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Ferrari: l’uomo oltre la pista

Micheal Mann racconta Enzo Ferrari non solo dal lato motoristico, ma anche nel privato. Il 14 Dicembre è uscito nelle sale ‘Ferrari’, un film diretto da Micheal Mann basato sul romanzo di Brock Yates ‘Enzo Ferrari: The Man and the Machine’, che narra le vicende del creatore del marchio più iconico nelle corse automobilistiche. Ferrari recensione film

Il cast è internazionale formato da Adam Driver che interpreta il ruolo di Enzo Ferrari e altre stelle del cinema tra cui Penelope Cruz e Patrick Dempsey.

Il cast del film Ferrari e il regista Micheal Mann

1957: un anno di svolta

Il film si concentra su un anno in particolare, il 1957, una data cruciale nella vita di Enzo Ferrari.

La scuderia attraversò un periodo di crisi, con problemi finanziari e la morte continua dei suoi piloti durante le gare. Inoltre, era passato un anno dalla morte del figlio Dino e la relazione con la moglie è sempre più complicata, per la presenza di un’amante e del figlio illegittimo Piero. Ferrari recensione film

Una soluzione ai problemi di Ferrari sarebbe la vittoria della Mille Miglia di quell’anno, in modo da ottenere pubblicità e aumentare la produzione di auto anche a livello civile e non solo per le corse.

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Adam Driver nei panni di Enzo Ferrari

La Mille Miglia del 1957

Enzo Ferrari decide quindi di partecipare alla Mille Miglia, che in quegli anni era considerata una delle gare automobilistiche più importanti.

Il team della scuderia di Maranello era formato da Piero Taruffi, Peter Collins, Micheal Hawthorn, Wolfgang von Trips, Eugenio Castellotti e Alfonso de Portago.

La sfida principale era con la Maserati che schierava una line-up stellare con Juan Manuel Fangio, Stirling Moss e Behra, i piloti più forti di quel periodo.

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Una delle automobili Ferrari alla Mille Miglia 1957

La tragedia di Guidizzolo

Vinse la corsa la Ferrari di Piero Taruffi, che successivamente si ritirò dalle corse. Tuttavia, la Mille Miglia di quell’anno non viene ricordata per questo.

Alfonso de Portago perse il controllo della sua Ferrari in seguito alla foratura di uno pneumatico, presso il comune di Guidizzolo. Questo provocò la morte non solo del pilota, ma anche di alcuni spettatori sui quali piombò l’auto.

In seguito all’incidente, Enzo Ferrari venne chiamato a processo per omicidio, e poi assolto da tutte le accuse.

Che cosa racconta il film

Il lungometraggio mostra il carattere di Enzo Ferrari. Un uomo che diceva quello che pensava, che rischiò il fallimento per amore delle corse e tormentato nella vita privata, che teneva nascosta al pubblico.

I piloti di quell’epoca non sono quelli che conosciamo oggi. La maggior parte di loro erano dei playboy e non avevano una preparazione atletica maniacale come vediamo oggi.

In quanto alla sicurezza, si può osservare come si siano fatti dei passi enormi in questo campo. L’equipaggiamento dei piloti era molto semplice, costituito da un casco con dei guanti e una tuta.

I confini del circuito erano delimitati da balle di fieno invece che barriere di plastica o di ferro. Il pubblico guardava le corse a bordo del circuito e non su tribune, con un alto rischio di morte , come nel caso della Mille Miglia.

Consigliato agli amanti di storia del motorsport

Personalmente, ho trovato il film molto interessante. I lavori precedenti del regista avevano creato in me una certa aspettativa, che però si è rivelata sbagliata alla visione del film.

La personalità di Enzo Ferrari che emerge nel film è quello che mi ha colpito maggiormente, ma anche la parte storica è descritta molto bene e non appesantisce la trama.

Credo sia un film adatto agli amanti del motorsport. Un modo per conoscere un personaggio iconico nel settore automobilistico e la storia delle corse.

Trailer del film Ferrari

Federica Passoni

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