Come si può dimenticare qualcosa successo solo otto anni fa? La domanda mi sorge spontanea, la mattina di una domenica piovosa. Suzuka trattore
In otto anni le cose non si dimenticano, i ricordi forse si fanno meno nitidi, ma sono ancora nelle nostre menti. Tra questi ricordi, c’è anche una gara di Formula Uno, in Giappone, a Suzuka.
Un Gran Premio che sarà sulla bocca di tutti per giorni, per mesi, per un incidente. La memoria non mi inganna qui, come non inganna nessuno, tutti sappiamo cosa ha portato a quella tragedia: una gru, a lato della pista, in un pomeriggio buio e piovoso.
Se tutti ce lo ricordiamo, perché si compiono ancora gli stessi sbagli? È facile riempirsi la bocca di belle parole in ricordo di Jules Bianchi, ma da quella terribile gara a Suzuka, si pensava che ne avessimo tratto qualcosa.
Regolamenti ferrei per la sicurezza, direzione di gara più attenta e… due gru in pista, ancora, a Suzuka.
Pierre Gasly passa, la vede, urla alla radio. Grida, su tutte le furie, perché nemmeno lui ha dimenticato cosa è successo otto anni fa. I commentatori criticano duramente la direzione gara, i social si infiammano, tutti alzano la voce.
Bisogna farlo, è necessario urlare, arrabbiarsi, far sentire la propria opinione. Se nessuno lo facesse, allora la presenza delle due gru sarebbe giustificata, nascosta dietro ad una scusa:
“È stato solo un errore”. Potremmo sentir dire.
Non siate schiavi dell’indifferenza, non dimenticate ciò che è successo nel 2014, non dimenticate il nome di Jules Bianchi.
Ripetete, urlando, arrabbiati, il suo nome, sottolineando come sia ingiustificabile la presenza di due trattori in pista, solo otto anni dopo.
L’uomo ha la memoria corta, ma chi ha senno, provi a non dimenticare. Suzuka trattore