Di Riccardo Formenti
Ben Sulayem è stato rieletto Presidente della Fia, la Federazione Internazionale dell’Automobile. Dopo il mandato di 4 anni, Sulayem è stato designato anche per i successivi e dunque sarà in carica fino al 2029. L’elezione però ha scatenato numerose polemiche a causa dell’elezione che ha visto l’emiratino competere senza veri oppositori, a causa di vari motivi. Quindi facciamo un po’ di chiarezza: ma come funzionano le elezioni Fia? Da chi è composta la Federazione Internazionale? Inoltre negli ultimi giorni è stato definito anche il nuovo Patto della Concordia e quindi andiamo a capire meglio anche come agisce concretamente la Fia in F1.
Da chi è composta la Fia
La FIA è composta da: un presidente, un vicepresidente e dall’assemblea generale. Fanno parte dell’assemblea generale un rappresentante di ogni membro di club motoristici, come per esempio l’ACI, in Italia. Al suo interno è composta da due consigli mondiali: il Consiglio Automobilistico Mondiale e il Consiglio Mobilità e Automobile. Il primo ha competenza per l’organizzazione degli eventi sportivi mondiali. Il secondo, invece, gestisce tutte le attività relative alla sicurezza, al turismo, all’ambiente. In particolare il Consiglio Automobilistico Mondiale è composto dal Presidente, da 7 vice-presidenti, da 14 membri nominati e 4 membri di diritto. L’unico italiano, al momento, nel consiglio è Stefano Domenicali, membro di diritto visto che è amministratore delegato di Formula One Group.
Come funzionano le elezioni
Affinché i candidati siano votabili, questi devono presentare un programma elettorale, una squadra di supporto (composta da 10 membri) e l’appoggio di un numero minimo di membri FIA. Per ottenere la validazione della candidatura, bisogna raggiungere il numero di 18 approvazioni ufficiali (6 autorità Sportive, 6 autorità di Mobilità, 6 autorità Miste) tra le 245 autorità membri della FIA. Nel caso di questa elezione si sono candidati, oltre a Ben Sulayem, Laura Villars, la candidata più giovane e anche pilota, Tim Mayer, ex commissario Fia, e Virginie Philippot, giornalista sportiva. Il problema sorge però nella composizione della squadra di supporto al candidato/a: ogni gruppo deve includere un presidente del Senato, due vicepresidenti e sette figure di supporto. Le sette figure però non possono essere nominate liberamente, ma devono essere selezionate da una lista predefinita della FIA. Inoltre, queste devono garantire la rappresentanza dei vari continenti.
La controversa situazione delle elezioni
Ed è proprio l’ultima regola spiegata sopra ad aver complicato la situazione per i tre sfidanti di Ben Sulayem. Nella lista ufficiale diffusa dalla FIA compare infatti un solo nome per il Sud America: Fabiana Ecclestone, moglie di Bernie Ecclestone. Fabiana, però, ha dichiarato pubblicamente il proprio sostegno a Sulayem. Ciò significa che non poteva essere inserita in nessun’altra lista, tagliando di fatto fuori i candidati rivali, che non potevano avere una composizione completa della propria squadra. Lo stesso Mayer, per questo problema, ha attaccato la Fia dicendo:” Le regole di queste elezioni implicano che non ci saranno elezioni”. Villars invece ha deciso di portare la questione in tribunale e ha dichiarato all’epoca dei fatti:” “Non agisco contro la FIA. Agisco per proteggerla. La democrazia non è una minaccia per la FIA; deve essere la sua forza”. Dichiarazioni forti, che quindi hanno sottolineato come purtroppo anche la Fia si sta allontanando sempre di più da interessi sportivi concreti, come quelli presentati da Villars rispetto invece alla propaganda di Ben Sulayem, che, dietro alle proposte e agli slogan, sembra più incentrata verso interessi economici, politici e personali.
Chi è Mohammed Ben Sulayem?
Quindi chi è il presidente della Fia, Ben Sulayem? Dal punto di vista sportivo è stato 14 volte campione Fia di rally in medio-oriente. La sua carriera Fia invece inizia con ruoli di diverso tipo, fino ad arrivare alla carica di vicepresidente per lo sport e poi alla celebre elezione del 2021. Se da qualche punto di vista ha portato alla Fia alcuni miglioramenti, dall’altra parte il suo mandato è stato segnato da diverse controversie. Per esempio alcune dichiarazioni misogine, la repressione delle parolacce, durante i team radio e le conferenze stampe, e l’uscita di numerosi membri di alto profilo dalla FIA. Una delle dimissioni più rilevanti è stata quella di Robert Reid, vicepresidente per lo sport. In una dichiarazione in cui annunciava le sue dimissioni, ha descritto in modo dettagliato quella che ha definito una vera e proprio “crisi Fia”.
Il nuovo Patto della Concordia
La Fia pochi giorni fa ha annunciato anche alcuni dettagli del nuovo Patto della Concordia, tra Fia, team di F1 e Liberty Media. Sarà in vigore fino al 2030, quindi con una validità quinquennale come quella dei nuovi regolamenti tecnici. Visti i pochi dettagli rilasciati, poiché è un patto quasi del tutto segreto, solo grazie a poche testate inglesi possiamo solo sapere che la Fia avrà un ruolo di maggior importanza dal punto di vista economico, mentre negli anni passati aveva meno possibilità di crescita in questo “campo”. Infatti da una nota esplicativa del Patto, si dice che questo potrà consentire alla FIA stessa di continuare ad investire per migliorare regolamenti di gara e tecnici, oltre che nella crescita degli stewards e della formazione dei commissari. Molto importante quindi, visto che soprattutto negli ultimi anni la Fia stava mostrando segnali di difficoltà nel seguire il veloce sviluppo del Circus della F1.