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Diari dal Paddock: la nostra trasferta di 2 giorni a Imola

Durante il weekend del 22 e 23 Aprile alcune delle nostre scrittrici hanno avuto la possibilità di entrare nel paddock dello storico Autodromo di Imola per seguire FRECA e Formula 4 Italiana da dietro le quinte. Hanno avuto l’opportunità di entrare nei box, in pit-lane, fare un salto in pista e anche entrare in qualche hospitality per fare due chiacchere con alcuni protagonisti del fine settimana. Pronti a rivivere tramite le parole di Olivia e Gaia anche solo un quarto di emozioni?

Olivia

Le giornate ad Imola si sono rivelate più estenuanti e ricche di emozioni di quanto pensassi. Ogni mia convinzione sul paddock e sul sistema dei pass è stato ribaltato in soli due giorni. Noi, che al collo portavamo il ‘Media Pass’, ci siamo scoperte detentrici di grandi poteri, più grandi addirittura di quelli dei piloti. Con il nostro tipo di accredito avevamo infatti accesso alla pitlane, al paddock, al media centre e alla balconata che affaccia sulla pitlane. Ci è capitato di sederci di fianco ad alcuni piloti, che sono stati cacciati, perché non potevano stare lì con il loro pass!

Il nostro posto preferito è stato il media centre: una sala tranquilla dove scaricare i contenuti per i nostri social, grandi televisori che riproducevano l’azione in pista, prese per ricaricare i dispositivi, distributori dell’acqua e… l’aria condizionata, la nostra salvezza. Il media centre è stato quindi il nostro rifugio tra una gara e l’altra, ottimo covo per sfuggire ai venticinque gradi imolesi.

Se l’incontro casuale con i piloti mi aveva stupito, ancora di più mi ha sorpreso il modo in cui siamo finite sulla griglia di partenza: per sbaglio. Un addetto alla sicurezza ci aveva fatto segno di avvicinarci, per non rischiare di essere travolte da qualche macchina e noi ci siamo trovate in mezzo alla pista. Il volto di Gaia che si volta verso di me con gli occhi sgranati non lo dimenticherò mai.

Il mio primo weekend ad Imola è stato un sogno ad occhi aperti, tra leggende del motorsport e giovani stelle del futuro che mi passavano a fianco. L’esperienza è stata tanto coinvolgente che un articolo solo non potrebbe mai riassumere tutte le emozioni provate. In attesa della prossima trasferta, vi lascio alle parole della mia socia.

Gaïa

E’ successo. Sono finalmente tornata in pista lo scorso weekend ad Imola per seguire più da vicino le gare delle categorie per cui scrivo. Dopo l’esperienza di quasi due anni fa della durata di ben due ore (all’epoca mi sembravano tantissime) e quella dello scorso giugno a Misano di solamente mezza giornata. Con quel bagaglio di esperienze alle mie spalle, senza dubbio non ero assolutamente pronta ad una trasferta di due giorni interi sotto il sole cocente di fine aprile. Penso proprio che mi trascinerò le scottature in viso e l’indolenzimento alle gambe per tutti i prossimi giorni…

D’altra parte però questo è il piccolissimo prezzo da pagare per vivere emozioni come quelle che solo il paddock è capace di regalarti. Insieme anche a 26mila passi in media giornalieri minimi. Cosa importa poi se l’odore di pneumatico usato adesso impregnerà i vestiti indossati in autodromo per i prossimi due lavaggi? Assolutamente nulla se poi ti è permesso camminare fra gli hospitality dei team delle formuline che segui da sempre e osservare i meccanici lavorare minuziosamente o i piloti prepararsi per le imminenti gare o qualifiche. Vedere questi ultimi anche 15 volte al giorno diventa routine, come diventa anche probabile che, al termine del weekend di gara, qualcuno di loro si ricordi di te e accenni un saluto incrociandoti in pitlane.

formula 4 imola

Moltissimi poi si sono rivelati davvero cordiali con noi e altri non hanno esitato a scambiare due chiacchiere ai nostri microfoni concedendoci interviste. Insomma, si è respirato sia sabato che domenica un bellissimo clima. Indubbiamente i momenti che a livello emotivo mi hanno regalato di più sono stati tutti gli istanti sul tracciato prima della partenza delle gare. Non pensavo mi sarebbe mai capitato di vivere il fuggi fuggi generale insieme ai meccanici. Di dover liberare il più in fretta possibile la pista prima dello spegnimento dei semafori.

Cosa mi lascia il weekend? Le nostre corse a 2 minuti dal termine delle gare dalla nostra tribuna “riservata” alla pitlane. Dopotutto, cosa non si fa per foto e video sotto al podio in mezzo alle squadre?

arvid lindblad f4 redbull paddock

Gaïa Vanucci

Studentessa al primo anno di Architettura, da anni appassionata di Motorsport. Scrive per Mult1formula da Gennaio 2021 e ama parlare di Formula 4 Italiana.

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