Covid-19 e Formula 1: una convivenza forzata
Proprio ieri i team di F1 e la FIA hanno concordato per il congelamento dei motori fino al 2022 e, se da una parte i tifosi della Rossa dovranno incrociare le dita, dall’altra abbiamo il team di Milton Keynes che avrà ancora tempo per trovare un nuovo motore dopo la fine della collaborazione con Honda.
?Mark Thompson |
Questo però non è l’unico aspetto da considerare, infatti l’uso dello stesso motore fa sì che i team non debbano cambiare molti, o comunque gran parte, dei pezzi delle nuove monoposto, facilitando un lavoro reso complicato dalla pandemia.
Il Covid-19 influenzerà ancora a lungo il motorsport, e non solo ciò che vediamo in pista: anche l’enorme lavoro degli ingegneri e dei vari tecnici è stato compromesso.
Durante la stagione i team ed i relativi staff potevano viaggiare per il mondo sottoponendosi ai tamponi quasi ogni giorno e rimanendo nella cosiddetta “bolla” durante il loro periodo di permanenza, ma senza effettuare una vera e propria quarantena.
Dopo la fine della stagione le cose sono cambiate: tutti i membri delle squadre sono costretti a fare due settimane di quarantena e questo gli impedisce di viaggiare da una sede all’altra.
Quindi per team come la Haas che ha sede in Inghilterra ma il motore che proviene da Maranello le difficoltà sono tante: gli ingegneri della Ferrari non possono andare in Inghilterra senza perdere due settimane e chi invece lavora nell’ambito del design ha necessariamente lavorato da casa.
Di conseguenza la Haas è dovuta ricorrere al trasporto dei pezzi prodotti in Italia fino a Banbury, però il problema persisteva: senza gli ingegneri Ferrari la macchina non poteva essere avviata e così Gunther Steiner ha dichiarato che la vettura verrà direttamente accesa in Bahrein.
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Un altro team che rischia la stessa fine è l’AlphaTauri, che ha sede a Faenza, ma i pezzi della vettura provengono da Milton Keynes. Anche loro hanno deciso per il trasporto delle parti via mare se non fosse che la recente Brexit ha raddoppiato i tempi di imbarco.
Oltre a questo, alcuni membri dello staff della Red Bull sono rimasti bloccati in Italia dopo l’arrivo di Yuki Tsunoda: ciò compromette sia la vettura del team italiano sia di quello austriaco.
Problemi sono insorti anche per la McLaren che sfrutta i tunnel del vento della Toyota a Colonia, in Germania, e per la Alpine che ha due sedi, una in Francia ed una ad Enstone. Molte difficoltà sono nate perfino per i piloti che non riescono a raggiungere le sedi delle proprie scuderie per le restrizioni imposte dai vari Paesi (ne abbiamo parlato in Stanno per accendersi i motori della Formula 1… con qualche intoppo ).
La stagione 2021 sarà incerta per moltissime squadre che dovranno completare la vettura all’ultimo, non riuscendo nemmeno a testarla o addirittura ad accenderla prima. Questo metterà in difficoltà i nuovi piloti nella griglia, ma anche i team che dovranno lavorare il doppio per portare a casa dei risultati nonostante le mille incertezze.