Maria Sole Suriano e Olivia Carbone
Il Gran Premio d’Ungheria è l’ultimo prima della pausa estiva della stagione di Formula 1. Qualcuno va in vacanza sollevato, altri, meno. Con calma però, non saltiamo subito al finale, cerchiamo di andare per ordine.
La gara inizia con George Russell in pole… Non chiedeteci cosa ci facesse una Mercedes in prima linea, non ve lo sapremmo spiegare. Il nostro lavoro è farvi ridere, non essere persone serie. Probabilmente nella scuderia tedesca hanno assunto un esperto di pietre miracolose, o forse Harry Potter. Altra grande sorpresa: la partenza è asciutta e – breve spoiler, la pioggia non cadrà fino alla fine della gara. Forse qualcuno avrebbe dovuto dirlo ai muretti delle varie squadre, soprattutto a quello di una certa squadra.
Valzer di gomme, non si capisce più niente
Un grande saggio disse in una sua canzone “Cosa sta succedendo, non si capisce più niente” e aveva ragione perché, dopo pochi giri il panico dilaga: Russell si ferma e sostituisce una soft con la media, Sainz una media con una media, Leclerc fa lo stesso ma un giro dopo, Verstappen mette le gialle. Ma la pioggia arriva? Prima no, poi sì, poi no. L’Alpine sceglie la mescola ad occhi chiusi e monta le hard ad entrambi i suoi piloti… Lo notano tutti che è un errore, o forse no. Leclerc infatti si ferma ed esce dalla pit lane con le gomme bianche, geniale. Chi ha capito più di tutti? Mercedes e Red Bull.
Disastri dovunque ti giri
Molti erano concentrati sulle prime posizioni: la lotta tra Leclerc e Russell, la dubbia strategia della Ferrari, un’ottima giravolta di Verstappen, ma alle loro spalle che succedeva? Albon e Magnussen hanno fatto dentro e fuori dai pit per tutta la gara. Per quale motivo? Non lo sa nessuno, probabilmente si annoiavano. Tsunoda piroetta allegramente per la pista e Sebastian Vettel supera il compagno di squadra, perché a lui di ascoltare gli ordini di scuderia che lo avevano pregato di mantenere la posizione, purtroppo, non interessa. D’altronde ora che nulla lo lega più al verde bosco dell’Aston Martin, anche il quattro volte campione del mondo può tornare bambino e divertirsi un po’, e ci piace vederlo così spensierato.
Tutti al mare, ci vediamo a settembre
Il mondiale sembra essersi chiuso, ma potrebbe succedere di tutto da qui al Gran Premio di Abu Dhabi: un’invasione aliena, la caduta di un meteorite su tutte le piste del calendario, il furto delle venti vetture sulla griglia o l’implosione del pianeta Terra. Nulla è sicuro in questa vita, né in Formula 1. L’unica cosa certa è che ora è tempo di andare al mare, sorseggiare un drink sulla spiaggia e pensare a come i nostri cari piloti ci faranno divertire a settembre.
Anche noi spariremo e ricaricheremo le pile, perché sappiamo che forse non è evidente, ma far ridere le persone è molto stancante. Dall’Ungheria e da Mult1formula è tutto, ci vediamo in Belgio tra tre settimane.