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Daniel Ricciardo: il peso delle scelte

Inizio

I never left“, così Daniel Ricciardo commentava la sua vittoria a Monza, gli occhi che brillavano di felicità e un sorriso a trentadue denti. Dopo un digiuno durato nove anni, la McLaren tornava a vincere un Gran Premio, siglando addirittura una doppietta che mancava da undici anni grazie al secondo posto di Lando Norris. Dopo una prima parte di stagione non all’altezza delle aspettative, l’australiano dimostrava, con una gara magistrale, di non aver mai abbandonato il sogno di essere il migliore, il più veloce, l’uomo da battere. Eppure, dopo la parentesi italiana, il binomio Ricciardo-McLaren torna a dare segni di instabilità, con prestazioni altalenanti da parte dell’australiano.

Credit: @ESPNF1 on Twitter

Una visiera abbassata a dividerlo dalle voci di chi non crede più in lui, dalle domande insistenti sul suo futuro. Sguardi sfuggevoli a chi continua ad accostarlo al compagno di scuderia, a chi si ostina a domandargli:”Dov’è finito il Daniel Ricciardo che conoscevamo?“. E’ ancora qui, vorrebbe rispondere, ma forse nemmeno lui sa ritrovare la strada per sé stesso. E allora una marcia ingranata e tutto il resto si dissolve, il silenzio dell’adrenalina lo circonda e ritorna quell’emozione primordiale: solo lui e la macchina.

Svolgimento

Sin dalle origini, l’obiettivo di ogni aspirante pilota è quello di arrivare a gareggiare in Formula 1, la classe regina del motorsport. Daniel Ricciardo è tra coloro che sono riusciti a coronare il loro sogno: essere tra i venti piloti più veloci e abili del mondo. Un futuro campione del mondo o, come direbbero gli inglesi, “a championship material“, così veniva dipinto l’australiano ormai celebre per le sue staccate al limite e una guida risoluta . E’ bastata una sola stagione, però, per dimenticarsi chi sia Daniel Ricciardo, per far cadere nell’oblio tutte le vittorie, i podi e i duelli ruota a ruota. E’ stato fatale smarrire la fame di vincere, complice una monoposto non all’altezza dei top-team e un compagno di squadra determinato a brillare.

Ora il sorriso lascia spazio a uno sguardo confuso, il sogno di un bambino di Perth che si allontana sempre di più, lasciando posto ad un’abituale amarezza. Tra le curve di quei circuiti risuona lontano il tuo grido di redenzione, quel pugno battuto sul petto di chi ha saputo riscattarsi è ormai un’eco vago nella memoria. Alla fine, sono le scelte facciamo a definire il nostro destino, e questo Ricciardo lo sa perfettamente. La decisione di abbandonare Red Bull, quella famiglia che l’aveva accudito sin dal principio ma nella quale non trovava più spazio e la voglia di affrontare nuove sfide; il salto nel vuoto con Renault e la crescita personale che ne è seguita; la scommessa con McLaren, la fiducia nel dare una svolta alla propria carriera e tornare a lottare per qualcosa di importante.

Con il senno di poi quante cose vorremmo cambiare, tornare indietro e riavvolgere il nastro per dare al futuro la direzione che desideravamo.

Conclusione

Oscar Piastri guiderà per McLaren nel 2023 e nel 2024 al fianco di Lando Norris“.

Un venerdì mattina come tanti, il sole illumina l’asfalto di Zandvoort e la marea arancione ha già invaso le tribune, impaziente di godersi lo spettacolo che, di lì a poco, il padrone di casa metterà in scena. Quel venerdì, però, le interviste saranno più difficili da sostenere se il tuo nome è Daniel Ricciardo e la scuderia per cui corri ha annunciato la vostra separazione. Un matrimonio infelice, costellato da pochi alti e tante delusioni, un unione che portava sulle spalle forse troppe aspettative. E allora indossi il tuo sorriso migliore, pronto a gettarti in pasto alle domande del mondo e ad affogare tra i dubbi e le incertezze. Daniel Ricciardo non ha mai mostrato la sua parte vulnerabile, eppure, sotto il sole olandese, è difficile mascherare l’amarezza.

Così il testimone passerà a un altro giovane talento australiano, ma cosa ne sarà dei tuoi sogni? Mentre il tempo scorre il futuro del numero 3 si fa sempre più incerto e sembra che persino l’ultimo barlume di speranza si sia esaurito. Prendere un anno di pausa? Attendere la chiamata da qualche scuderia minore? Abbandonare la Formula 1? Forse sono solo alcune delle domande che ti occupano i pensieri, quesiti che richiedono una scelta. Questo weekend tornerai a sfrecciare tra i rettilinei di Monza, lì dove hai conquistato la tua ultima vittoria, palcoscenico del tuo riscatto.

Con la visiera calata il volume del vociferare si annulla e i dubbi si dissolvono, sei solo tu e l’asfalto. Tutto il resto può aspettare.

Chiara Galati

Studentessa universitaria presso il secondo anno di scienze della comunicazione a Bologna e grandissima appassionata di Formula 1. Nel tempo libero amo scrivere e arricchirmi di conoscenze che riguardano il motorsport.

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