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Verstappen e Red Bull da record al gp di Ungheria di F1

Max Verstappen vince il gp d'Ungheria di F1 2023
Crediti: Red Bull media pool

38esima edizione del gp di Ungheria di F1 dominata da Max Verstappen per una vittoria da record. Doppietta Red Bull sul podio con Sergio Perez terzo, a sandwich Lando Norris al secondo podio consecutivo. Una giornata calda con 50 gradi asfalto ha reso fondamentali le strategie sia per portare la gara a termine che per recuperare posizioni.

Partenza caotica

Curva 1 regala sempre emozioni. Nel 2021 era stata scenario di un colpo da bowling da maestro, oggi invece di un effetto domino.

Allo spegnimento dei semafori Verstappen cerca subito l’interno e passa Hamilton, superato anche dalle due McLaren con Piastri piazzatosi secondo. Nelle posizioni dietro, invece, Zhou resta bloccato ritrovandosi così nelle retrovie. Un avvio disastroso per lui dopo la qualifica da sogno di ieri: un errore alla staccata lo costringe a tamponare Ricciardo, che a sua volta tampona Ocon. Non un gran premio ideale per Alpine, che a causa del contatto al via si ritrova a ritirare entrambe le macchina al terzo giro. Gasly era stato anch’egli coinvolto con il compagno di squadra che gli è volato sulla vettura.

Per gli altri protagonisti, invece, Ricciardo chiude la gara nella stessa posizione di partenza portando a casa un weekend positivo davanti al compagno di squadra. Zhou sedicesimo, complice la penalità e il degrado gomme.

McLaren si conferma, ma seconda forza è Mercedes

Il lavoro in fabbrica, stando ai risultati e alle prestazioni, porta i suoi frutti in casa McLaren. Il team di Woking si conferma in costante crescita sia sul giro secco, come visto in qualifica, che sul passo gara nonostante il cedimento finale di entrambi i piloti che hanno alzato i loro tempi.

Superando Hamilton al via, le McLaren si sono portate subito dietro Verstappen con, in ordine, Piastri e Norris. Dopo il sorpasso al via, Verstappen tenta subito la fuga sull’australiano a suon di giri veloci. La strategia sull’inseguitore Hamilton è stata decisiva per la conquista del secondo posto per Lando. Effettuando il pit stop per evitare l’undercut del sette volte campione del mondo, Norris l’ha effettuato su Oscar.

Per il rookie è iniziato l’incubo. Se inizialmente vedeva il secondo posto e podio a portata di mano, il non attacco sul compagno e la gestione l’hanno catapultato al quinto posto. Per lui da segnalare ottime difese, soprattutto su Perez che lo passa di forza portandolo molto largo in uscita di curva 2 al giro 47. Il duello col messicano gli ha portato un leggero danno alla vettura, determinante però sul suo rendimento.

Nonostante il loro ottimo andamento, a livello di velocità in pista la seconda forza in pista è stata Mercedes. Le difficoltà a gestire le temperature elevate hanno inficiato meno del previsto sul rendimento dei piloti. Hamilton ha chiuso quarto avendo la possibilità negli ultimi giri di arrivare a podio, mentre per Russell una bella rimonta l’ha classificato in sesta posizione dopo essere partito tredicesimo. Lewis ha fatto stint tali da guadagnare 1 secondo a giro sui piloti davanti.

Pit stop decisivi, tra strategia gomme e posizioni

Come detto in precedenza, i pit stop sono stati decisivi. Il funzionamento delle gomme che tra le diverse mescole non aveva una differenza sostanziale ha portato i team a concentrare la strategia di gara sui momenti dei pit stop, oltre che della gestione dei pneumatici.

Ne ha tratto il maggior vantaggio Norris sul compagno di squadra. Diversi problemi ai pit stop inoltre hanno contribuito sui distacchi e cambi di posizione. Leclerc il più penalizzato, nel vero senso della parola: oltre ad una lunga sosta causata da un problema alla pistola, il monegasco è stato penalizzato di 5 secondi per eccesso di velocità in pit lane. Anche Alonso ha perso tempo, ma in questo caso le colpe sono principalmente sue: la marcia sbagliata in sosta continuava a far girare le gomme.

Da segnalare, nel bene, il pit stop di Red Bull con Perez. Come se il record delle vittorie non fosse abbastanza, l’ultima sosta è stata solo di 1,9s.

Aston Martin calo costante, Ferrari preoccupante

Se ad inizio stagione, Aston Martin ha fatto pensare a tutti di poter essere la seconda forza del mondiale grazie ai podi di Alonso e i buoni piazzamenti di Stroll, già da un po’ di gare è sotto gli occhi di tutti la mancanza di crescita. Gli sviluppi portati non stanno dando i loro frutti tanto che Mercedes, McLaren e Ferrari si stannop posizionando davanti.

I due piloti di Aston Martin hanno chiuso la top 10 grazie anche al gioco di squadra. Stroll, su richiesta del team, ha dato la posizione ad Alonso con DRS. A Silverstone devono analizzare i problemi, con lo spagnolo che forse ha perso la sua occasione per agguantare la vittoria 33 e il canadese che si vede sempre più secondo.

Situazione difficile anche a Maranello. Frustrante il settimo e ottavo posto arrivato in Ungheria con Leclerc che, complice la penalità, ha visto perdere il sesto posto e Sainz che ha effettuato una strategia di gomme differente dal monegasco. A livello di passo però Ferrari si è dimostrata pari agli avversari.

Dopo l’Ungheria, la F1 ha l’ultimo appuntamento prima della sosta: arriva il gp del Belgio su una pista storica. Con Verstappen e Red Bull che vogliono ancora fare la storia, gli inseguitori vorranno andare in vacanza con serenità.

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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