in casa Ferrari. È sempre stato evidente quanto tra Leclerc e Sainz e i loro rispettivi ingegneri di pista vi siano team radio differenti.

Adami e Sainz

Riccardo Adami ha un’approccio davvero tecnico. Ogni minimo dettaglio viene valutato ed i suggerimenti sulla guida, grazie ad una visone d’insieme davvero ampia. L’ingegnere italiano ha come caratteristica principale la calma impassibile: ciò consente, anche nelle situazioni più critiche, una giustezza di giudizio adeguata capace di tenere lontana dallo scenario ansia e preoccupazione.

Ecco perciò che il binomio Sainz-Adami funziona. Carlos ha un atteggiamento piuttosto accurato sui dettagli, quasi maniacale, che gli permette di avere una visone dell’accaduto nell’arco della gara davvero strepitosa. Elemento che sposa appieno la mentalità di Riccardo.

Xavi e Leclerc

Possiamo definire assai differente la comunicazione che circola in radio tra Charles Leclerc e Xavi Marcos, ingegnere spagnolo del ferrarista. Innanzitutto è dato precisare che entrambi hanno una minore esperienza in Formula 1. A questo fatto va inoltre aggiunto il carattere del giovane talento monegasco, impulsivo e passionale.

Al numero 16 interessano le sole informazioni relative ai migliori. Fattore che in determinate occasioni ha prodotto un contesto avvelenato da stress nocivi laddove i risultati in pista non combaciassero con le aspettative. Le complicanze relative a tale panorama non mancano e spesso si possono ripercuotere sulle scelte strategiche. Lo scricchiolio comunicativo di Marcos derivato dall’immobilità del muretto Ferrari ha accentuato incertezze e la difficoltà ad incidere positivamente su una gara.

Bisogna comunque sottolineare l’enorme progresso effettuato da Leclerc se guardiamo al percorso effettuato dal 2019. Il monegasco è maturato a dismisura e di frequente trascina la squadra verso le decisioni corrette. Charles deve ancora imparare a fare la voce grossa nei confronti di Xavi.

Il tempo dell’accondiscendenza deve terminare, altrimenti continueranno ad esserci errori.

“Devi dirmelo prima!”: errori, errori, errori

Xavi, devi dirmelo prima! Voglio dire, andiamo!“: questa frase l’ha pronunciata Leclerc durante il gran premio d’Arabia. Una comunicazione arrivatagli tardivamente in merito alla posizione di Hamilton ha portato il monegasco a lasciar andare la sua frustrazione comprensibile. Ed è solo una delle ultime problematiche comunicative.

La più recente avviene nel Q3 delle qualifiche in Australia: non solo le previsioni del muretto Ferrari in fatto di meteo si rivelano errate, ma mentre Sainz e il suo ingegnere capiscono che probabilmente la pioggia arriverà più tardi e che la bassa temperatura della pista è incompatibile con un solo giro di riscaldamento, né Xavi né tantomeno Leclerc riescono a leggere bene la situazione.

Se il monegasco è il pilota che più è stato vittima di errori dal muretto, anche episodi accaduti a Sainz sono indice di mancanza di comunicazione. Qui bisogna ritornare allo scorso anno, primo pit stop dello spagnolo al gran premio d’Olanda. Mattia Binotto aveva commentato così: “Quando abbiamo visto i meccanici Mercedes abbiamo richiamato il nostro pilota, ma era all’ultima curva e a quel punto era troppo tardi per i nostri meccanici per essere pronti. È stata una chiamata tardiva. Quando prepariamo la gara normalmente sappiamo quale sia il tempo ultimo utile ai meccanici per prepararsi. È stata una chiamata in ritardo rispetto a quanto avessimo calcolato”.

Rasentare la perfezione comunicativa risulta cruciale. Al contrario si rischia di ottenere l’effetto indesiderato: generare confusione. E in uno sport come la Formula 1 in cui ogni dettaglio può fare la differenza, ecco che diventa fondamentale non avere incomprensioni… e alzare la voce, se necessario.

Bello. Ben fatto“.

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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