di Aurora Loffredo, Elisa Mantovani e Sara del Mistero
Un nuovo capitolo in una nuova categoria con un team, la MP Motorsport, che subito si è dimostrato caloroso nei suoi confronti: Mari Boya, pilota spagnolo che fino a quest’anno ha corso in FRECA, si racconta tra passato e futuro, nella speranza di veder coronato il suo sogno di vincere in Formula 3 il prossimo anno.
L’inizio di Mari Boya: i Kart
L’approccio ai kart è fondamentale se nella vita vuoi fare il pilota e Mari Boya ha collezionato tanti risultati positivi. Uno in particolare ricorda con più piacere: “Sicuramente il CIK-FIA Academy Trophy World Champion sarà qualcosa che ricorderò per sempre. È il più grande risultato che io abbia raggiunto nella mia carriera e ho anche grandi ricordi di quando vi ho corso. Ad esempio quando ho rappresentato la Spagna nel 2018”.
Nello step successivo, quando ti approcci alle monoposto per la prima volta che differenze noti?: “È tutta un’altra storia. Quando passi da un kart a una Formula tutto è molto più grande, ci impieghi del tempo ad adattarti alle novità, ma dopo che hai fatto tre o quattro test inizia a piacerti molto la monoposto nonostante sia completamente diversa da un kart”.
FRECA: tra scelte difficili e nuove esperienze
Nella stagione corrente, ha corso prima con ART GP e poi con il suo team attuale, trovando nel team olandese migliori possibilità. Non negando le potenzialità del team francese: “Sono riusciti a dominare in un’altra categoria, ma non ho trovato il feeling con la vettura. È stato un peccato, ma sono uno dei miglior team in circolazione”.
Al pilota abbiamo chiesto se avesse trovato delle differenze tra le vetture o con la convivenza con meccanici e ingegneri: “Sono entrambi dei top team e lavorano come tali. Con MP sono sicuro di poter lottare per le vittorie e per il campionato”.
Se tiriamo le somme della stagione, tutti abbiamo dei momenti in cui avremmo potuto fare di più. Il nuovo rookie di F3 non è esente ad ‘autocritiche’: “Ad essere onesto, dopo aver concluso i test lo scorso inverno con ART, ero convinto di poter lottare per il campionato. Quando abbiamo deciso di passare alla MP Motorsport, c’erano dei problemi con la vettura dovuti al grip e non abbiamo potuto dimostrare il nostro potenziale, ma credo che, se non ci fossero stati, avremmo lottato per il titolo, per la vittoria e per il podio. È stato un vero peccato”. Tra i migliori momenti pone la sua attenzione su Montecarlo: “Ho fatto il giro più veloce di tutto il weekend. È stato un peccato che abbia avuto traffico nelle qualifiche e che non sia riuscito a fare la pole, ma poi in gara sono stato il più veloce”.
Se gli chiedi il sorpasso della stagione che più gli è piaciuto dice: “Hungaroring, partivo dal fondo e ho fatto tanti sorpassi. Altrimenti Zandvoort, quando ho superato all’interno del T3 sul banking”.
La scalata alla Formula 3
Nella corsa alla classe regina, tra le tappe fondamentali c’è l’approdo in Formula 3 per i giovani talenti. Mari Boya non è da meno e ha già provato le nuove monoposto ai test di fine stagione. Quali sono le novità che ha dovuto affrontare?: “Ci sono molte differenze, su tutte la potenza, il carico aerodinamico e i freni. Con queste vetture posso arrivare fino alla fine, con le monoposto della FRECA devi essere più morbido”.
Con un occhio al 2023, il ragazzo non vede l’ora di correre sul suolo australiano: “Mi piacciono sempre le novità. E poi, quando ero piccolo e giocavo a Formula 1 sulla Playstation, era la pista che mi piaceva di più”.
Il weekend di gara di Mari Boya
In fondo, siamo tutti un po’ scaramantici. C’è il giocatore di calcio che si fa il segno della croce prima di mettere piede sul manto erboso o quello che entra sempre con un piede. Il pilota invece? Ha delle abitudini prima di salire in macchina per una gara?: “Sono solito indossare prima il guanto destro e quando salto nella vettura metto sempre prima il piede destro”.
E la famiglia?: “Fa sempre piacere avere la famiglia durante un weekend di gara, ma so anche che, in questo lavoro, devi spesso spostarti da solo, lo facevo quando dovevo essere al simulatore o dovevo trovarmi presto in pista”.
Conosciamo Mari Boya fuori dalla monoposto
Se il detto ‘buon sangue non mente’ è sempre vero, chi potrebbe essere il suo pilota preferito se non Fernando Alonso. L’asturiano ha anche contribuito alla nascita della sua passione, insieme all’abitudine di andare con la famiglia alle piste dei kart.
Per una pista che piace, c’è sempre anche una pista che si fa fatica a digerire: “Paul Ricard. È una pista strana, mi piace molto, ma si perde tempo troppo facilmente, perché ci sono rettilinei molto lunghi. È decisamente una delle piste più difficili, se fai un errore le conseguenze sono molte”. I migliori ricordi li conserva sulle piste spagnole, in particolare a Jerez dove ha vinto la sua prima gara in Formula 4.
Per un ragazzo così giovane, è difficile fare combaciare lavoro e vita scolastica?: “Ho studiato a Barcellona in una scuola dove mi allenavo, mangiavo, dormivo ed avevo degli aiuti per gli esami siccome ero quasi sempre fuori. Dunque è stato facile per me. Studiare è difficile per un pilota visto che dobbiamo sempre viaggiare, ma c’è l’ho fatta”. Mar
Con la voglia di un leone, Mari Boya è pronto a dimostrare tutto il suo valore e la voglia di vincere ai suoi avversari. Mult1formula non può far altro che mandargli un grande in bocca al lupo!