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Mercato NTT Indycar Series 2024, tra conferme, sorprese e novità

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Il mercato NTT Indycar Series, come ogni serie automobilistica che si rispetti, non manca di movimenti, conferme e novità durante la stagione o nella pausa invernale. Anche quest’anno si sono verificati numerosi cambiamenti che andranno a definire la griglia di partenza del 2024. Andiamo a scoprire quali sono per ciascun team presente in griglia, tra conferme e voci da verificare su questo mercato ancora aperto, in vista di nuova stagione tutta da guardare!

Chip Ganassi Racing: vince, cambia, espande

La 8 è terreno fertile per gli svedesi da corsa

La squadra campione in carica dell’NTT Indycar Series è colei che certamente ha più fatto parlare di sé durante la stagione sul mercato piloti. La prima notizia importante riguarda un cambio di rotta deciso per la Dallara-Honda numero 8. Già da inizio stagione, Marcus Ericsson non voleva più essere considerato come un pilota con la scomoda etichetta di colui che ottiene un posto pagando una squadra. Ha anche le dovute ragioni per affermare questo. La considerazione generale che si ha di Ericsson, rispetto a quando ha lasciato la Formula 1 nel 2018, è notevolmente cambiata. Quattro vittorie (tra cui la 500 miglia di Indianapolis nel 2022) e 11 arrivi in top 3 dal 2019 lo elevano al ruolo di uno dei protagonisti più validi nella serie. Probabilmente è risultato meno appariscente, ma si conferma un solido professionista.

Lundqvist
Linus Lundqvist, nuovo acquisto di Chip Ganassi Racing per il 2024 (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Per questo, Ericsson dal 2024 lascia Chip Ganassi Racing, così come lo sponsor Huski Chocolate. Al suo posto arriva un altro svedese, ovvero Linus Lundqvist, che gareggerà con Ganassi almeno fino al 2025. Classe 1999, è considerabile un prodigio generazionale. Campione di Formula 3 britannica nel 2018, campione Formula Regional Americas nel 2020 e campione Indy Lights nel 2022, dal suo esordio in monoposto nel 2016 ad oggi, Lundqvist ha conquistato in 182 gare ben 49 vittorie, 94 podi, 35 pole position e 53 giri veloci. Nel 2023, ha disputato tre gare con Meyer-Shank Racing al posto dell’infortunato Simon Pagenaud, conquistando in due occasioni il giro più veloce. Oltre a ciò, si vocifera un cambio di sponsor principale sulla numero 8. Da Huski Chocolate, sembra fattibile l’approdo della DHL che lascerebbe Andretti Global.

I kiwi di Ganassi scelgono la via della stabilità

Armstrong
Marcus Armstrong, a tempo pieno con Chip Ganassi Racing nel 2024 (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Chi si conferma nel team di Chip Ganassi una certezza, non disponibile sul mercato, sono i suoi piloti neozelandesi. Se Scott Dixon è una bandiera per l’intera squadra dal 2001 e continua la sua caccia ai 7 titoli in Indycar per raggiungere A.J. Foyt sulla ormai iconica numero 9, abbiamo anche Marcus Armstrong che si conferma in pianta stabile nel team. Dopo aver conquistato il titolo di “Rookie of the year” gareggiando part-time e dando la vettura al veterano Takuma Sato per le gare ovali, dal 2024 il giovane neozelandese sarà presente a tempo pieno sulla numero 11. La sua presenza pluriennale nella serie è confermata almeno fino al 2025, non rendendosi disponibile sul mercato prima di allora.

I dolori del giovane Álex Palou

Chi invece causa alcuni problemi dal punto di vista contrattuale, è il campione in carica Álex Palou. Il giovane spagnolo classe 1997, nelle sue mosse di mercato è alquanto machiavellico, facendo parlare di sé in mezzo a numerose controversie. Se inizialmente si riteneva, dopo le varie polemiche inerenti un suo possibile passaggio in Arrow McLaren, che avrebbe lasciato il team nel 2024, così non è stato. Nell’Agosto di quest’anno, infatti, Palou avrebbe informato il CEO di McLaren, Zak Brown, che non aveva intenzione di proseguire la sua collaborazione con la squadra di Woking, restando in forze anche nel 2024 sulla numero 10 di Chip Ganassi Racing.

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Álex Palou (Photo source: indycar.com/Joe Skibinski)

Di fatto, McLaren Racing Limited e Arrow McLaren Indy LLC hanno citato in giudizio Palou presso il tribunale commerciale del Regno Unito nel tentativo di recuperare gli investimenti effettuati a Palou. Di fatto, a detta di Zak Brown, Palou aveva firmato un contratto con McLaren, al di fuori del suo accordo con Ganassi per fare il pilota di riserva in F1, correndo per loro in Arrow McLaren nel 2024. Oltre a ciò, il team avrebbe già pagato a Palou parte dello stipendio 2024, oltre ai milioni di Dollari investiti per integrarlo nel programma di test per la Formula 1.

Ad oggi, il suo attuale manager ed ex pilota Indycar, Roger Yasukawa, ha affermato che non vi sarebbero stati ulteriori aggiornamenti fino a fine stagione e fin dopo Settembre. Oltre a ciò, Palou avrebbe interrotto i rapporti con la società che lo gestiva nei suoi affari nel 2022, la Monaco Increase Management, ritornando di fatto sotto l’ala protettrice di Yasukawa che lo aveva portato da Dale Coyne già nella stagione 2020.

Una quinta vettura per un pilota esotico

Ciò che sorprende maggiormente gli addetti ai lavori, probabilmente, è l’aggiunta di una quinta vettura nel team di Chip Ganassi Racing, che gareggerà a tempo pieno. Il pilota in questione sarà Kyffin Simpson. Classe 2004, Simpson ha una carriera piuttosto breve, incominciata nel 2020, nel mondo delle monoposto, ma rispettabile. Vincitore della Formula Regional Americas nel 2021, Simpson ha conquistato la vittoria della 12 ore di Sebring 2023 nella categoria LMP2 e della Petit Le Mans 2022 a Road Atlanta in classe GTD. Dal 2022 al 2023, ha gareggiato in Indy Lights, poi Indy NXT. Nella divisione propedeutica all’Indycar, Simpson ha conquistato un 3° posto ad Indianapolis road course e un 2° posto a Mid-Ohio nel 2023 come migliori risultati, assieme ad una pole position conquistata ad Elkhart Lake.

Simpson
Kyffin Simpson, nuovo acquisto di Chip Ganassi Racing per il 2024 (Photo source: indycar.com/James Black)

Già di suo, comunque, Simpson era interessante sul mercato piloti e farà la storia nella serie grazie alla sua nazionalità. Nativo delle Barbados, tecnicamente sarebbe il primo barbadiano a partecipare ad una gara NTT Indycar Series. Allo stesso tempo, però, Simpson compete con la licenza delle Isole Cayman. Quindi, al medesimo tempo, è anche il primo caymaniano di sempre a partecipare nella massima serie a ruote scoperte statunitense. Per Ganassi è un curioso colpo sul mercato piloti.

Non è tuttavia il primo caraibico

Simpson è anche il primo pilota nativo di una nazione dei Caraibi a partecipare in questo campionato dal 1919. Infatti, l’unico pilota proveniente da un’isola caraibica a partecipare nella serie fu Harry Cooper, al secolo Harry L’Isle Goldbourne. Nativo di Saint Andrews Parish in Giamaica, fu la città che diede i natali anche a personaggi come il musicista Bob Marley e l’artista Dorothy Wells. Cooper, essendo classe 1889, tuttavia è considerato come britannico. All’epoca la Giamaica era ancora una colonia dell’Impero Britannico, di cui faceva parte dal 1655, prima che dichiarasse l’indipendenza dalla corona britannica solo nel 1962.

Cooper disputò soltanto una corsa sotto l’egida dell’American Automobile Association o AAA nel 1919. Partecipò alla 3rd Annual Autumn Classic, disputatasi sull’ovale di legno conosciuto come Uniontown Speedway, situato ad Hopwood, in Pennsylvania. La sua corsa durerà soltanto 94 giri dei 200 previsti a causa di un guasto al motore, una corsa che vedrà vincitore Gaston Chevrolet come vincitore con Joe Boyer come pilota di riserva. Suo malgrado, Cooper troverà la morte un anno dopo, nel 1920 ad appena 31 anni.

Team Penske, fiducia ampiamente rinnovata

Tra le squadre di vertice dell’NTT Indycar Series, può stupire qualcuno come il Team Penske sia riuscito a non rendersi protagonista di novità inerenti i piloti titolari, restando ben lontana dalle vicende del mercato piloti. La squadra di “The Captain”, infatti, ha riconfermato tutti e 3 i suoi piloti senza patemi. Josef Newgarden e Scott McLaughlin vedranno i propri in scadenza verso la fine del 2024, mentre Will Power dovrebbe restare con la squadra almeno fino al 2025.

McLaughlin
Scott McLaughlin (Photo source: indycar.com/Joe Skibinski)

A differenza di Ganassi, però, non è prevista una espansione del programma a 4 vetture come è stato fino al 2021 con la presenza di Simon Pagenaud sulla Menard’s Chevrolet numero 22. Ma ciò non è un problema per Roger Penske, proprietario della serie e dell’Indianapolis Motor Speedway. D’altronde, se la squdra è ben collaudata e affidabile, non vi è motivo di cercare alternative sul mercato piloti.

Andretti punta forte sul mercato e si rinnova nel nome: da Autosport a Global

Andretti Autosport è uno dei team più in subbuglio nel panorama NTT Indycar Series per quanto concerne le operazioni di mercato. I cambiamenti in seno al team sono stati da un certo punto di vista drastici. In primis, la squadra ha deciso di cambiare nome per la prima volta dal 2010. Il Team Green-Forsythe, esordiente in CART Series nel 1994, divenne poi soltanto Team Green dal 1996. Nel 2003, Michael Andretti si ritirò dalle corse come pilota a tempo pieno, entrando nella co-proprietà del team che divenne Andretti-Green Racing. Soltanto dal 2010 la proprietà venne ribattezzata Andretti Autosport. Con il 2024, il marchio cambia nuovamente, la squadra d’ora in avanti si chiamerà Andretti Global.

Tra conferme e cambiamenti, con alcune incertezze

Oltre a questo, cambiano i piloti presenti nel team, con investimenti di rilievo sul mercato. La numero 28 perde lo sponsor DHL per far spazio a Huski Chocolate, con Marcus Ericsson che gareggerà come titolare della vettura al posto di Romain Grosjean. Il pilota franco-svizzero, ad oggi, ha un futuro incerto. Non è improbabile una sua presenza con l’hypercar della Lamborghini nel WEC, testata di recente ad Imola.

Ericsson
Marcus Ericsson, nuovo pilota di Andretti Global (Photo source: indycar.com/James Black)

Le conferme sono per la Gainbridge Honda numero 26 co-gestita con Mike Curb e Cary Agajanian. Colton Herta guiderà per loro fino al 2027, con la possibilità di esordire in Formula 1 se Andretti dovesse riuscire ad entrarvi con Cadillac alle spalle. Sulla AutoNation Honda numero 27, invece, è riconfermata la presenza pluriennale di Kyle Kirkwood.

Sulla numero 29 co-gestita con George Michael Steinbrenner IV, proprietario dei New York Yankees, vi sarebbero invece ancora dubbi. Dopo la separazione dall’italo-canadese Devlin DeFrancesco (e dei suoi sponsor), vi è incertezza sulla possibile presenza di questa vettura in griglia. Alcuni ritengono possibile un passaggio di Sting Ray Robb o addirittura di un ritorno nella serie di Tatiana Calderón. Altri ancora hanno vociferato di una possibile co-gestione con Paretta Autosport, team che ha gareggiato nella Indy 500 del 2021 e part time nel 2022 con Simona De Silvestro. In attesa di certezze, si attendono novità ufficiali.

Altamente probabile la presenza nella sola Indy 500 della numero 98 guidata da Marco Andretti, nel team co-gestito con Bryan Herta, Marco stesso, Mike Curb e Cary Agajanian. Di fatto, Andretti ritiene che il suo impegno in Indycar come pilota titolare sia concluso, affermando, già durante una conferenza stampa a Mid-Ohio nel suo esordio in NASCAR Craftsman Truck Series, come la nave sia ormai salpata.

Arrow McLaren, un team con programmi interessanti

Un terzetto dal grande potenziale, con altre prospettive intriganti

Arrow McLaren è tra le squadre di punta che più risulta dinamica sul mercato piloti e che più sta cercando di imporsi in NTT Indycar Series. Confermata la presenza fino al 2025 del ninja dalle mani veloci, il messicano Pato O’ Ward, del solido e mai fuori dalle righe Alexander Rossi fino al 2024, la novità principale riguarda la vettura numero 6. Infatti, con la separazione dal team da parte di Felix Rosenqvist, approda con un contratto fino al 2025 il giovane e promettente David Malukas da Dale Coyne Racing w. HMD Motorsports.

Malukas
David Malukas, in forze dal 2024 con Arrow McLaren (Photo source: indycar.com/Joe Skibinski)

Per quanto riguarda la Indy 500, già è confermata la presenza di una quarta vettura col numero 17 co-gestita da Hendrick Motorsports. Il pilota sarà il campione NASCAR Cup Series 2021 Kyle Larson, ritenuto tra i piloti statunitensi più forti che vi siano in circolazione, capace di essere competitivo con qualsiasi vettura a disposizione. Di fatto, Larson eseguirà il “Double Duty” gareggiando la sera stessa al Charlotte Motor Speedway nella Coca-Cola 600, la gara più lunga della NASCAR Cup Series. Sarebbe il primo pilota a farlo dal 2014, quando Kurt Busch gareggiò ad Indy con Andretti Autosport, chiudendo ottimo 6°.

Una quarta vettura a tempo pieno all’orizzonte?

Larson
Le vetture che Kyle Larson userà per il Double Duty (Photo source: hendrickcars.com/Photographer unknown)

Oltre alla vettura che porterà in pista Larson per Indy, vi sono altre voci. Infatti, non è improbabile che Arrow McLaren metterà a disposizione una quarta vettura. Tuttavia, si tratterà probabilmente di un’alleanza tecnica messa a disposizione di uno dei team presenti nelle retrovie. In questo caso, il candidato più probabile di cui si vocifera in maniera più convincente è Callum Ilott, ancora in forze con Juncos-Hollinger Racing per la stagione 2024. Ma di questo, ne parliamo a breve.

Rahal-Letterman Lanigan Racing: si cerca sul mercato solo per una vettura

Rahal-Letterman Racing, visti i progressi compiuti nella seconda parte di campionato, è una delle squadre che riuscirà a dormire sonni tranquilli. Graham Rahal, prima della Indy 500, ha affermato che è disposto a cercare opzioni in altre squadre al di fuori di quella gestita da suo padre Bobby. Al tempo stesso, ritiene di non essere intenzionato a competere in Indycar per fare presenza, paventando anche il ritiro dalle corse. Tuttavia, i progressi mostrati durante la stagione da parte del team, dovrebbero essere in grado di mantenerlo alla guida della United Rentals Honda numero 15 anche per il 2024.

Vips
Jüri Vips a Portland (Photo source: indycar.com/James Black)

Sulla Hy-Vee Honda numero 45, Christian Lundgaard non è mai stato messo in discussione. Il giovane danese, ha un contratto pluriennale col team fino al 2024. Per quanto riguarda la numero 30, invece, sono menzionate appena due opzioni sul tavolo. La prima riguarda il giovane estone ex Red Bull Academy Jüri Vips, già schierato dal team negli appuntamenti conclusivi del campionato a Portland e Laguna Seca. La seconda opzione riguarda Toby Sowery. Il britannico, classe 1995, ha già all’attivo una vittoria e 11 podi nella Indy NXT, campionato dove vi ha partecipato a fasi alterne dal 2019 al 2023.

Meyer Shank Racing, una squadra in piena rivisitazione di piloti e gestione

Assieme ai cambiamenti portati da Andretti Global, non si può non menzionare Meyer Shank Racing. La squadra, che gode di un’alleanza tecnica con il team di Michael Andretti, cambia molte cose nel 2024. La line up non vedrà più Hélio Castroneves e Simon Pagenaud come piloti titolari. Il primo, classe 1975, parteciperà esclusivamente alla 500 miglia di Indianapolis. L’obiettivo dichiarato è quello di conquistare il quinto successo, divenendo così il pilota più vincente di sempre in questa corsa. Così facendo, supererebbe definitivamente A.J. Foyt, Al Unser Sr. e Rick Mears. Oltre a ciò, Castroneves ha acquisito una quota minoritaria delle azioni del team, diventando così co-proprietario.

Castroneves
Hélio Castroneves, nuovo azionista di Meyer-Shank Racing (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Il brasiliano verrà sostituito sulla SiriusXM Honda numero 06 da Tom Blomqvist. Il britannico d’origine svedese, classe 1993 e figlio del campione del mondo di rally 1984 Stig Blomqvist, è una vecchia conoscenza del team. Vicecampione di Formula 3 europea tra Esteban Ocon e Max Verstappen, Blomqvist è due volte vincitore della 24h di Daytona nel 2022 e 2023. Oltre a ciò, è diventato campione IMSA DPi nel 2022. Sulla SiriusXM Honda numero 60 approderà invece Felix Rosenqvist. Lo svedese, proveniente da Arrow McLaren, sostituisce un Simon Pagenaud convalescente dopo il grave incidente di Mid-Ohio. Una perdita dei freni lo ha portato ad un violento capottamento che gli ha provocato un trauma cranico. Per il campione Indycar Series 2016 e vincitore della Indy 500 nel 2019, classe 1984, sembra che i suoi giorni in Indycar siano conclusi.

Dale Coyne Racing, tanti nomi sul mercato, nessuna certezza

Tra le squadre senza piloti confermati, attualmente vi è Dale Coyne Racing. L’incertezza sui nuovi piloti è piuttosto ampia. Risulta certo è che sulla numero 18 co-gestita da HMD Motorsports non vi sarà David Malukas, passato in Arrow McLaren. Per quanto riguarda la numero 51 co-gestita da Rick Ware Racing, pare che Sting Ray Robb lasci il team per Andretti Global-Steinbrenner.

Frost
Danial Frost (Photo source: indycar.com/Chris Jones)

Le opzioni per le due squadre sono molteplici. Sulla numero 18 si è parlato di un possibile approdo di Devlin DeFrancesco in squadra, ma non è nemmeno da escludere un ritorno di Romain Grosjean nel team, dove però aveva gareggiato sulla Nurtec ODT Honda numero 51 di Rick Ware. Proprio su questa vettura, si è parlato ampiamente dell’approdo di Danial Frost nel team. Classe 2001 e nativo della città-stato di Singapore, Frost è attivo in Indy NXT dal 2021, dove ha conquistato due vittorie e 8 podi. Se venisse confermato alla guida della numero 51, Frost sarebbe il primo pilota singaporiano della storia a partecipare in NTT Indycar Series.

Marcelo
Jovy Marcelo nel 1992 (Photo source: racer.com/Photographer unknown)

Frost sarebbe anche il primo pilota proveniente dal sud-est asiatico dal 2003, quando il malese Alex Yoong disputò 4 gare in CART Series, ottenendo un 9° posto a Laguna Seca come miglior risultato proprio con Dale Coyne Racing. Prima ancora di lui vi fu solamente il filippino Jovy Marcelo nel 1992 con Euromotorsport, tragicamente scomparso per un incidente durante le prove libere della 500 miglia di Indianapolis. Oltre a lui, sono riportati anche per i posti in Dale Coyne Racing numerosi protagonisti di questa stagione appena trascorsa della Indy NXT come Hunter McElrea, il campione in carica Christian Rasmussen, Louis Foster e Nolan Siegel.

Ed Carpenter Racing. Tanta incertezza per un singolo sedile

Tra i posti chiacchierati per la stagione 2024 ancora a disposizione, non può non mancare un accenno alla BitNile.com Chevrolet numero 20. La vettura, lasciata vacante da Conor Daly a Giugno, è stata presa dal veterano Ryan Hunter-Reay. Campione Indycar Series 2012 e vincitore della Indy 500 nel 2014, “RHR” aveva lasciato Andretti Autosport e la serie a fine 2021. In questo rientro come sostituto di lusso, ha lavorato nel dare una direzione tecnica più precisa alla squadra. Tuttavia, Hunter-Reay non si ritiene disposto a competere nuovamente in Indycar a tempo pieno, non escludendo una presenza alla 500 miglia di Indianapolis. Si è vociferato che Devlin DeFrancesco potesse prendere il posto da titolare nel 2024, ma nulla è confermato.

Hunter-Reay
Ryan Hunter-Reay (Photo source: indycar.com/Chris Owens)

Per quanto riguarda la BitNile.com Chevrolet numero 21, invece, non vi sono dubbi. Il giovane olandese Rinus VeeKay è confermato anche per la stagione 2024, con una clausola contrattuale che gli consente comunque di lasciare il team se una squadra maggiormente competitiva fosse seriamente interessata a lui. Oltre a ciò, è altamente probabile la presenza della numero 33 nei soli ovali con il proprietario del team Ed Carpenter nelle vesti di pilota.

Drugovich e Rasmussen, due nomi che hanno fatto parlare di sé

Per la numero 20, tuttavia, Carpenter ha cercato dei titolari validissimi. Quello che certamente ha suscitato più interesse di tutti è Felipe Drugovich. Al brasiliano, campione di Formula 2 nella stagione 2022, è stato offerto un test con il team, da lui sorprendentemente rifiutato. Il terzo pilota Aston Martin, infatti, sembra maggiormente interessato ad esordire in Formula 1, aspettando che si liberi un posto in griglia. Se però ciò non dovesse accadere, sarebbe comunque un peccato non cogliere l’opportunità di partecipare alla Indy 500, né di gareggiare in una serie che, orfana a questo punto di rappresentanti carioca a tempo pieno come Hélio Castroneves e Tony Kanaan, ha un seguito importante in Brasile dai tempi di Emerson Fittipaldi, Mauricio Gugelmin e André Ribeiro.

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Christian Rasmussen (a sinistra) con Ernie Francis Jr. (a destra) (Photo souce: indycar.com/Chris Jones)

Un altro nome che Ed Carpenter Racing può e deve tenere in considerazione per il 2024 è certamente Christian Rasmussen. Il danese, classe 2000, ha ottenuto i 3 titoli del programma “Road to Indy” in grande stile, vincendo la US F2000 nel 2020, la Indy Pro 2000 nel 2021 e quest’anno la Indy NXT. Di fatto, il vincitore della NXT acquisisce di diritto la possibilità di fare dei test, una gara su road course e la Indy 500. Per esordire in NTT Indycar Series, Ed Carpenter Racing potrebbe essere una buona opportunità per Rasmussen, sempre che non preferisca approdare alla corte di Dale Coyne Racing.

A.J. Foyt Enterprises. Si cambia tutto, ma non i piloti

Tra i cambiamenti messi in atto dal team di Super Tex, non sembra presentarsi all’orizzonte un cambio per quanto riguarda la line up, stando ben distanti dalle dinamiche del mercato piloti. Santino Ferrucci e Benjamin Pedersen dovrebbero ripresentarsi anche per il 2024, garantendo una stabilità alla squadra che sta cercando di trovare con maggiore consistenza. Ad oggi non sono previsti ritorni di terze vetture a tempo pieno come nel 2022 o di vetture per la sola Indy 500.

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Santino Ferrucci a Nashville (Photo source: indycar.com/Travis Hinkle)

Di fatto, le maggiori novità, come già anticipato, saranno dietro le quinte. Oltre al rinnovamento del reparto ingegneri, il team di Foyt ha stretto un’alleanza tecnica con Roger Penske, in una dinamica simile a quella che si verifica tra Andretti Global e Meyer-Shank Racing. Risulta interessare notare come le due squadre più longeve della serie, un tempo rivali, oggigiorno condividano un’alleanza sul piano tecnico. Per il team di A.J. Foyt si rende comunque necessaria questa cosa se vogliono uscire dalle retrovie.

Juncos-Hollinger Racing, un mercato con numerose patate bollenti da gestire

Se già hanno fatto parlare molto di sé in pista, Juncos-Hollinger Racing ha una situazione delicata e da valutare sotto vari aspetti anche sul mercato. Callum Ilott è confermato nel team anche per il 2024. Eppure, come citato in precedenza, non sembra infattibile all’orizzonte un’alleanza tecnica con Arrow McLaren, sulla sola Pay.com Chevrolet numero 77 del britannico. Questo può giocare a favore di Ilott all’interno della squadra, con maggiori opportunità di farsi notare in qualche squadra più blasonata.

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Callum Ilott a Laguna Seca (Photo source: indycar.com/James Black)

Per quanto riguarda la Pay.com Chevrolet numero 78, guidata dal popolare argentino Agustín Canapino, la conferma per il 2024 dovrebbe essere certa. Il fatto che il team sia riuscito ad entrare nel Leader’s Circle con un finanziamento di 980’000 Dollari, garantisce maggiore serenità, una cosa non proprio scontata prima di Laguna Seca. Infatti, l’inflazione galoppante in Argentina e l’ennesimo rischio di bancarotta del paese, hanno messo qualche dubbio sulla presenza di Canapino e della vettura in griglia per il 2024. Da questo punto di vista, Juncos-Hollinger Racing deve poi lavorare per la stagione ventura su più fronti, in primis nella gestione dei piloti.

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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