Il Gran Premio del Belgio è stato il primo weekend che ha visto Laurent Mekies come Team Principal della Red Bull. È subentrato in casa Red Bull in seguito al licenziamento di Christian Horner annunciato il 9 luglio scorso, arrivato dopo 20 anni di servizio.
Vento di cambiamento in Red Bull: facciamo il punto della situazione Gran premio del belgio
Il licenziamento di Christian Horner è stata una notizia che ha lasciato a bocca aperta tutti i tifosi del motorsport. Questo è stato il prezzo da pagare per il peggioramento delle prestazioni della squadra, che ora vede Max Verstappen, che ha vinto i precedenti 4 mondiali piloti, in terza posizione, con un distacco di oltre 60 punti dal secondo pilota in classifica, Lando Norris. Al suo posto, è stato promosso Laurent Mekies, che ricopriva precedentemente il ruolo di Team Principal in Racing Bulls. Mekies, ingegnere di formazione, dimostra come Red Bull stia seguendo la tendenza degli ultimi anni di dare ruoli sempre più dirigenziali agli ingegneri. Ne sono esempio Andrea Stella, James Vowles e Ayao Komatsu. Tuttavia, la situazione in Red Bull è critica, ed è troppo tardi per sperare in un cambiamento a 180 gradi, nonostante il subentrante Mekies. Le sue intuizioni avranno grande impatto nell’ideazione della monoposto del 2026, nel tentativo di recuperare velocità e affidabilità persi negli ultimi mesi del campionato.
Un nuovo fondo per Tsunoda
Dopo l’incidente in qualifica a Imola, infatti, la vettura di Tsunoda ha visto gravi danni a diverse componenti, tra cui il fondo, causando un passo indietro in termini di aggiornamenti rispetto al compagno di squadra. Red Bull ha deciso di produrre una quantità di pezzi di ricambio esclusivi per la macchina di Verstappen, di fatto dando priorità all’olandese. Tuttavia, Mekies, prima delle qualifiche del gran premio di Spa, ha scelto di montare il fondo nuovo anche sulla macchina di Tsunoda. Una scelta rischiosa, poiché qualsiasi tipo di danno avrebbe costituito una violazione del regolamento e perciò delle penalità da scontare, aggravando la situazione della scuderia. Questa scommessa ha dato però i suoi frutti: grazie agli aggiornamenti per Tsunoda, il giapponese è riuscito ad arrivare in Q3, ottenendo il settimo posto in griglia, il suo miglior risultato in qualifica quest’anno.
Una gara deludente
Dopo una partenza posticipata per più di un’ora, le monoposto si sono messe in coda dietro la Safety Car e hanno iniziato a correre affrontando un meteo ballerino. Verstappen, partito in quarta posizione, è rimasto bloccato dietro a Leclerc, che giro dopo giro ha aumentato sempre di più il suo distacco. Tsunoda, invece, non è riuscito a tramutare il suo settimo posto in griglia di partenza in punti a fine gara. Infatti, è stato il dodicesimo ad arrivare alla bandiera a scacchi. Così, Tsunoda è rimasto incatenato al diciassettesimo posto in classifica piloti, con soli 10 punti a suo carico.
Una lenta risalita
Per quanto il settimo posto in qualifica di Tsunoda rappresenti un segnale positivo per il futuro, la RB21 ha ancora una lunga strada da percorrere se vuole ritrovare la sua competitività. Ormai, il vero banco di prova per Mekies e i due piloti sarà il 2026, nella speranza che rappresenti un nuovo inizio per Red Bull.