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Diario dal paddock: il circuito di Yas Marina

L’esperienza di Carlotta Ulgelmo a Yas Marina

Dieci giorni fa ho vissuto una delle esperienze più emozionanti per qualsiasi appassionato di motori : accedere alla pit lane e al paddock della F1. A renderlo ancora più unico è stata la cornice affascinante ed esotica del circuito di Yas Marina ad Abu Dhabi.

In questo articolo vi racconterò come ho vissuto l’ultimo weekend del campionato di F1 da una prospettiva veramente speciale e le principali attività dal giovedì alla domenica incluse nel mio pass per il paddock , il Paddock Club Premier.

Qualche cenno sul circuito di Yas Marina

Partiamo, intanto, con qualche curiosità sul circuito.

Il circuito di Yas Marina è un tracciato moderno, il secondo realizzato nel Medio Oriente dopo quello del Bahrain. E’ stato incluso nel calendario della F1 dal 2009 , ma solo dal 2014 rappresenta l’appuntamento conclusivo della stagione della massima categoria. E’ situato nella Yas Island, un’area ricca di attrazioni ( tra cui il parco a tema Ferrari World) a mezz’ora dal centro di Abu Dhabi. Presenta al suo interno una Marina e un hotel con vista sulla pista, il W Abu Dhabi – Yas Island Hotel.

Le attività in circuito

Giovedì sera: accesso alla Pit Lane e Track Tour

Le attività previste per il giovedì sera sono tre : l’ accesso alla pit lane, il Track Tour e la foto con il trofeo.

Quella più affascinante, a mio parere, è quella che consente ai tifosi l’accesso alla pit lane.

L’appuntamento è alle ore 17.30 ad un checkpoint prima del gate. Varcati i controlli d’ingresso e dopo un percorso obbligato, si arriva in una grande area interna al circuito chiamata Fan Zone. Qui si trovano bar, ristoranti, negozi con il merchandising di F1, stand degli sponsor e altre attività ideate per intrattenere i tifosi nel corso del weekend.

Ignorando (almeno per il momento) le varie distrazioni lungo il cammino, ci siamo diretti verso la vera meta della serata: la pit lane. Dopo aver percorso un sottopassaggio, ci siamo ritrovati davanti ad un cancello. All’apparenza non ha nulla di particolare ma una volta superato conduce in un un luogo veramente magico ed esclusivo, la pit lane.

  • pit lane del circuito di Yas Marina, scenario serale

Davanti ai nostri occhi sognanti si trova un viale illuminato, popolato da molti tifosi. Oltre le transenne, regna una innaturale calma. I box sono tranquilli con alcune monoposto già coperte, mentre altre vengono ricontrollate e ripulite dai meccanici prima della discesa in pista del giorno dopo. Visti dal vivo, si può notare come i box appaiano più piccoli rispetto alle immagini televisive. Considerando l’ingombro della monoposto e inserendo poi i meccanici del team, non rimane poi così tanto spazio libero.

Nonostante l’azione sia poca, inevitabilmente senti in cuor tuo di essere una persona molto privilegiata ad essere lì a pochi passi dai mitici box.

Venerdì: primo giorno di prove libere nell’ Hospitality

Per il venerdì, tutti i tifosi dotati di badge si ritrovano nell’hospitality del circuito, un complesso molto esteso e organizzato su tre piani.

Parlando un po’ dei miei compagni di quest’avventura, la maggior parte dei tifosi che ho incontrato si dividevano in quattro gruppi. C’erano i sostenitori Mercedes, quelli Ferrari, quelli Red Bull e un’ultima categoria : i messicani, ovviamente tifosi del Checo Perez. La loro allegria è subito contagiosa, esibiscono con orgoglio la bandiera nazionale e alcuni indossano il sombrero o maschere tradizionali messicane.

Fuori il caldo dell’inverno arabo si fa sentire, con una temperatura di 30 gradi già alle 11.30. Questa però non è una buona ragione per rinchiuderti in una sala climatizzata in attesa delle prove libere. Ti ritrovi quindi a spiare dalla terrazza dell’hospitality l’arrivo dei piloti, diretti verso la loro casa del weekend. La definirei così perchè qui ad Abu Dhabi non sono presenti i classici motorhome, ma piccole costruzioni in stile arabo a due piani, con una piccola cupola in cima.

La mattinata termina con un altro ingresso in pit lane. Dopo la calma della sera prima, ora i box fremono di attività.  Le monoposto sono esposte fuori dai box per essere fotografate e ammirate in tutta la loro bellezza ed eleganza. Per la prima volta, guardandole da vicino ti rendi conto di quanto effettivamente siano grandi, imponenti e a dir poco perfette nelle loro linee e proporzioni.

  • box Ferrari nella pit lane del circuito di Yas Marina

Nel pomeriggio, in occasione delle due prove libere, noi tifosi veniamo accolti in una tribuna coperta con vista sui box. Quella del pacchetto Premier si trova sopra il box Mercedes e ciò ti permette di osservare dall’alto non solo l’entrata e l’uscita delle due monoposto argentate e il loro momento del pit stop, ma anche tutto il via vai delle altre monoposto in pit lane . Grazie ad una serie di schermi, si può seguire ciò che avviene in pista, ma alla fin fine passa in secondo piano rispetto allo spettacolo della pit lane che si svolge proprio sotto la tua postazione e che ti rapisce completamente.

pit stop Mercedes nella pit lane del circuito di  Yas Marina

Tra le FP1 e le FP2 viene concesso un nuovo accesso in pit lane, che si dimostra molto più popolato. A quanto pare, tutti i tifosi possono accedervi per scattare qualche fotografia. Purtroppo anche in questo caso non riusciamo a scorgere nessun pilota dalle parti del box.

Terminate le FP2 e dopo un rapido controllo all’ordine dei tempi, è già tempo dell’ultima attività di giornata: il tour del paddock. Grazie ad un nuovo pass, il VIP Pass, e scortati da una persona dell’organizzazione, in pochi passi ci ritroviamo a passeggiare tra le “case” dei team. Inevitabilmente con lo sguardo cerchi ovunque il tuo pilota preferito per rubargli una foto, ma purtroppo non si vede da nessuna parte. Tra le molte persone nel paddock, più o meno note, il tuo sguardo si sofferma anche sui corridoi stretti e illuminati che conducono il pilota dal paddock al box. E ti ritrovi a fantasticare su cosa provi e a cosa pensi un pilota di F1 che lo attraversa poco prima di salire sulla monoposto per la gara o le qualifiche.

Sabato e domenica : Tribuna principale sul rettilineo

Concluse le attività nel paddock e nella pit lane, trascorriamo il sabato e la domenica seduti al nostro posto assegnato nella tribuna coperta principale, con vista sul rettilineo . Oltre il rettilineo, la nostra vista ci permette di scorgere l’attività dei box, nel nostro caso Aston Martin e Alpha Tauri.

Permettetemi di tralasciare il racconto del sabato, in quanto tutti conosciamo bene la tensione che sale durante le qualifiche. Posso solo aggiungere che guardare le qualifiche in circuito ti fa sentire un po’ smarrito perchè non vedi tutti gli intertempi e non riesci ad ascoltare i team radio e il commento dello speaker, quindi qualche pezzetto del racconto manca sempre.

Arriviamo quindi al momento più emozionante e coinvolgente del weekend, la vera festa : la gara della domenica. L’atmosfera incomincia a scaldarsi nel primo pomeriggio quando si avvicina la partenza. Le tribune sono ormai gremite di tifosi, la musica è alta e le temperature si abbassano leggermente . In tribuna si vedono ancora più sombreri dei tifosi messicani e i cori di supporto al Checo Perez sono ancora più forti . Il rettilineo è popolato da molte persone tra piloti, membri del team, ospiti e giornalisti. Dopo l’inno e lo spettacolo in cielo degli aerei militari, la griglia piano piano si svuota finchè rimangono solo i piloti e le loro monoposto posizionate nelle loro caselle.

I semafori si spengono e le monoposto scattano. Con il cuore a mille, ti ritrovi a fissare questo gruppo di 20 macchine che a elevata velocità si dirigono verso curva 1. Giureresti che metà dello schieramento finisse fuori pista già a curva 1, ma ti devi invece (fortunatamente) ricredere perchè tutti si lasciano spazio reciprocamente e affrontano le curve successive del tracciato. Giro dopo giro, i piloti sfrecciano lungo il rettilineo, sempre con la stessa velocità, per poi frenare in maniera decisa, sempre sullo stesso punto. Dalla luce si passa poi al crepuscolo e al tramonto, aggiungendo ancora più fascino alla gara e alla location.

Dopo un’ora e mezza , una raffica di fuochi d’artificio lungo il rettilineo e sopra le nostre teste segna il termine della gara. In quel momento ti piacerebbe essere dentro il casco di Max Verstappen che vede di fronte a sè questo tripudio di fuochi d’artificio per celebrare non solo la sua ennesima vittoria , ma anche il suo secondo titolo di carriera, conquistato dopo una stagione impeccabile.

A malincuore, termina così anche il weekend da favola per noi tifosi. Piano piano abbandoniamo il circuito tristi che tutto sia giunto al termine, ma felici e grati di aver avuto l’incredibile opportunità di vedere molto da vicino il magico ed esclusivo mondo della F1.

Carlotta Ulgelmo

Impiegata Commerciale in un'azienda che organizza fiere tecniche B2B. Nel tempo libero amo guardare serie tv, viaggiare e colorare Mandala.

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