di Tommaso Cerutti Addio Imola F1
Il futuro del GP di Imola è più che mai incerto, ma molto probabilmente dopo quest’anno la F1 dirà addio a Imola. Ripercorriamo quindi alcuni dei momenti storici del Circuito Enzo e Dino Ferrari e dei vari Gran Premi ospitati.
Addio a Imola, 31 anni dopo Senna e Ratzenberger
Quando si collegano Imola e F1 è inevitabile parlare di Ayrton Senna e di Roland Ratzenberger, i due piloti che ci hanno lasciato nel terribile weekend del GP di San Marino del 1994. Solo l’anno scorso il Circus aveva organizzato una stupenda manifestazione per onorare la memoria del brasiliano e dell’austriaco nel trentesimo anniversario della loro scomparsa, ma quest’anno sembra pronto a lasciare un circuito storico come quello di Imola.

Sempre il Circuito Enzo e Dino Ferrari è stato teatro dell’ultimo scontro tra Pironi e Villeneuve nel 1982, solo due settimane prima della morte del canadese a Zolder, oppure il podio di JJ Lehto e della Scuderia Italia nel 1991, che è l’unico esempio in cui un pilota passato dalla pre-qualifica è finito a podio in gara.
Sempre a Imola inoltre nacque nel 1989 la rivalità tra Senna e Prost. I due piloti McLaren avevano un accordo non scritto per cui chi sarebbe uscito in testa dal Tamburello non avrebbe dovuto preoccuparsi di attacchi alla Tosa, primo vero punto di sorpasso nella vecchia configurazione del Circuito. Dopo una bandiera rossa, Alain Prost ha superato Ayrton al via, ma il brasiliano proprio alla Tosa ha infilato il compagno con una staccata feroce. Il francese si è detto tradito dalla manovra del compagno, che dal canto suo giustificò la mossa come una difesa dalla Ferrari di Mansell (che però era addirittura quinta): il rapporto tra i due era ormai rotto.
Addio a Imola, teatro di prime volte
Nel 1997 a Imola Frentzen riuscì a vincere la sua unica gara, con la Williams, dopo un inizio di stagione a dir poco disastrosa come sostituto del campione in carica Damon Hill, e dopo 4 anni senza vittorie, la Williams è tornata alla vittoria sempre a Imola, nel 2001. È stata inoltre la prima vittoria per la Williams-BMW, per Ralf Schumacher e per la Michelin. L’edizione del 2001 è inoltre una delle prime apparizioni di Kimi Raikkonen in F1, che, con una superlicenza provvisoria, finì la sua gara nel muro alla Tosa dopo che il suo volante si staccò letteralmente dal piantone dello sterzo.

Nel 2004 inoltre Jenson Button ottenne a Imola la sua prima pole position, con la BAR, ben due decimi e mezzo davanti alla Ferrari di Michael Schumacher. La superiorità del tedesco si fece sentire in gara, ma Button concluse comunque al secondo posto.
Il ritorno durante l’emergenza
Dopo anni di presenze regolari nel calendario, Imola è stata dimenticata dalla F1. Dimenticata fino al 2020, quando il Covid ha bloccato totalmente anche il Circus. Liberty Media riuscì a creare un campionato accorciato con solo 17 gare, salvando migliaia di posti di lavoro. Imola, grazie anche a 12 milioni di euro di fondi pubblici stanziati dal Governo Draghi, tornò con un accordo fino al 2025.
Da lì edizioni cariche di adrenalina, soprattutto la 2021, con i primi screzi tra Hamilton e Verstappen in quella che sarebbe poi diventata una stagione storica, oppure la lotta nella Sprint nel 2022 tra Leclerc e Verstappen, ma anche la cancellazione del 2023 e la presa di coscienza della superiorità McLaren nel 2024, nonostante la vittoria di Verstappen, ripetuta nel 2025.

Pensando a Imola nel passato recente verrebbe da dire “Sempre e solo Max”, perché il 4 volte campione del mondo ha sempre vinto nel Circuito Enzo e Dino Ferrari dal 2021 al 2025, e ha commentato in maniera critica il pensiero di Liberty Media di togliere il circuito dal calendario: “Per me, personalmente, se parlo semplicemente del piacere di guidare, sono proprio questi tipi di circuiti che mi hanno fatto innamorare delle corse, persino nei kart, perché anche lì hai la stessa cosa: alcune piste sono più speciali di altre. E poi, ovviamente, quando inizi a guardare la Formula 1, ci sono quelle poche piste dove semplicemente guardi le velocità, guardi quanto sono difficili da affrontare, vedi la storia dello sport in certi circuiti… È tutto molto speciale e ti dà un po’ più di emozione in più. Quindi sì, è sicuramente un peccato. Ma cosa posso farci?”
Liberty Media, Ecclestone e la possibile salvezza
Prima del ritorno nel 2020, Imola salutò la F1 nel 2006, quando a capo della F1 c’era Bernie Ecclestone. Già 19 anni fa si era deciso che l’Italia “non meritasse” due GP, scegliendo di mantenere Monza a discapito di Imola.
Oggi Liberty Media sta seguendo la stessa strada, ma la cosa preoccupante è che anche altri circuiti storici presto saluteranno il calendario di F1. Zandvoort il prossimo anno non ospiterà più il GP d’Olanda, mentre Spa-Francorchamps ha un futuro incerto e a rotazione con altri circuiti. Il piano di Liberty Media è ormai chiaro: lasciare la storia della F1 in favore di Paesi senza una cultura per il motorsport ma con grandi risorse economiche, a discapito anche dello spettacolo in pista e a volte della sicurezza dei piloti stessi.
Prima del definitivo addio di Imola c’è però ancora una speranza: la Repubblica di San Marino. Liberty Media vuole mantenere un solo GP per Paese in Europa, e il ritorno di Imola come GP di San Marino potrebbe garantire nuova vita per il binomio F1-Circuito Enzo e Dino Ferrari.
Tra incertezze e speculazioni, abbandonare le radici storiche della F1 per circuiti che offrono poche emozioni è un errore gravissimo che porta anche all’allontanamento di molti tifosi, ma a quanto pare Liberty Media non si interessa dell’aspetto storico, solo di quello economico.
Addio Imola F1