di Tommaso Cerutti GP Qatar Mclaren
Il GP del Qatar ha dimostrato come McLaren sia in difficoltà nei momenti in cui bisogna prendere le scelte decisive. La Safety Car provocata dall’incidente tra Gasly e Hulkenberg ha dato una prima possibilità di pit-stop, che però il Team di Woking non ha sfruttato né con Norris né con Piastri, regalando di fatto la vittoria a Max Verstappen. Ora il mondiale è clamorosamente riaperto a una gara dalla fine, ma con una macchina come la MCL39, sarebbe già dovuto essere chiuso da tanto.
GP Qatar, McLaren spreca, Max no
Se la scelta McLaren al GP del Qatar di non far rientrare subito Piastri potrebbe avere senso, visto che se non si fosse fermato nessuno l’australiano sarebbe uscito ultimo, almeno a Norris si sarebbe potuto dire di “copiare” la strategia di Red Bull e Verstappen. Una scelta errata fatta in base alle papaya rules, le regole McLaren per dare uguali opportunità ad entrambi in piloti?
Lo ha spiegato il Team Principal Andrea Stella ai microfoni di Sky Sports F1: “Non è il risultato che volevamo e rivedremo insieme alla squadra la decisione che abbiamo preso quando è entrata la Safety Car al settimo giro. Siamo stati noi a decidere di non fare il pit-stop e, in tutta onestà, non ci aspettavamo che tutti gli altri si sarebbero fermati ai box. Quando è successo, era chiaro che fermarsi sarebbe stata la cosa giusta da fare, ma quando sei in testa non sai cosa faranno gli altri. Norris avrebbe potuto perdere del tempo ai box se avessimo fermato entrambe le macchine ma, in effetti, il motivo principale era che non ci aspettavamo che tutti gli altri facessero il cambio gomme in quel momento. È stata una nostra decisione e, a conti fatti, non è stata la decisione giusta”.
La McLaren dovrà apprendere dai fatti del GP del Qatar, ma Stella rimane convinto dei propri mezzi:“Pensavamo che il ritmo delle nostre macchine ci avrebbe permesso di aprire un gap ma, ancora una volta, non c’era molto degrado gomme e non siamo riusciti a sfruttare appieno il nostro ritmo”.
Attenzione ad Abu Dhabi
Ora Norris e Piastri arrivano al GP di Abu Dhabi, ultimo della stagione, separati da 16 punti, con Verstappen che si è inserito a -12 dall’inglese, ma l’approccio McLaren non cambierà: “Adatteremo il nostro modo di correre alla situazione di classifica? No, vogliamo mantenere sempre aperte le opzioni per entrambi i piloti. Tutti e due sono in condizioni di vincere il campionato e spesso si è verificata una situazione in cui il terzo pilota ha vinto il campionato di Formula 1”. Ricordo ad esempio il 2007 con Kimi Raikkonen, o il 2010 con Sebastian Vettel. Dobbiamo rispettare il fatto che Oscar ha la possibilità di vincere e li lasceremo correre”.
Attenzione però ad essere troppo sicuri, e Andrea Stella dovrebbe saperlo. Quest’anno infatti per la prima volta dal 2010 si arriva con tre piloti in lotta per il titolo all’ultima gara. In quell’occasione Alonso precedeva in classifica Webber e Vettel, con il tedesco che vinse il primo di 4 titoli consecutivi in Red Bull. E chi era l’ingegnere di pista di Alonso in quella tragica occasione? Proprio Andrea Stella.