Al castello di Windsor ufficializzato il titolo di Cavaliere
Il 15 dicembre il sette volte campione del mondo Lewis Hamilton ha ufficialmente ricevuto il titolo di Sir. Sebbene la nomina fosse già arrivata alla fine dell’anno scorso, la cerimonia si è tenuta solamente pochi giorni dopo la conclusione di questo Mondiale di Formula 1. Insignito dal Principe Carlo, il 36enne britannico è il quarto pilota nella storia a ricevere tale riconoscimento. Prima di lui, solo Sir Jack Braham, Sir Stirling Moss e Sir Jackie Stewart erano stati nominati Cavalieri per meriti, ma Lewis Hamilton è l’unico pilota a essere investito del titolo mentre è ancora attivo nello sport. Questo onore è legato non solo ai suoi meriti sportivi, ma anche e soprattutto alle attività a favore dell’uguaglianza e dell’inclusione a cui si è dedicato fuori dalla pista.
Il silenzio stampa continua
Anche durante questa importante cerimonia, il campione della Mercedes ha deciso di non rilasciare alcuna intervista, per mantenere fede al silenzio stampa iniziato domenica dopo la vittoria del titolo da parte di Verstappen. Accompagnato dalla madre Carmen Lockhart, le uniche parole pronunciate sono state “Thank you”, non appena ha ricevuto il riconoscimento.
Altri riconoscimenti
Nel 2008, dopo il primo titolo mondiale, la Regina Elisabetta nominò Lewis Hamilton un MBE (Member of the British Empire). All’inizio del 2021 il pubblico lo ha votato BBC Sports Personality of the Year, la seconda volta dopo il 2014. L’anno scorso, invece, ha vinto il Laureus World Sport Awards e, sempre nel 2020, è stato nominato Pilota da corsa internazionale dell’anno.
E questi titoli sono più che giusti per un pilota del calibro di Lewis Hamilton. D’altronde, anche il campione del mondo Damon Hill ha sostenuto che la nomina a Cavaliere fosse più che meritata con queste parole:
Lewis ha sempre abbattuto le barriere, fin dal momento in cui è arrivato in F1, ma anche quando correva nei kart stava abbattendo le barriere e sfidando lo status quo. Il cavalierato sarà visto non solo come un riconoscimento per la sua abilità di guida, ma anche come un pilota nero che ha aperto la porta a qualsiasi altro pilota non sia bianco. Ha distrutto il preconcetto che non si possa fare, che esista un ambiente in cui non si può ottenere qualcosa a causa del proprio colore della pelle. Ha completamente distrutto questa idea.
E siamo sicure che il titolo di Sir non sarà l’ultimo riconosciuto al sette volte campione del mondo. Un uomo che non solo è riuscito a imporsi nel suo sport, ma che si è anche interessato attivamente a temi di attualità, infatti, non può non essere ritenuto uno dei personaggi più influenti dell’anno.