Il Gran Premio di Spagna si è concluso ed è stato vinto da… Max Verstappen, ovviamente. Bisogna ribadire che la prestazione dell’intero fine settimana è stata maestosa, tanto che l’olandese si porta a casa il suo terzo gran chelem. Potrebbe sembrare ovvio, dire che Verstappen ha corso bene, ma siccome lo hanno inquadrato due volte, magari qualcuno non ci ha fatto caso.
Ad essere stati inquadrati spesso sono invece Yuki Tsunoda e Zhou Guanyu, che hanno inscenato un duello degno del titolo mondiale, chiudendo più sorpassi di quanti se ne siano visti da inizio stagione ad ora. Poi l’aria si è fatta un po’ troppo tesa e Tsunoda si è liberato di Zhou con una sportellata micidiale, ma questa è un’altra storia.
Quando non inquadravano i due appena nominati, la regia indugiava su George Russell, così concentrato a conquistare il podio da non rendersi conto che no, quella non era pioggia ma il suo stesso sudore. Lo si può perdonare, deve essere stato un Gran Premio al confine con l’alienazione totale.
Anche gli eroi di casa hanno avuto una gara turbolenta, con Sainz sotto al podio (non chiedete a qualcuno cosa sia successo, vi risponderà: “Eh, chi lo sa”) e Alonso che si è infine arreso a fare da scudiero a Stroll, terminando in parata.
E il podio?
Avete letto che Verstappen ha vinto, che Russell è arrivato a podio… Quindi il pilota mancante nella Top3 deve essere Lando Norris! Invece no, ovviamente no. Non per colpa sua, sia chiaro, ma un mix tra ali rotte, freni mal funzionanti, passo gara pari a quello delle vetture di F4 e una certa dose di sfortuna ha portato l’inglese in fondo alla griglia. Sul podio, di inglese, ce n’è un altro, Lewis Hamilton, che lascia la Spagna con onore.
Ora, per gioia di molti, la Formula 1 va in pausa per due settimane e i nostri cuori straziati con lei.