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Compromessi e nostalgia all’Austin GP

Maria Sole Suriano e Olivia Carbone Austin GP

Il fuso orario tipicamente non è una cosa che i tifosi amano… Meglio la sera che la mattina ci diremmo, ma d’altronde l’Austin GP è anche questo, sapersi accontentare. Dopo una settimana passata con la sveglia alle sette, meglio addormentarsi all’una di notte giusto?

Così è iniziata un po’ per tutti questa gara, tra compromessi storici. Quello tra la partenza di Carlos Sainz e il bowling di George Russel speriamo si sia concluso con una stretta di mano.

A chi poco è importato sicuramente è il neo campione Max Verstappen – che le vittorie le conosce bene – sa perfettamente come non perdere alcuna occasione che gli capita davanti: quale miglior occasione di un pole man che balla il can can in mezzo alla pista?

Non migliore di quella che Lewis Hamilton si è trovato davanti, la possibilità di sentirsi dire ancora una volta “Lewis, it’s hammer time.”

Ammettiamolo, che tu sia un tifoso Mercedes, un fiero estimatore del cavallino rampante, o un toro pronto alla corrida – per citarne alcune – sicuramente la voce di Peter Bonnington detto Bono ti era mancata.

Perché certe gare sono anche questo, inaspettate.

E inaspettata è stata anche la grande prestazione delle verdissime Aston Martin.

Certo, per Lance Stroll non è stato proprio un finale con i fiocchi, soprattutto dopo l’impatto con il suo futuro compagno di squadra, Fernando Alonso… ma Sebastian Vettel ha fatto un’ottima gara!

Possiamo dire con certezza che le due parole portanti siano stati compromessi e nostalgia: tanti duelli, alcuni finiti poco bene (per entrambi), e altrettanta tristezza. Perché sì, a noi Sebastian Vettel mancherà, soprattutto dopo averci ricordato ancora una volta cos’è capace di fare.

Ad Alonso mancherà di meno, ma questo è un altro discorso.

Ma è proprio il suo team, l’Alpine, che definirei “Team of the week” se non of the year. Perché? Credo sia impossibile trovare in natura un elemento più indistruttibile della loro macchina, è da metterci la mano sul fuoco.

Alla fine dei conti, forse ci sarebbero state tante altre cose da dire, ma il jet lag ci ha un po’ confuso.

Purtroppo o per fortuna gli orari in Messico non cambiano, quindi vi aspettiamo lì. Austin GP

Maria Sole Suriano

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