Inutile girarci intorno: Monza 2022 verrà ricordata come il Gran Premio delle polemiche. Dal caos di pochi giorni prima per i biglietti e lo stop ai lavori della fanzone, all’organizzazione generale dell’evento. A mettere però la ciliegina sulla torta è quanto accaduto in pista: a causa del ritiro di Ricciardo al giro 48, la gara è finita sotto regime di Safety Car.
L’episodio
Dopo il ritiro di Sebastian Vettel a pochi giri dalla partenza, che ha causato una Virtual Safety Car tolta troppo velocemente, al giro 48 (sui 53 previsti) è stato il turno di Daniel Ricciardo. Il pilota australiano è costretto a lasciare la propria vettura a bordo pista prima della curva 7. La direzione gara opta per far scendere in pista la Safety Car. Una volta recuperata la vettura (52esimo giro circa) si decide di non dare bandiera verde per l’ultimo giro e di far finire il Gran Premio con queste posizioni “neutralizzate”. La vittoria va così automaticamente a Verstappen; a chiudere il podio Charles Leclerc e George Russell.
Il “trauma” di Abu Dhabi
Sicuramente, dietro le decisioni della direzione gara, c’è il ricordo di Abu Dhabu 2021. A cinque giri dalla fine, Lewis Hamilton si trovava stabilmente in prima posizione, inseguito da Max Verstappen, quando Nicholas Latifi andò a sbattere contro le barriere. Ciò provocò una Safety Car, nonostante le urla di Toto Wolff. La Red Bull richiamò Verstappen ai box, così da effettuare un pitstop senza perdere posizioni. In quell’occasione però si decise di far correre l’ultimo giro che avrebbe poi deciso il mondiale.
Verstappen, grazie al pitstop appena fatto, riesce a superare Hamilton alla curva cinque e taglia la bandiera a scacchi per primo. L’olandese ha vinto il mondiale all’ultimo giro, concesso dalla FIA.
Ci furono polemiche e un processo: a febbraio 2022 Michael Masi viene retrocesso dal suo incarico di direttore di gara. A luglio 2022 l’australiano lascia la FIA. In un’intervista, Masi ha raccontato le difficoltà dei giorni successivi al Gran Premio che ha cambiato la sua vita per sempre: “Mi sentivo l’uomo più odiato del pianeta. Ho ricevuto minacce di morte rivolte a me e alla mia famiglia. (…) Camminavo per le strade di Londra, guardandomi alle spalle e chiedendomi se le persone che mi ritrovavo alle spalle mi avrebbero attaccato.”
I commenti dei piloti
“Io potevo superare Perez!” Lamenta Lando Norris ai microfoni di Sky Sport. “Bullsh*t! Avremmo potuto arrivare a punti.” Urla furibondo alla radio Mick Schumacher. Mentre Max Verstappen, Charles Leclerc e George Russell sono concordi nel dire che “sarebbe stato bello avere una battaglia all’ultimo giro“.
Gli unici soddisfatti sono Lewis Hamilton e Toto Wolff. “Ho avuto dei flashback, le regole sono state rispettate.” – replica il sette volte campione del mondo – “Solo una volta non è stato così e sappiamo come è andata.” E via radio suggerisce: “In queste situazioni dovrebbero allungare la gara.“
Il regolamento è stato seguito, ma le condizioni di sicurezza?
Il regolamento a Monza dunque è stato seguito… ma con condizioni di sicurezza totalmente assenti. Nonostante si trovasse in un punto pericoloso, il trattore che ha rimosso la McLaren di Ricciardo ha eseguito l’operazione contromano, mentre le auto si trovavano ancora in pista. E ancora: la Safety Car non è entrata davanti al leader (Verstappen), ma davanti a George Russell: questo significa che alcune macchine hanno continuato a correre a 300 km/h, non ricompattandosi con gli altri.
Non sarebbe stato meglio allora mettere una rossa così da rimuovere la macchina in sicurezza e non togliere nulla allo spettacolo? Purtroppo questa edizione del nostro amato Gran Premio di Monza verrà ricordata così: con la Safety Car che si fa da parte per lasciare Max Verstappen tagliare il traguardo.