Imola Domenicali Alessandra Marcotullio
La Formula 1 cambia ogni anno di più: nuovi regolamenti, nuovi piloti ed un calendario sempre più ricco. I paesi che hanno almeno un Gran Premio all’anno stanno aumentando, con circuiti emergenti che provano ad accaparrarsi una tappa. Spa Francorchamps, Zandvoort e Barcellona sono già fuori totalmente o ad anni alterni dal circuito. Cosa ne sarà di Imola? Imola Domenicali
Uno dei circuiti storici che ha segnato la storia del motorsport rischia di abbandonare il Circus, questo quello che ha comunicato Stefano Domenicali. Una decisione sicuramente non presa a cuor leggero dal capo della FIA, cittadino di Imola. Il contratto con l’autodromo Dino ed Enzo Ferrari scade nel 2025 e il motorsport negli ultimi anni ha visto un crescente interesse da parte dei paesi non europei. Fanno capolino infatti due possibili nuovi Gran Premi da inserire nel già fitto e conteso calendario: il Ruanda e la Thailandia si sono fatti avanti come possibili paesi ospitanti. Imola Domenicali

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A detta di Domenicali la decisione arriverà più in avanti quest’anno. Dovrà infatti destreggiarsi tra richieste di vari paesi per garantire una F1 più globale possibile. Imola Domenicali
“Credo che l’Italia abbia sempre rappresentato e rappresenterà in futuro una parte importante della F1. Due GP in uno stesso Paese diventeranno sempre più difficili, sta crescendo l’interesse intorno alla F1 ed è una situazione che dovremo affrontare nei prossimi mesi…Nei prossimi mesi affronteremo questa scelta, dal punto di vista umano non sarà facile però devo esercitare un ruolo internazionale che mi mette di fronte a tantissime richieste in giro per il mondo, di paesi emergenti che possono permettere alla F1 di crescere. Sarà una valutazione che presto dovrò sciogliere.” Imola Domenicali
Lo storico circuito di Imola intanto ha ospitato la 6 Ore di Imola, accogliendo centinaia di tifosi pronti ad assistere alla gara. Un circuito intriso di passione ed amore dei tifosi, di storia del motorsport. Geograficamente posizionato nella Motor Valley, a pochi chilometri da imprese come Ferrari, Lamborghini, Maserati e Ducati. Sembrerebbe quasi automatico che un circuito del genere rimanesse tappa fissa in un calendario con così poche certezze. Un autodromo che sarebbe capace di raccontare una storia per ogni sua curva, ogni rettilineo. Un autodromo che ha visto anche uno degli episodi più brutti della storia del nostro sport, la statua in memoria di Ayrton Senna a ricordarlo. Intanto il presidente dell’ACI, Angelo Sticchi Damiani, ha detto di star lavorando per cercare di recuperare almeno la gara persa nel 2023 a causa dell’alluvione. Potrebbe esserci un’estensione fino al 2026 ma dopo? Imola Domenicali

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Dopo rimarrebbe il tempio della velocità, Monza, che ha firmato fino al 2031. Andiamo incontro ad una F1 che si muove ad una velocità che quasi non ci consente di stare al passo, quasi come una monoposto. Una F1 che cambia piloti, cambia sponsor, rischia di far dimenticare pezzi di storia che l’hanno formata. Una Formula 1 che si muove con carota e bastone, segue i grandi investitori e i paesi in cui circolano più disponibilità economiche. Poco importa se a rimetterci sono circuiti storici sostituiti da gare cittadine (Barcellona verrà sostituita da Madrid), o circuiti iconici come SPA o RedBull Ring. Al momento abbiamo 9 gran premi europei a fronte dei 15 esteri per un totale di 24 weekend di gara. Imola Domenicali
Sicuramente non un momento propizio per dire addio ad Imola, con Antonelli che si è calato nell’abitacolo della Mercedes e ci fa già sognare. Per la prima volta dal 2011 con Fisichella e dal 2017 con Giovinazzi, quest’anno ci sarà un pilota Italiano in F1 a correre in casa. Speriamo solo non sia la fine di un sogno e che Imola rimanga nel calendario per più tempo possibile. Imola Domenicali