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Formula E: Maserati torna alla vittoria dopo un anno

di Aurora Loffredo

Dopo un anno dall’ultima vittoria, proprio qui a Tokyo, Maserati torna a trionfare sotto la pioggia, nel primo dei due appuntamenti del weekend giapponese.

Il fine settimana non era iniziato nel migliore dei modi, con la cancellazione delle qualifiche, ritardi ed interruzioni, eppure, per Maserati, è cambiato per il meglio. A consentirgli di ottenere questo straordinario e inaspettato risultato è stata una strategia che, alla fine, ha pagato.

Il marchio del Tridente ha infatti deciso di anticipare la sosta ai box obbligatoria, il pit boost, nella speranza di una bandiera rossa. Bandiera rossa che viene esposta poco dopo, a seguito del ritiro di Günther, che si era fermato in un zona pericolosa del tracciato per via di un problema tecnico. 

Quando le altre squadre hanno dovuto effettuare il proprio pit stop, Vandoorne si è trovato al comando con un ampio vantaggio da gestire, di oltre venti secondi. Questo vantaggio gli ha permesso di impostare una gara di gestione, risparmiando energia.

Tuttavia, i momenti di panico non sono mancati: l’ex campione del mondo ha infatti rischiato di compromettere la sua gara, complice un testacoda al 28° giro ed un impatto contro le barriere. La gara si è poi conclusa con un margine di 8 secondi su Rowland, il quale continua ad essere leader indiscusso della classifica con 161 punti e ben 77 di vantaggio su Wehrlein.

Le parole di Vandoorne

Vandoorne si è detto molto soddisfatto del risultato e della strategia rischiosa, ma vincente. Queste le sue parole:

“Sono al settimo cielo per il fatto che il nostro piano abbia funzionato. È stata una strategia rischiosa usare così tanta energia così presto. Siamo stati i primi a rientrare ai box», ha detto il 33enne alla diretta televisiva mondiale della Formula E poco dopo la gara, aggiungendo: «Siamo stati davvero fortunati con la bandiera rossa. Sono riuscito a riaccodarmi al gruppo. È andato tutto per il meglio.”

Ha anche aggiunto:

“Abbiamo eseguito una strategia perfettamente pianificata. È stata davvero audace! A volte mi ha reso la vita difficile; dopo il pit stop avevamo un obiettivo energetico molto basso e ho dovuto gestire la batteria della macchina. C’è stata molta comunicazione tra me e il mio ingegnere Thibault, ma lui è riuscito a tenermi molto calmo, ha mantenuto una buona comunicazione e mi ha tenuto aggiornato sul distacco dagli altri piloti dietro di me. Così sapevo esattamente quanto potevo rallentare e fare il risparmio energetico che dovevo fare.”

Aurora Loffredo

Appassionata di Motorsport, e in generale di sport, ho iniziato a scrivere per Multiformula ad agosto del 2020. Oltre allo sport, mi piace molto la lettura e la musica.

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