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10 cose che (forse) non sai su Interlagos

Secondo appuntamento di fila per la Formula Uno. Di nuovo oltre oceano, questa volta si correrà in Brasile sul circuito di Interlagos.

Scopriamo insieme 10 curiosità.

  • Brasiliani trionfanti. Sono ben 5 i piloti brasiliani vincitori del gran premio di casa: Emerson Fittipaldi nel 1973 e 1974 rispettivamente su Lotus e McLaren; Carlos Pace nel 1975 su Brabham; Nelson Piquet nel 1983 e nel 1986 su Brabham e Williams; Ayrton Senna nel 1991 e 1993 entrambe su McLaren, Felipe Massa nel 2006 e 2008 su Ferrari.
  • 48 anni di Formula Uno. In Brasile si corre dal 1973. In realtà l’anno precedente era stato organizzato un evento automobilistico non valevole, però, per il mondiale. Si è corso nella maggior parte delle edizioni a Interlagos. Negli anni ’80 invece le gare si sono svolte a Jacarepaguá, circuito oggi in disuso. nel 2020 la Formula Uno non ha corso qui per questioni legate alla pandemia in corso. Quest’anno, per la prima volta, il Gran premio prenderà il nome di Gp di San Paolo,
  • Un circuito tra due fiumi. Il circuito prende il nome dalla sua collocazione. Si trova infatti tra i due laghi artificiali: il Guarapiranga e il Billings . Probabilmente la presenza di numerosi dossi e dislivelli nell’asfalto è dovuto alle caratteristiche del terreno sottostante. Ad oggi il circuito è stato intitolato al pilota brasiliano Carlos Pace deceduto nel 1977.
  • Gara pazza. Il gran premio del 2003 è una delle gare più pazze della storia. La gara inizia con 15 minuti di ritardo causa pioggia e i primi giri si svolgono dietro la Safety Car. Barrichello, partito in pole, in pochi giri si ritrova in quinta posizione. Numerosi incidenti si susseguono, tutti dovuti alle pericolose condizioni della pista. Al giro 47 Barrichello riesce a salire al comando della gara, ma un problema al pescaggio della benzina lo costringe al ritiro, la Ferrari subisce dunque un doppio ritiro. Intanto Räikkönen è in testa al gruppo seguito da Fisichella e Alonso. Qui arriva il momento deciso della gara. A causa di un errore, il pilota finlandese perde la prima posizione e si vede superato da Fisichella. Nel mentre Webber finisce contro le barriere riempiendo la carreggiata di detriti che risulteranno fatali per Alonso che, vittima di un botto violento, è costretto a ritirarsi. I commissari sospendono la gara: è bandiera rossa. Non si capisce però chi sia il vincitore. Sul gradino più alto del podio sale Kimi Räikkönen seguito da Fisichella e Alonso. Durante la settimana arriva però una comunicazione. Il vincitore del Gran premio è il pilota italiano perché l’ultimo giro valevole è il 54esimo. Fisichella conquista così la sua prima vittoria in carriera.
Fonte: F1GranPrix
  • Alonso 2005. Nel 2005 il pilota spagnolo conquista per la prima volta nella sua carriera un mondiale di Formula Uno, mettendo fine al dominio di Micheal Schumacher. All’allora giovane pilota sarebbe bastato un terzo posto nella tappa brasiliana per aggiudicarsi il titolo mondiale. Parte in pole ma taglia il traguardo in terza posizione, decidendo di controllare la gara. Si laurea così campione del mondo, salendo sul podio con Montoya e Räikkönen.
  • Beffa Ferrari. Il Gran Premio del Brasile del 2008 è una gara che i ferraristi e in particolare Felipe Massa ricordano molto bene. Il ferrarista arriva a Interlagos con 7 punti di ritardo da Lewis Hamilton, primo in classifica mondiale, che allora guidava la McLaren. All’inglese sarebbe bastato solo un quinto posto per vincere il campionato. Il brasiliano centra la pole e spera in un’impresa epocale. Tutto è pronto per la partenza, ma un acquazzone causa un ritardo di ben 10 minuti. La gara inizia e Felipe Massa arriva al traguardo come aveva iniziato: da primo. Al box si fa festa, Felipe ha vinto e Hamilton, grazie alla lotta ingaggiata con Sebastian Vettel, è solo sesto. I festeggiamenti durano appena 38 secondi perché Timo Glock, pilota Toyota che non aveva effettuato il pit stop, si trova in difficoltà ed è superato da Hamilton. Così il britannico taglia il traguardo in quinta posizione laureandosi campione del mondo.
  • Pista. Il tracciato è lungo 4.309 m ed è composto da 15 curve: 10 a sinistra e 5 a destra. Una particolarità riguarda il senso di marcia. Interlagos è uno dei pochi circuiti a percorrenza antioraria. È una pista in cui le curve lente si fondono bene con lunghi rettilinei. Inoltre, nonostante non si raggiunga l’altitudine del Messico, il tracciato si trova comunque a 800 m di altitudine, una quota più alta rispetto a quella usuale. È fondamentale dunque avere il giusto assetto per ottimizzare al meglio le prestazioni.
  • Figuraccia mondiale. Nel 2011 è stata progettata una nuova chicane nel punto dove sorge la famosa curva Do Cafè. L’obiettivo era quello di creare una via di fuga più ampia. Fin qui sembra bene senonché il giorno dell’inaugurazione qualcosa non tornava: la chicane era stata costruita al contrario! Il malinteso tra gli operai e gli architetti ha fatto sì che fossero invertite l’entrata con l’uscita. La Confederazione Brasiliana dell’automobilismo ha cancellato la gara che si sarebbe dovuta svolgere di li a pochi giorni e ha indetto nuovi lavoro.
  • Un circuito all’idolo di casa. All’interno del circuito di interlagos esiste un mini circuito dei kart dedicato all’idolo di casa: Ayrton Senna.
  • Albo d’oro. Sul primo gradino del podio per vittorie si piazza Alain Prost con ben 6 successi, seguito da Michael Schumacher con 4, l’argentino Carlos Reutemann e Sebastian Vettel sono a pari merito a quota 3. Per quanto riguarda invece le scuderie più vincenti, McLaren è prima con 12 vittorie, alle calcagna si trova la Ferrari con 11. Il record in gara appartiene a Valteri Bottas che nel 2018 ha fatto registrare un 1’10″540.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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