Maria Sole Suriano e Olivia Carbone. Qatar Alonso
Questa volta siamo in Qatar, terra di deserti, erba sintetica e dei prossimi mondiale con cui ci hanno intossicato fino alla morte.
Ma circuito nuovo non è sempre sinonimo di divertimento, lo sappiamo a nostre spese, e seppur nel motomondiale Losail sembra così carino, purtroppo non ci ha dato esattamente la stessa impressione.
Una gara comunque al limite dell’assurdo, perché c’è da dire che quest’anno di gran premi normali ne abbiamo avuti ben pochi, questo dunque non ci vieta di parlarne con la nostra vena sarcastica.
Ma bisogna partire dal principio. Qatar Alonso
Tutti avevamo paura per la partenza, non c’era una persona che non si stesse fasciando la testa ancor prima di aver iniziato. Sorprendentemente invece è stata la parte più tranquilla dell’intera gara, ovviamente per modo di dire.
Tranquilla perché a dispetto dei pronostici nessuno ha deciso di giocare a bowling con la propria vettura, ma di partenze stratosferiche ne abbiamo viste un paio.
Verstappen e Alonso sembravano razzi, probabilmente più che guidare stavano pensando alle traiettorie per il primo viaggio su marte, d’altronde stiamo morendo tutti bisogna cominciare a pensare al futuro.
Da questo punto in poi abbiamo un vuoto per almeno una ventina di giri. Non che sia stato un gran premio noioso, ma dobbiamo ammettere che l’inizio non è stato propriamente entusiasmante, e la vecchiaia inizia a farsi sentire anche per noi.
Per questo passeremo subito ai pit stop, di cui ancora una volta non abbiamo capito niente.
Il che non ci stupisce, è piuttosto palese che nessuno sapesse dove andare a parare, e questa volta non li biasimiamo perché il non conoscere la pista è una giustificazione abbastanza valida.
Ma ci hanno dato un briciolo di speranza, il vento sta cambiando signori!
Per una volta la peggior strategia in pista non è stata dell’Aston Martin, bensì dell’AlphaTauri. Almeno hanno aggiunto un po’ di pepe alla già abbastanza piccante guerra tra quest’ultimi e l’Alpine. Mandiamo un abbraccio a tutti i tifosi della scuderia di Faenza a casa.
Sembra quasi che per un secondo gli astri si siano allineati perfettamente in favore di qualcuno che di pit stop proprio non se ne intende: la Ferrari.
Due soste, consecutive ed entrambe abbastanza veloci da non far scoppiare a piangere l’ordata di tifosi già abbastanza stressata. E’ rivoluzionario. Qatar Alonso
Parlando di gomme, non è stata una buona giornata per loro, se la sono vista piuttosto brutta.
Tra Norris che sembrava star andando così bene, per poi finire con una ruota in meno. Passando per Latifi a cui non bastava farne scoppiare una, serviva anche la seconda all’appello, dopo aver cambiato la prima. Arrivando a lui, l’iniziatore di tutti i problemi, la nemesi di ogni nostro report: Valtteri Bottas.
Non c’è assolutamente alcun astio nei suoi confronti, che sia chiaro, ma oggi con la sua solita sfiga ha ben deciso di farsi un bagno nella ghiaia e di portare gli altri a fondo con sé.
Per spezzare una lancia in suo favore quelle gomme stavano girando da trentacinque giri, noi dopo trentacinque giri di corsa saremmo già in ospedale per un’insufficienza cardiaca.
Sta di fatto che dopo aver perso la macchina, averla portata a spasso in mezzo ai ciottoli e averla poi trascinata per tutto il circuito, le sue gomme erano più morte che vive.
Per non parlare del grande contorno di scintille che lo ha accompagnato. Una scena suggestiva in mezzo alla notte di Doha, però forse avremmo evitato.
Ma gliela perdoniamo, ci ha svegliato un po’, amici come prima vero Valtteri?
Alla fine della festa, dopo tutto caos, è cambiato qualcosa? Ovviamente no. Cosa vi aspettavate, un podio diverso, qualche outsider a tenere in alto la coppa, che nessuno finisse la gara? Certo che siete incontentabili. Qatar Alonso