di Aurora Loffredo e Riccardo Formenti
Dante Vinci, pilota di 16 anni, ha iniziato a sorprendere già all’età di 12 anni, in particolar modo in rappresentanza dell’Australia di Campionati Mondiali OK-J e OK. Nel round finale dell’anno scorso, a Monza, si è unito al team olandese Van Amersfoort Racing, con il quale attualmente corre. Noi di Molt1formula abbiamo avuto la possibilità di intervistarlo in occasione del round a Monza di quest’anno.
Qual è il tuo obiettivo per la stagione?
Cercherò di sfruttare al massimo questa stagione da rookie con VAR. Penso che abbiamo lavorato molto bene insieme e abbiamo fatto progressi enormi rispetto all’inizio dell’anno. Quindi, credo che possiamo spingerci ancora oltre, sempre di più.
Com’è guidare una monoposto rispetto a un kart?
Penso che, con un go-kart, la velocità del motore è più bassa, ma succedono molte più cose rapidamente, e il gruppo è molto più compatto. In F4, invece, ogni movimento deve essere molto preciso, perché la macchina è più grande, ma anche la pista è molto più ampia. Quindi è fondamentale essere precisi in ogni singolo dettaglio.
Com’è iniziata la tua carriera nel Motorsport?
In realtà, tutto è iniziato da una festa di compleanno, quattro anni fa, con un amico quando avevo 12 anni. Da lì ho continuato a chiedere a mio padre di andarci di nuovo. Alla fine mi ha comprato un go-kart… e da lì è cominciato tutto.
Come ti prepari mentalmente e fisicamente per una gara?
Mentalmente, lavoro con le persone giuste che mi aiutano a prepararmi per il weekend di gara. E fisicamente penso sia molto importante, qualunque sia il processo, restare sempre costanti, perché aiuta a fare progressi.
Come bilanci la vita da pilota con la vita privata, ad esempio con gli impegni scolastici?
È difficile. È veramente difficile. Gareggiare è ovviamente la mia priorità. Vivo molto lontano dall’Australia, che è casa mia, dove vivono tutti i miei amici e la mia famiglia. La scuola mi prende tanto tempo, ma sto riuscendo a gestire tutto.
Come gestisci la distanza da casa?
Parlo con la mia famiglia il più possibile. Vivo in un piccolo paesino vicino al Lago di Garda con mia mamma.
Qual è il tuo circuito preferito nel calendario?
Il mio circuito preferito in generale è Sepang, in Malesia. Ma se guardiamo solo al calendario, penso che sceglierei o Barcellona o Imola, perché sono piste davvero belle.
Il tuo pilota preferito è Ayrton Senna, che cosa apprezzi di più di lui?
Penso di aver letto diversi libri su di lui e ciò che mi colpisce è la sua etica del lavoro. Il modo in cui vive le corse. Non è solo salire in macchina e guidare. Vuole conoscere ogni minimo dettaglio della vettura e di come funzioni. E all’epoca era davvero fondamentale sapere queste cose, perché dava un enorme vantaggio sia al pilota che al team per arrivare al top.