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Formula 3: tutti gli italiani in pista

È un connubio indissolubile, quello tra l’Italia e il Motorsport.
È l’eco di un passato costellato di imprese e di grandi uomini poi divenuti leggende.
C’era una volta il tricolore, insomma, che alla Formula 1 ha dato tanto, inclusi due Campioni del Mondo.

Su novantatré italiani ad aver preso parte ad almeno una gara nella classe regina, però, soltanto quindici hanno ottenuto una vittoria.
L’ultimo a riuscirci è stato Giancarlo Fisichella, nel GP di Malesia del 2006, con la sua Renault. Prima di lui, invece, nel GP di Monaco del 2004, è stato Jarno Trulli a salire sul gradino più alto del podio.

Trulli vince il GP di Monaco del 2004
crediti: motorionline.com
Fisichella vince il GP di Malesia del 2006
crediti: racefans.net

Troppo poco per un Paese che con Nino Farina, nel 1950, ha vinto il primo Mondiale di Formula 1.

Ma ad oggi, senza più nemmeno un alfiere italiano in griglia, a chi sono affidate le speranze di rivalsa?
L’occhio cade allora sulle categorie minori per così scoprire che sono ben tre, i ragazzi, ad aver esordito nell’ultimo campionato di Formula 3.
E di loro, forse per scaramanzia o per non caricarli di inutili pressioni, si parla ancora troppo poco.

Gabriele Minì

Gabriele Minì, classe 2005, palermitano ha concluso al settimo posto la sua prima esperienza in Formula 3.
A venti lunghezze soltanto dall’ultimo gradino del podio iridato, il pilota siciliano ha dato prova di grande velocità. La stessa che, nel 2020, lo ha portato a vincere la F4 Italiana, nonché a laurearsi vice-campione di FRECA lo scorso anno.

Nonostante, però, tre podi conquistati, di cui due vittorie, la sensazione è che Minì non sia riuscito ad esprimersi al massimo delle proprie potenzialità. Tanta sfortuna e alcuni episodi da recriminare, come la SC che lo ha privato della vittoria al debutto stagionale in Bahrain, ne hanno infatti compromesso la rincorsa al podio.

Iconico il successo nella Feature Race di Montecarlo, un’autentica prova di forza a fronte di una stagione altalenante – fatta di alti e bassi.
Dopo un anno di rodaggio, forte anche della fiducia in lui riposta dalla Alpine Academy, Minì acquisisce di diritto il favore del pronostico. Toccherà a lui domare le aspettative per la prossima stagione e dare battaglia per le posizioni di vertice.

Minì vince la Feature Race a Monaco
crediti: fiaformula3.com
Minì vince la Sprint Race in Ungheria
crediti: fiaformula3.com

Leonardo Fornaroli

Leonardo Fornaroli, classe 2004, piacentino è stato ingaggiato dal team Trident dopo aver vinto il titolo riservato ai rookie dello scorso campionato FRECA.
Italiano su auto italiana, l’emiliano ha dimostrato più volte di essere della partita. Sprazzi di luce tormentati dalle inevitabili difficoltà legate all’adattamento alla nuova categoria.
Memorabile la pole position a Silverstone, dove Fornaroli ha festeggiato il miglior piazzamento stagionale.
Tre volte sul podio, con vittoria sfumata solo sul finale in terra inglese, Leonardo ha accumulato esperienza e chilometri. Armi da non sottovalutare, specialmente in un campionato tanto competitivo come quello di Formula 3, dove ogni dettaglio può fare la differenza.

Fornaroli conquista il titolo rookie di FRECA
crediti: @LeonardoForna – Twitter
Fornaroli giunge secondo al traguardo nella Sprint Race di Montecarlo
crediti: @LeonardoForna – Twitter

Francesco Simonazzi

Subentrato in corsa ad Esterson, Francesco Simonazzi, classe 2004, reggiano, ha potuto assaporare la F3 nel corso degli ultimi due appuntamenti stagionali.
Una grande occasione per il pilota proveniente dalla Euroformula Open che, pur non avendo conquistato punti, ha dimostrato grande spirito di adattabilità.

Simonazzi durante l’ultimo weekend di Monza
crediti: @Formula3 – Twitter
Prima vittoria di Simonazzi in Euroformula
crediti: italiaracing.net

Kimi Antonelli

Doverosa, benché non presente nella griglia di F3, la menzione a Kimi Antonelli.
Voci del paddock lo vedrebbero, il prossimo anno, addirittura in F2 con il team Prema. Per il pilota del Mercedes Junior Team, si tratterebbe di un passaggio importante e non esente da rischi.
Rischi, però, che forse è giusto correre per emergere come il talento qual è – di quelli che ammaliano sin dalle categorie minori.

È dunque finalmente il caso di dirlo?
L’Italia s’è desta?

Marika Taroni

Biologa nutrizionista, amante dello sport, dei motori e dell'adrenalina su pista.

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