Olivia Carbone, Maria Sole Suriano Monza recap
Questo Gran Premio di Abu Dhabi… Scusate, d’Italia, era molto atteso. Fumogeni, bandiere, tifosi in ogni angolo del circuito pronti a godersi l’ultimo weekend europeo. D’altronde si sa, il tifo italiano è rinomato in tutto il mondo. Persino il presidente Mattarella assiste al tutto dalla tribuna del paddock, nel tentativo di vivere una rilassante domenica e VIP da tutto il mondo gironzolano per la pit lane. Ovviamente, nulla è andato secondo i piani.
Chi dal fondo doveva rimontare ci è riuscito, come Carlos Sainz, che tornato a casa svuoterà le tasche, estraendo il portafoglio, il telefono, le chiavi di casa e Sergio Perez (bravo comunque il messicano a mantenere la calma con i freni in fiamme, noi non ce l’avremmo mai fatta).
Chi si voleva godere gli ultimi giri tra la folla in rosso è stato costretto ad un saluto dolce amaro e mentre l’Aston Martin numero 5 rallentava inesorabilmente, Sebastian Vettel ha fatto piangere un po’ tutti. Forse meglio così, il pilota tedesco aveva già fiutato aria di problemi probabilmente.
Pensavate che le tragedie potessero finire dopo il problema di Perez e il ritiro di Vettel? Invece no! A farci sognare sono ancora una volta le strategie, decisamente improvvisate in quel di Monza. Rossa, gialla, poi rossa, poi bianca… Di tutti i colori, letteralmente, mentre in pista regna il chaos con una quantità di sorpassi che non riusciremmo a contare.
La vittoria di Verstappen era ovvia, ma era ovvia anche la maledizione di Monza: chi vince la gara, l’anno dopo si ritira. E chi ha vinto nel 2021? Daniel Ricciardo, che si parcheggia a dieci giri dalla fine. Forse il pilota McLaren sperava di animare la gara, forse era solo disperato, o magari il tatuaggio scommesso in Renault era un cavallino rampante, ma l’unica cosa che sappiamo è che quel DNF ha fatto entrare in crisi la direzione gara.
La macchina si pianta nel terreno, non intenzionata a lasciare il prato su cui si era fermata – un po’ come i tifosi olandesi e le loro tribune abusive – mentre la Safety Car si butta in pista come un diciottenne qualsiasi che sta facendo l’esame della patente e manca di ben due monoposto la posizione corretta.
Nessuno è particolarmente felice di questo finale sotto Safety Car (che correva più veloce della Haas), ma nella vita ci si deve accontentare. Verstappen vince di nuovo, seguito da Leclerc amareggiato e da un Russell follemente innamorato del podio di Monza, tanto da salirci tre volte.
Il vincitore morale però, oggi è un altro: Nyck De Vries, che conquista i suoi primi punti al debutto, in una gara che nemmeno doveva disputare. Sicuramente ringrazierà il Dio dell’appendicite, chiunque esso sia.
Ora è tempo di vacanza dopo tre settimane intense. Lasciamo il nostro Gran Premio di casa per fare le valigie e volare a Singapore, tra le stelle e le stalle?Monza recap