Il Gran Premio d’Italia del 2024 ha rappresentato un momento di crisi profonda per la Red Bull, una squadra che solo pochi mesi fa sembrava inarrestabile. Dopo aver dominato l’inizio della stagione con numerose vittorie, la scuderia di Milton Keynes ha affrontato un declino preoccupante, culminato in una performance deludente a Monza. La RB20, una vettura che sembrava invincibile, ha mostrato gravi problemi tecnici e di bilanciamento, che hanno compromesso le prestazioni di entrambi i piloti, Max Verstappen e Sergio Perez.
Problemi tecnici e strategie fallimentari: la Monza di Red Bull Racing
Solitaria, senza obiettivi: così appare Red Bull in questo momento difficile. È da qualche gara che appare come un team senza certezze, senza riferimenti. E in un mondo così veloce dove ogni gara è un’opportunità per avvicinarsi o distaccarsi, sviluppando e migliorando la monoposto, a Milton Keynes il team sta affondando.
Il calo di prestazioni della Red Bull sembra essere legato a una serie di decisioni tecniche controverse e all’impatto delle restrizioni del budget cap e dei limiti allo sviluppo aerodinamico. Sorprende infatti che da tempo Red Bull non abbia la forza di annunciare nuovi sviluppi, come se si cercasse disperatamente di estrarre prestazioni dal materiale a disposizione nell’impossibilità di aggiornare il mezzo. Probabilmente, i molti danni riportati sulla monoposto numero 11, che sono costati quasi 4 milioni di dollari, potevano essere destinati agli sviluppi anziché alle riparazioni.
Ciò non toglie però che a Monza abbia influito anche una scelta tecnica. In casa Red Bull infatti non è stato sviluppato un pacchetto aerodinamico specifico per Monza, ma si sono affidati alla configurazione già impiegata a Spa-Francorchamps, rivelatasi disastrosa. In un circuito dove l’efficienza aerodinamica e la velocità massima sono cruciali, la RB20 ha mostrato un’eccessiva resistenza all’avanzamento, risultando la monoposto più lenta sui rettilinei.
Mai così vicini
Verstappen, che ha concluso la gara in sesta posizione, ha evidenziato a tal proposito la difficoltà nel trovare un assetto adeguato, lamentandosi di un bilanciamento della vettura completamente fuori controllo. “Abbiamo trasformato una macchina fantastica in un mostro inguidabile“, ha dichiarato il pilota olandese, esprimendo tutta la sua frustrazione per la situazione attuale.
Ad esemplificare le problematiche riscontrate a Monza è il confronto delle prestazioni dei due compagni di squadra. Sia in qualifica che in gara il distacco tra Max e Sergio Perez non è stato ampio, anzi. Tra i due paradossalmente il pilota maggiormente in difficoltà è stato il numero 1.
Checo in merito al suo weekend e alle sue sensazioni ha dichiarato: “Sin dal primo giro nelle FP1 questo weekend si è rivelato complicato e, sfortunatamente, non siamo riusciti a venirne a capo. All’inizio il bilanciamento sembrava funzionare con le hard e sono anche riuscito a gestire la gomma, ma presto è arrivato il degrado ed è diventato ingestibile. Abbiamo allungato l’ultimo stint sulle medie, ma con quel ritmo era difficile fare qualcosa. Abbiamo faticato col passo, ma soprattutto col bilanciamento, dobbiamo lavorarci e trovare un punto di coesione sia per la bassa che alta velocità“.
Max è freddo, un leone pronto ad agguantare la preda in pista. Ci pensa il messicano perciò a dire parole di supporto alla squadra: “Ho molta fiducia nel team, sia in pista che in fabbrica, so che hanno una soluzione: hanno costruito grandi vetture fino ad ora e non vedo perché non dovremmo continuare a farlo. Non abbiamo più domanda ora, sappiamo qual è il problema. Si tratta del bilanciamento, dobbiamo trovare una risposta”.
Le modifiche apportate dai tecnici, come la riduzione del carico aerodinamico sull’ala posteriore, non hanno sortito gli effetti desiderati, lasciando il team in una posizione di svantaggio rispetto ai rivali. Come detto da Perez, occorre trovare la risposta, la soluzione al problema.
Un clima di tensione e incertezza
La crisi della Red Bull non è solo tecnica, ma anche organizzativa. L’addio di figure chiave come Adrian Newey e Jonathan Wheatley ha lasciato un vuoto difficilmente colmabile, contribuendo a un clima di tensione interna. I dissapori tra Christian Horner e Jos Verstappen, padre di Max, hanno ulteriormente aggravato la situazione, creando un ambiente di lavoro difficile e incerto.
Helmut Marko, consulente della Red Bull, ha ammesso che il team sta attraversando un momento di grande difficoltà: “Dobbiamo capire dove abbiamo sbagliato direzione. Da Miami in poi, la nostra superiorità è svanita. Le vittorie di Max sono state più frutto del suo talento che delle reali prestazioni della vettura“. Anche Horner ha riconosciuto la gravità della situazione: “Con le prestazioni che abbiamo mostrato oggi, entrambi i nostri obiettivi principali sono seriamente a rischio. Dobbiamo assolutamente migliorare le prestazioni della vettura se vogliamo avere una chance di vincere entrambi i titoli“.
Bisogna essere onesti: la Red Bull sta pagando per la sua arroganza, la sua superbia e superficialità. Quello che sembrava un carro inespugnabile, in questo clima sempre più rovente sembra si stia riducendo in cenere.
Non è nel DNA di Max Verstappen accontentarsi, nonostante manchino gli stimoli, e allora alza la voce chiamando a raccolta gli ingegneri: “Svegliatevi! – dice in radio – anche se è una posizione di mer*a è comunque importante!“. Sperando che il team rinasca come la fenice. Non è, come dicono molti, una bambinata, non saper perdere… è mantenere la rotta.
Futuro incerto
Ci sono ancora otto gare da disputare, e Red Bull si trova ora a un bivio. Il titolo Costruttori è seriamente compromesso, e anche quello Piloti, pur essendo ancora alla portata di Verstappen, è minacciato dall’emergere di avversari sempre più competitivi. La necessità di un profondo rinnovamento tecnico e gestionale è evidente, ma il tempo stringe e il margine di errore è ormai ridotto al minimo.
La situazione attuale della Red Bull ricorda quella di altre grandi scuderie che, dopo anni di dominio, hanno affrontato un repentino declino. Se la squadra di Milton Keynes non riuscirà a trovare rapidamente una soluzione, rischia di perdere tutto ciò che ha costruito negli ultimi anni, inclusa la fiducia dei suoi piloti e dei tifosi.
Come ha sottolineato lo stesso Verstappen, “se non cambiamo nulla sulla vettura, sarà tutto brutto da ora fino alla fine della stagione“.
Forse dovrebbero volgere lo sguardo verso le avversarie, esempi di come si possa risalire dalle profondità, di come si possa uscire dal tunnel.
Le prossime gare saranno decisive per determinare il futuro della Red Bull e del suo campione olandese. Tra due settimane la F1 sfreccerà per le vie di Baku. Qui si attenderanno delle risposte che, si augura ai campioni in carica, riportino il proseguio di stagione a loro favorevole.