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Gianni Agnelli: tra FIAT e Ferrari

Il 12 marzo del 1921 a Torino nacque una delle personalità più importanti e influenti del secolo scorso: “l’Avvocato” Gianni Agnelli.

Presidente FIAT dal 1966, la sua vita fu caratterizzata da due grandi passioni: il calcio (soprattutto per le strisce bianconere della Juventus di cui fu presidente dal 1947) e la scuderia Ferrari.

Gli anni nella FIAT

L’azienda torinese nasce l’11 luglio 1899, fondata da Giovanni Agnelli, nonno di Gianni.

Per anni la casa automobilistica italiana è stata una delle più importanti al mondo, nonché simbolo di un’Italia sempre più presente in ogni continente.

Il 30 aprile 1966 dopo 20 anni di presidenza in FIAT, “il professore” Vittorio Valletta, braccio destro del fondatore Giovanni Agnelli, propose il nome del quarantacinquenne Gianni Agnelli come suo successore. E Gianni accettò.

La FIAT giunta nelle mani dell’Avvocato era tra le prime cinque aziende automobilistiche del mondo. Solo i tre giganti di Detroit e la Volkswagen erano più grandi.

Gianni Agnelli
Gianni Agnelli – Foto da avvocato.gianniagnelli.it

Ma la presidenza di Gianni non fu affatto semplice: dal 1971 ai decenni seguenti, Agnelli si ritrova a dover affrontare il terrorismo e la crisi che caratterizzavano i cosiddetti anni di piombo.

Seguirono però anni di rinascita, con robot nelle fabbriche e la celebre FIAT Panda che sbarca sul mercato nel 1980.

All’età di 75 anni, nel 1996, Gianni cede la presidenza della casa automobilistica all’ex amministratore delegato Cesare Romiti.

La passione per la Rossa e il rapporto con Ferrari

Non tutti gli italiani tifano per la Nazionale, mentre tutti gli italiani e il 50% dei non italiani tifano Ferrari

Gianni Agnelli

Queste le parole di un folle appassionato della Rossa, che non nasconderà mai il suo grande interesse nei confronti della scuderia di Enzo Ferrari.

Gianni conosceva di persona il “Drake” e lo definiva “fantasioso, prepotente, conoscitore di uomini e avventuroso”.

Ebbero modo di conoscersi meglio nel 1969, quando Agnelli “entrò in partecipazione” con Ferrari . Fu stipulato un accordo secondo cui Gianni si sarebbe occupato della parte industriale e le vetture sportive del Cavallino, mentre il reparto corse rimase in mano a Ferrari fino alla sua morte.

Un rapporto di enorme rispetto, tra due appassionati di motori che oltre a condividere un sogno, condividevano intere giornate e pensieri (soprattutto inerenti alle quattro ruote).

Piero Ferrari, parlando del rapporto tra il padre e l’Avvocato affermò: “Mio padre era impressionato dalla forza, dalle doti e dall’abilità negli affari di Gianni Agnelli”.

Gianni negli anni ha imparato a conoscere le idee di Enzo e quando in un’intervista del 2000 gli chiesero come avrebbe reagito il “Drake” al mondiale da poco ottenuto da Michael Schumacher, rispose con sicurezza: “Avrebbe commentato: ‘Hanno fatto quello che dovevano’. E si sarebbe fermato là”.

La mostra

Nel 2021, in occasione del centenario dalla morte di Gianni Agnelli, è stata esposta la mostra “Gianni Agnelli e Ferrari. L’eleganza del mito”, nell’Officina del Museo Enzo Ferrari di Modena, dove sono mostrate tutte le fuoriserie realizzate dalla collaborazione tra il torinese e il fondatore della Rossa.

Dal rapporto tra Agnelli ed Enzo Ferrari sono nati esemplari unici come la Ferrari 166 MM. Questa colpì da subito l’Avvocato che, per via della sua eleganza essenziale, la definì “barchetta”. Il termine identifica da allora tutte le auto sportive scoperte.

Ferrari 166 M nata dal rapporto tra Agnelli e Ferrari
Ferrari 166MM – ferrari.com

E ancora la Ferrari 212 Inter del 1952, lo stupendo coupé senza tempo 375 America, Ia Ferrari 400 Superamerica nel 1959, la berlinetta 365 P Speciale del 1966 con un’elegante livrea color argento e una modanatura nera che corre lungo la linea di cintura, una 360 Spider con una livrea grigio argento accompagnata da eleganti toni blu e ovviamente la monoposto di Formula 1 del 2003, presentata il 7 febbraio 2003 dedicata a Gianni Agnelli, scomparso il 24 gennaio.

F2003-GA – wheels.iconmagazine.it

Schumacher e Formula 1

“Orgoglioso di averlo conosciuto. Ogni volta mi colpivano la competenza e la curiosità che aveva per la Ferrari, per la Formula 1 e per il calcio e la sua sensibilità per i problemi del mondo“, così il 7 volte campione del mondo Michael Schumacher parlava dell’Avvocato Gianni Agnelli.

Le telecamere e i fotografi, infatti, lo sorprenderanno spesso nei box pochi minuti prima delle prove per controllare le macchine o semplicemente per parlare con i piloti. Primo fra tutti Michael Schumacher.

Gianni Agnelli e Michael Schumacher
Gianni Agnelli e Schumacher – da raisport.rai.it

Un rapporto di grande ammirazione, a tal punto che Agnelli, durante un’intervista al TG1 nel 2000, lo definisce uno dei più grandi insieme a Lauda, Stewart e Senna.

Di lui inoltre dirà: “Un uomo di grandissima classe. Anche se non è simpatico a tutti, è un uomo di classe e di qualità”.

Multiformula

Multiformula è un blog nato nel 2020 per condividere la nostra passione per il motorsport, dare spazio a quelle categorie come le Feeder Series di cui si parla ancora poco e soprattutto abbattere i pregiudizi che si incontrano in queste categorie.

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