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Allenare la mente: il ruolo della preparazione mentale in F1

di Rosarita Linsalata allenamento mente performance

Nel motorsport per essere un buon, se non addirittura ottimo pilota, devi ottenere quanti più successi nella tua carriera, devi dimostrare che sei uno su cui vale la pena puntare e che puoi essere la carta che fa la differenza per una scuderia. Per riassumerlo con poche parole si può dire: per essere un grande pilota devi performare al massimo in pista.

Si punta quindi alla ricerca dell’elemento indispensabile per far si che, quanto affermato poc’anzi, diventi concreto: si punta sull’allenamento. Sessioni di corsa, allenamenti in palestra, esercizi per contrastare la forza G e molto altro, rientrano nella routine di un pilota, che investe le proprie energie in quello che, sa essere un aspetto fondamentale per la buona riuscita delle proprie prestazioni.

Per essere abile e veloce sull’asfalto, è sicuramente necessario essere allenato fisicamente a gestire una monoposto che sfreccia a 300 e più chilometri orari, ma non basta solo quello. Bisogna infatti saperci mettere intelligenza, studio degli avversari e di se stessi, attenzione ai dettagli che fanno la differenza, prontezza, in poche parole bisogna metterci la testa. Ed anche essa come il corpo ha necessità di essere allenata.

Allenare la mente: l’esperienza dei piloti

Parlare di mente, di allenamento mentale e di psicologia è ancora un tabù. Purtroppo è ancora molto comune sentire persone affermare che, chiunque si rivolge ad una figura professionale come quella dello psicologo, lo fa perchè è fuori di senno. Tuttavia la “battaglia” per sdoganare questo stereotipo sta facendo pian piano passi avanti e molti personaggi pubblici, come per esempio gli stessi piloti di Formula Uno, hanno iniziato a parlare dell’importanza della salute mentale.

Lewis Hamilton allenamento mente performance

E’ il 2022, da poco si è concluso il weekend in Arabia Saudita e sul profilo social di una delle figure di spicco del circus appare una storia che fa riflettere. Lewis Hamilton, dopo un inizio di stagione complesso e un weekend a Jeddah da dimenticare, decide di aprirsi con quanti lo seguono e di parlare delle difficoltà che sta affrontando da un punto di vista mentale

L’anno è già stato così difficile con tutto ciò che accade intorno a noi. È difficile essere positivi in ​​certi giorniHo sofferto a lungo mentalmente ed emotivamente, andare avanti è uno sforzo complicato ma dobbiamo continuare a lottare, abbiamo tanto da fare e da realizzare. Ti scrivo per dirti che va bene sentirti come ti senti, sappi solo che non sei solo e che ce la faremo tutti! Un amico mi ha ricordato oggi che se sei potente, puoi fare tutto quello che vuoi. Possiamo fare quello che vogliamo. Non dimentichiamo di vivere nella gratitudine per un domani soleggiato. Ti mando amore e luce. “

Lewis Hamilton

George Russell allenamento mente performance

La storia postata da Hamilton raggiunge tantissime persone, aprendo uno spiraglio che fa riflettere. Eppure Lewis non è l’unico a parlare apertamente di salute mentale e di come allenare la mente può fare la differenza. Appena un anno dopo infatti è il suo compagno di squadra, George Russell, durante l’episodio di “Il podcast ad alte prestazioni” a rivelare di avere uno psicologo che consulta, con il quale si confronta e che lo aiuta a gestire la pressione che, il mondo che ama e di quale fa parte, riversa su di lui.

Russell non si nasconde e all’intervistatore rivela senza filtri quanto il carico di pressione e aspettative che sente su di sé, sia aumentato esponenzialmente dal suo approdo in Mercedes e dalla sua prima vittoria in Brasile. Affronta con naturalezza l’argomento, non mancando di certo di esporre la sua opinione secondo la quale la preparazione mentale è importante quanto quella fisica.

Credo, che sia la stessa cosa che se vuoi rimetterti in forma: vai in palestra e parli con un preparatore atletico. Se c’è qualcosa che ti appesantisce, devi parlare con un professionista e cercare quell’aiuto.

George Russell

Yuki Tsunoda allenamento mente performance

La pressione esterna, le aspettative, le emozioni e la gestione di esse, così come lo stress sono tutti aspetti che se messi insieme e non gestisti possono diventare un cocktail letale per chi li subisce e, il pilota giapponese Yuki Tsunoda ne sa qualcosa. E’ noto a tutti che il giapponese se messo sotto pressione, ha difficoltà a gestire lo stress e tende a sfogarsi nel modo sbagliato come testimoniano alcuni team radio, carichi di frustrazione, urla e qualche imprecazione.

Il giovane però non nasconde il problema, anzi lo accetta e dichiara pubblicamente di aver richiesto l’aiuto di uno psicologo. Non è la prima volta che Yuki si rivolge ad un professionista, è giù successo in passato e come allora, spera che l’aiuto richiesto e l’allenamento mentale possano aiutarlo a gestire la situazione e il suo carattere “vivace”. Il suo unico obiettivo è poter migliorare la gestione dello stress e aumentare la motivazione. Ai giornalisti che gli chiedono di questo cambiamento nel suo team e nella sua routine, risponde sereno e determinato dichiarando la sua volontà a gestire il problema

Sono certo che tirerà fuori il meglio di me e che mi darà una maggiore coerenza. Il problema è che quando comincio ad andare sotto pressione finisco per perdere lucidità. E questo non è un bene.

Yuki Tsunoda

La forza risiede nella mente: la carta vincente di Charles Leclerc

Sorriso genuino, determinazione negli occhi e voglia di dimostrare il proprio talento stampata sul volto, così appare Charles Leclerc agli occhi di tutti. Un ragazzo con grande talento, che ha dovuto affrontare stagioni complesse e molte difficoltà, ma che non ha mai perso la speranza di poter dimostrare al mondo intero quello che è in grado di ottenere se messo alla guida di una monoposto performante.

Viene così spontaneo chiedersi, qual è la carta vincente che permette al giovane monegasco di non mollare la spugna nonostante in alcuni momenti la situazione sia stata parecchio complessa da gestire anche per un giovane con tanta determinazione come lui. La risposta è una: la mente E’ lo stesso Leclerc che dichiara l’importanza che l’allenamento mentale ha nella sua vita fin da quando era solo un ragazzino

È la testa che fa tutto. Analizzo ogni cosa che faccio per capire se posso migliorare

Charles Leclerc

il percorso con Formula Medicine

A sostenere questa tesi ci pensa proprio il dottor Ceccarelli, colui che Charles l’ha visto crescere e che l’ha seguito sin dall’inizio. Il medico di Formula Medicine, azienda alla quale Leclerc si è rivolto da piccolo, racconta l’evoluzione del giovane parlando delle sue capacità e della difficoltà che aveva all’inizio a gestire la rabbia. Ceccarelli tuttavia non definisce la rabbia del monegasco come un aspetto prettamente negativo, ma come un’energia che deve essere ben incanalata se vuole portare esiti positivi.

Negli anni Charles ha imparato tanto a lavorare sulla propria mente ed ha scoperto e appreso l’autoanalisi, la vera carta vincente della sua carriera. Si è sottoposto a test e modelli, uno dei quali prevedeva una fascia che monitorava l’attività cerebrale in relazione alla prestazione del corpo. Ad oggi di strada ne ha fatta, la sua capacità di identificare gli errori, di ragionarci su e di superarli, sono l’esito di un percorso di crescita e allenamento mentale che ha dato i suoi frutti.

Tirando le somme

Russell, Hamilton, Tsunoda, Leclerc sono solo alcuni dei piloti e degli sportivi che hanno scelto di parlare apertamente dei loro percorsi e dell’importanza che l’allenamento mentale ha nelle loro carriere. Allenare la mente, prendersi cura della propria salute mentale non è da persone fuori di senno, ma da chi ha voglia di migliorarsi e di conoscere i propri punti di forza.

Rosarita Linsalata

Classe 2001, Studentessa di Psicologia iscritta all' Università degli Studi di Bari. Tra le mie passioni ci sono l'arte, la lettura, la moda e la musica, ma la mia passione più grande è legata al mondo dei motori. Sono affascinata da tutto ciò che riguarda le emozioni, la determinazione e la passione che si nasconde dietro questo mondo. Scrivo articoli per Multiformula riguardanti il mondo della Formula Uno.

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