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Eduardo Barrichello: tra forza di volontà e nuove avventure

Domenica abbiamo avuto l’opportunità di fare quattro chiacchiere con il pilota brasiliano Eduardo Barrichello, figlio del famoso Rubens Barrichello, ex pilota Ferrari. Il ragazzo ha 19 anni e vive proprio qui in Italia, a Novara. Eduardo corre in Formula Regional by Alpine con il team JD Motorsport. Quest’anno è la sua prima volta in Europa: circuiti nuovi, categoria diversa e tante altre cose fuori dalla sua comfort zone. Vediamo cosa ci ha raccontato il giovane ragazzo.

Eduardo Barrichello
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Come ti sei avvicinato al mondo del mostorsport?

È stato molto facile in realtà, quando ero piccolo mio padre ancora correva in Formula 1 e a 6 anni mi ha portato sui kart per la prima volta , ma ho iniziato seriamente a 12 anni. Mi è sempre piaciuto molto questo sport.

Ti senti sotto pressione a portare questo cognome?

No, sono abituato e per me è normale perché io sono normale.

Cosa ne pensi del campionato? quali sono le tue sensazioni?

Il campionato per ora è molto difficile, facciamo ancora fatica a trovare il set up giusto. Tutto il team sta lavorando molto per cercare una soluzione. È molto complicato anche perché siamo due rookie in questa categoria.. Chiaramente i risultati non sono quelli che ci aspettavamo, non abbiamo ancora raccolto nessun punto in campionato. Sto approfittando molto di questa opportunità di poter correre in Europa, ci vogliono molti soldi per correre qui e grazie a Toyota Gazoo Racing ho trovato uno sponsor e mi stanno dando un grande supporto credendo in me.
Sto cercando di imparare il più possibile perché questa potrebbe essere la mia unica occasione qui in Europa.

Parlando di Formula Regional, ti piace questo format di 2 gare?

Mi piacerebbe averne 3, ma questo format non mi dispiace.
La mia vettura è molto difficile da guidare, quindi forse è meglio così.

Cosa provi quando entri dentro la monoposto?

Il clima è molto teso prima di una gara, soprattutto quando ricordi quanto impegno ci stai mettendo per essere lì, quanto lavoro hai fatto, quanto il team ha lavorato. Quindi sì, è “stressante” perché tutti sono lì per vincere, però è la più bella sensazione del mondo. A chi non piace questa adrenalina è nello sport sbagliato.

Hai un pilota o una scuderia del cuore?

Del passato il mio eroe è ovviamente mio padre e non mi sono mai guardato in giro per cercarne altri.

Quali sono state le tue sensazioni quando hai corso ad Imola?

È stato molto bello, ho visto dove Ayrton Senna ha avuto l’incidente e ovviamente anche dove mio padre è andato a sbattere. È stato molto emozionante e mi sono divertito molto.

È la tua prima volta in Europa, quindi non conosci i circuiti, come ti senti a riguardo?

Sì esatto, non conosco nessun circuito quindi è una sfida molto grande, soprattutto perché quasi tutti i miei avversari hanno già esperienza qui.

Ti piacerebbe gareggiare in altre categorie o punti solo alla Formula 1?

Se dobbiamo essere sinceri è quasi impossibile entrare in Formula 1, non si vedono quasi mai piloti nuovi entrare, ma ovviamente mi piacerebbe tantissimo gareggiare in F1. Sono una persona realista e mi piacerebbe anche poter arrivare in Formula E o in qualche altra categoria.
L’importante è poter continuare a correre.

Com’è il tuo rapporto con la tua famiglia?

E’ molto difficile stare così lontani, soprattutto perché sono molto legato alla mia famiglia. Vedo più spesso mio padre grazie alle corse, mio fratello l’ho visto qualche mese fa, invece mia madre non la vedo da 5 mesi. Mi mancano molto, mi manca anche la mia fidanzata che abita ad Orlando, negli Stati Uniti.

Non è assolutamente facile, ma così riesci a concentrarti meglio?
Sì anche se la solitudine è molto grande, abito in Italia e sto ancora imparando l’italiano, qui è molto diverso e mi sto ancora ambientando.

Sai dirci qualcosa in Italiano?
Non tantissimo, so solo chiedere le cose. Però so dire “Ho fame”

Qual è la tua più grande paura?

Penso che la mia più grande paura sia stare lontano dalle persone che amo, perché sono loro a darti sempre l’energia di cui hai bisogno.

Com’è il tuo rapporto con il tuo compagno di squadra?

Prima non ci conoscevamo, ma ora siamo grandi amici anche se ci vediamo solo nelle race week.
Qui sono solo, ma se vuoi arrivare da qualche parte è necessario il sacrificio. Non sono nella mia comfort zone e questo è utile per farmi crescere.

In che epoca vorresti correre?

Vorrei correre contro mio padre, mi piacerebbe averlo come compagno di squadra, saremmo un buon team.
Ogni tanto ci sfidamo sui kart e ci divertiamo molto.

Cosa fai nel tempo libero?

Suono un po’ la chitarra, non molto bene in realtà, ma in generale non faccio molto, le corse occupano molto del mio tempo libero ed sono il mio impegno principale .

Ti piace anche disegnare vero?
Si, mi piace molto creare design di caschi, tute e altro infatti ho la mia piccola agenzia e mi piace molto.

Ti senti pronto per la race week di Monaco?

Si, anche se non è facile essendo la mia prima gara in un circuito cittadino.

Il team di Multiformula augura un grande in bocca al lupo ad Eduardo. Continuate a seguire la Formula Regional By alpine questo fine settimana a Monaco!

Clicca qui per la versione in inglese!

Isabella Tomassi

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