Home » Formula 1 » Il Cavallino Rampante

Il Cavallino Rampante

Dal 1929 il cavallino rampante ideato da Enzo Ferrari è uno dei marchi più famosi al mondo, simbolo di velocità e prestigio.


Da dove nasce l’idea di questo stemma?
Come già trattato nell’articolo su Ferrari, Nel giugno 1923, vincendo il primo “Circuito del Savio” a Ravenna, Enzo fu premiato dal conte Enrico Baracca e la moglie Paolina, genitori di Francesco Baracca, aviatore italiano deceduto nell’ultimo anno della prima guerra mondiale. Baracca era solito far dipingere sulla fiancata sinistra del proprio velivolo un cavallo di razza Persana nel momento in cui spicca un balzo verso l’alto. In un primo momento era probabilmente di colore rosso, venne poi cambiato in nero (in segno di lutto) dai compagni dell’aviatore dopo la sua morte.
La madre di Francesco, Paolina Baracca, in questa occasione invitò Enzo Ferrari (come disse lo stesso Drake in una lettera) a utilizzare lo stemma del figlio:

“Ferrari, metta sulle sue macchine il cavallino rampante del mio figliolo. Le porterà fortuna”.

E così fu: quando nel luglio 1932 si corse la 24h di Spa-Francorchamps, le Alfa Romeo 8C 2300 MM di Brivio-Siena e Taruffi-D’Ippolito esibirono per la prima volta al mondo automobilistico il cavallino. Le auto giunsero al traguardo rispettivamente prima e seconda.

Bozza simbolo Scuderia Ferrari – @lapoelkann_ via Twitter


Il cavallino rampante rimase nero, Ferrari aggiunse lo sfondo giallo canarino (il colore della sua Modena) e ordinò di far sì che la coda tendesse verso l’alto a differenza dello stemma di Baracca. Furono inoltre inseriti i colori della bandiera italiana in alto e la scritta “Ferrari” con l’iconica F allungata. Il tradizionale stemma rettangolare fu poi aggiornato in scudetto, caratterizzato dalle lettere S e F (Scuderia Ferrari) alla base.
Così fu ideato lo stemma che segnerà epoche della storia automobilistica.

Enzo Ferrari – Getty Images

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

Lascia un commento

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.

Torna in alto