Ne abbiamo già parlato molteplici volte. I rookie della stagione 2025 di Formula 1 sono molti più del solito. Se vogliamo considerare debuttanti tutti i piloti a non aver svolto una stagione completa lo scorso anno, stiamo parlando di ben 6 ragazzi. Antonelli in Mercedes, Bearman in Haas, Hadjar e Lawson in VCARB, Bortoleto in Kick Sauber e Doohan in Alpine. Tre GP sono pochi e soprattutto non definiscono un’intera stagione, ma sembra già che le cose si stiano un po’ delineando…
Kimi Antonelli, un debutto (im)pronosticabile
Il pilota su cui sicuramente più occhi erano puntati era Antonelli. Non solo perché il sedile che sarebbe andato ad occupare era quello del 7 volte campione del mondo Lewis Hamilton, ma anche per la sua giovanissima età. E’ stato in particolar modo questa sua “caratteristica” ad aver impensierito chi non lo conosceva, unita ai pochi anni di esperienza nelle categorie propedeutiche. Lo scorso anno era stato inoltre reduce da una prova libera un po’ infelice a Monza, dove era andato a muro dopo appena un giro. Sono quindi rimasti in molti sorpresi vedendo la stella della Mercedes non solo restare al passo con il proprio compagno di squadra decisamente più esperto ma anche terminare a punti in ogni GP e Sprint finora. Al momento il diciottenne italiano è al quinto posto del mondiale piloti, nonché primo fra i rookie e sta mantenendo con Russell saldamente Mercedes al secondo posto dei costruttori.
Ma chi come noi segue Kimi dai suoi primi passi in monoposto non sarà stupito di vederlo lì. Proprio lo scorso weekend, in Giappone, Antonelli ha inoltre infranto un paio di record. Essendosi ritrovato in testa alla gara al 27esimo giro, è diventato il più giovane pilota ad essere stato al comando di una gara. Prima di lui questo record apparteneva a Max Verstappen, a cui ha sottratto anche il primato di pilota più giovane di sempre ad aver siglato un giro veloce. Quel giro, oltre ad essere il più rapido del GP, è anche il nuovo record assoluto di pista a Suzuka.
Isack Hadjar, dalle stalle alle stelle
Ad averci messo più tempo a carburare è sicuramente stato il francese Hadjar. Con il suo ritiro anticipato durante il giro di formazione aveva fatto destare già preoccupazione, soprattutto ad Helmut Marko. Aveva parlato di “show imbarazzante” e si era mostrato subito super critico, come d’altronde è sempre stato nei confronti dei ragazzi del Red Bull Junior Team.
Il classe 2004 a partire dalla Cina ha deciso invece di resettare, ricominciare da capo e lasciarsi alle spalle quella dimenticabile prestazione. E ciò ha portato i suoi frutti, visto che in quella gara ha terminato il suo GP ad un passo dalla zona punti. In Giappone, con al suo fianco un compagno di squadra diverso, ha finalmente collezionato i suoi primi punti in Formula 1 nonché i primi ottenuti in un GP e non in una sprint per la Visa Cash App Racing Bulls.