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Qualifiche PPG 375, Arrow McLaren fronteggia Ganassi

Qualifiche

Le qualifiche per la PPG 375 al Texas Motor Speedway, secondo round della stagione 2023 NTT Indycar Series, hanno visto grandi velocità e competitività. Osserviamo dunque assieme come si sono svolte le prove di qualificazione.

Un inizio di qualifiche misto, tra grande competitività e difficoltà

L’ordine di partenza per le qualifiche, basato sulla posizione in campionato della vettura dal basso verso l’alto, ha visto Ed Carpenter scendere in pista per primo. Carpenter è proprietario dell’omonima squadra, gareggiando solo sugli ovali. Il suo tentativo è discretamente veloce, facendo segnare una velocità media sui due giri complessivi di 218.375 mp/h.

Il secondo a scendere in pista è l’esordiente Benjamin Pedersen. In forze per A.J. Foyt Enterprises, con l’anziano fondatore presente in pista, il danese riesce subito a migliorare il tempo di Carpenter, con una velocità media di 219.100 mp/h. Subito dopo, è Simon Pagenaud a scendere in pista, ma il suo tentativo non si rivela altrettando competitivo, riuscendo a non fare una media migliore di 218.103 mp/h.

Ferrucci
Santino Ferrucci in azione al Texas Motor Speedway per A.J. Foyt Enterprises (Photo source: Chris Owens/Indycar.com)

Devlin DeFrancesco è il quarto a scendere in pista. In forze ad Andretti Steinbrenner Autosport, l’italo-canadese migliora subito la prestazione di Pedersen con una velocità media di 219.146 mp/h, che lo mette in pole position. Santino Ferrucci, sulla seconda vettura di A.J. Foyt Enterprises a scendere in pista, non riesce ad essere altrettanto veloce, con una media di 218.892 mp/h che lo mette dietro anche a Pedersen. Subito dopo, il 4 volte vincitore della Indy 500 Hélio Castroneves continua a mostrare le fatiche di Meyer-Shank Racing. La sua media è di solo 218.196 mp/h, più lenta di Carpenter, ma quanto basta per stare davanti al compagno di squadra Simon Pagenaud.

Rahal-Letterman Lanigan Racing ed Ed Carpenter Racing faticano, non brilla Herta

Jack Harvey è il primo a schierarsi per conto di Rahal-Letterman Lanigan Racing, ma la sua prestazione è assai deludente rispetto a quanto visto in precedenza. La sua velocità media finale è soltando di 216.103 mp/h, che lo pone in fondo alla classifica generale. Rinus VeeKay, per conto di Ed Carpenter Racing, non trova nemmeno lui grande velocità, ottenendo soltanto una media di 216.880 mp/h, nettamente inferiore a quella del compagno di squadra e proprietario Ed Carpenter.

VeeKay
Rinus VeeKay pronto a scendere in pista per le qualifiche. (Photo source: Chris Jones/Indycar.com)

Tra i grandi nomi il primo a scendere in pista è Colton Herta per conto di Andretti Autosport. Tuttavia, la sua velocità non è esaltante. Con una media di 219.184 mp/h, è appena superiore a quella di Devlin DeFrancesco, ma quanto basta per essere in pole position provvisoria.

Cominciano a scendere in pista i gradi nomi, e si vedono velocità interessanti

A questo punto è il turno di Felix Rosenqvist. Lo svedese, vincitore della pole su questo tracciato lo scorso anno, si conferma estremamente competitivo con una velocità media nettamente superiore rispetto a quanto visto nelle prime fasi. Non a caso, è il primo a superare la barriera delle 220 mp/h di media, segnando un risultato di 220.264 mp/h, che gli vale la pole position provvisoria!

Rosenqvist
Felix Rosenqvist in azione durante le qualifiche, senza limiti (Photo source: Chris Owens/Indycar.com)

Josef Newgarden è il primo dei tre piloti per il Team Penske ad effettuare il suo tentativo di qualifica. La velocità, per il vincitore della passata edizione, c’è anche quest’anno. Infatti, segna una velocità media di 219.801 mp/h, segnando il 2° tempo provvisorio. Subito dopo, è il turno di Romain Grosjean per Andretti Autosport. Il francese, mostra una certa consistenza in termini velocistici per il team, piazzandosi in quarta posizione tra Herta e DeFrancesco, segnando una media di 219.165 mp/h.

A questo punto, tocca all’esordiente Sting Ray Robb, in forze per Dale Coyne Racing w. Rick Ware Racing. Il suo turno non esalta in termini velocisitici, con una media di 217.676 mp/h, che lo pone davanti soltanto a VeeKay e Harvey. Kyle Kirkwood scende in pista per conto di Andretti Autosport, ma non mostra la medesima consistenza di Herta, Grosjean e DeFrancesco. La sua velocità media è di appena 218.227 mp/h, che lo pone appena davanti alle vetture di Meyer-Shank Racing.

Nomi pesanti, esordienti e veterani a caccia un posto al sole nelle qualifiche

Conor Daly scende in pista con la terza vettura di Ed Carpenter. Per il figlio di Derek Daly è un fine settimana difficile. Già in difficoltà nelle prove libere per un testacoda dal quale è uscito senza danni alla vettura, alcuni problemi tecnici lo rallentano in termini di velocità. La sua media sul giro ne risente, con una velocità di appena 217.457 mp/h, più veloce solo del compagno di squadra VeeKay e di Harvey. Questo vuol dire che Ed Carpenter, proprietario del team, riesce a vincere il confronto interno in qualifica.

A questo punto, scende in pista Scott McLaughlin per il Team Penske. Protagonista assoluto della passata edizione di questa gara, non brilla stavolta con una media di 218.765 mp/h, dietro alle due vetture di A.J. Foyt Enterprises che mostrano una notevole velocità rispetto agli ultimi tempi!

Canapino
Agustín Canapino durante le prove (Photo source: Joe Skibinski/Indycar.com)

A questo punto, è il turno dell’esordiente Agustín Canapino per Juncos-Hollinger Racing. L’argentino, alla sua seconda gara di sempre in monoposto e alla sua prima gara su ovali con una vettura Indycar, continua a stupire. Segna una velocità media di 218.367 mp/h, che lo pone davanti a gente ben navigata e molto più esperta di lui quali Kirkwood, Castroneves, Pagenaud, Robb, Daly, VeeKay e Harvey!

Da un esordiente si passa ad un veterano quale è Takuma Sato. In forze per Chip Ganassi Racing per gli ovali al posto di Marcus Armstrong, il giapponese 2 volte vincitore della Indy 500 segna un’ottima velocità media di 219.508 mp/h, che lo pone in terza posizione provvisoria!

Ganassi e Penske non ne approfittano, Rahal-Letterman fatica

A questo punto delle qualifiche è il turno di giovani leve. David Malukas, in forze per Dale Coyne Racing w. HMD Motorsports, mostra subito una buona velocità media portandosi a 219.256 mp/h, con un 4° tempo provvisorio. Subito dopo, scende in pista Christian Lundgaard, che conferma le grosse difficoltà patite da Rahal-Letterman Lanigan Racing nelle prove libere. Il danese, in difficoltà con un cronico sottosterzo, ottiene una media di 216.210 mp/h, che lo pone appena davanti al solo Jack Harvey.

Álex Palou è il secondo pilota di Chip Ganassi Racing a scendere in pista. Tra i favoriti per la pole, è tuttavia più lento di Takuma Sato, facendo segnare una media di 219.480 mp/h. Subito dopo tocca al campione in carica Will Power provare a fare di meglio, ma neanche lui riesce a fare di meglio, segnando una media di 219.355 mp/h.

Rahal
Graham Rahal durante le qualifiche (Photo source: Joe Skibinski/Indycar.com)

Graham Rahal è l’ultimo per conto di Rahal-Letterman Lanigan Racing a scendere in pista, e anche lui conferma le difficoltà del team. La media, di 217.611 mp/h, è appena migliore di quella riscontrata da Lundgaard e Harvey, ma obbligherà anche lui ad una corsa in rimonta. Callum Ilott scende in pista sulla seconda vettura di Juncos-Hollinger Racing e, con una prestazione discreta, il britannico segna una media di 218.427 mp/h, più veloce di Carpenter e Canapino.

Gli atti conclusivi

A questo punto manca soltanto la top 4 per concludere le qualifiche, con Alexander Rossi che è il primo a scendere in pista. Sulla seconda vettura di Arrow McLaren, la velocità è notevole, con una media di 219.960 mp/h che lo pone al 2° posto provvisorio. Scott Dixon, per conto di Chip Ganassi Racing, riesce immediatamente a fare di meglio con una media di 219.972 mp/h, ma non è abbastanza per strappare la pole a Rosenqvist!

Qualifiche
Felix Rosenqvist celebra con Arrow McLaren la seconda pole consecutiva al Texas Motor Speedway (Photo source: Chris Jones/Indycar.com)

Pato O’ Ward, sull’ultima vettura di Arrow McLaren da qualificare, prova a strappare la pole, ma non riesce nemmeno a lui l’impresa, con una media di 219.619 mp/h che lo pone comunque al 5° posto finale. A questo punto l’ultimo a scendere in pista è Marcus Ericsson per Chip Ganassi Racing. Tuttavia, lo svedese non riesce ad essere altrettanto competitivo, segnando una media molto bassa per il suo team, a 218.698 mp/h, qualificandosi solo 16°.

Analisi finale, chi può essere soddisfatto

Alla luce di questa sessione, Arrow McLaren sembra il team più competitivo per la gara odierna. Felix Rosenqvist in pole position è risultato imprendibile, notevoli anche Rossi e O’ Ward al 3° e 5° posto. Chip Ganassi Racing sembra il loro rivale più diretto per la corsa con Dixon 2°, Sato ottimo 6° e Palou 7°. Delude un po’ Ericsson che partirà soltanto dal 16° posto in ottava fila.

Il Team Penske ha in Josef Newgarden 4° e Will Power 8° i suoi migliori rappresentanti, pronti a mettersi in mezzo tra Arrow McLaren e Ganassi. McLaughlin è chiamato ad un recupero come Ericsson da un opaco 15° posto finale. Andretti Autosport ha mostrato una certa consistenza senza brillare troppo, con Herta, Grosjean e DeFrancesco che hanno chiuso rispettivamente 10°, 11° e 12° in classifica. Anche loro hanno un pilota chiamato alla rimonta, ovvero Kyle Kirkwood, qualificatosi soltanto 20° in griglia.

McLaughlin
Scott McLaughlin in azione durante le qualifiche (Photo source: Joe Skibinski/Indycar.com)

Tra tutti i team, stupisce in positivo la prestazione di A.J. Foyt Enterprises! L’aria di casa e un team in rinnovamento hanno fornito vigore nuovo alla squadra che occupa la settima fila con Pedersen miglior esordiente al 13° posto e Santino Ferrucci 14°. Per la gara di oggi, una prestazione positiva in casa farà certamente piacere a “Super Tex” A.J. Foyt, presente in pista e volenteroso di vedere un’ottima gara.

Tra le piccole squadre, Juncos-Hollinger Racing può ritenersi soddisfatta del proprio operato, considerando le loro possibilità. Callum Ilott parte 17°, mentre Canapino è buon 19° nella top 20, non male per le loro possibilità economiche e la limitata esperienza dell’argentino. Stesso discorso per Dale Coyne Racing, con David Malukas al 9° posto. Maggiormente in difficoltà Sting Ray Robb col 23° tempo.

I delusi delle qualifiche

Tra i delusi delle qualifiche possiamo considerare vari team. Meyer-Shank Racing, nonostante la notevole esperienza di Castroneves e Pagenaud, ha mostrato una certa difficoltà nel trovare velocità, con il 21° e 22° tempo per i due piloti. La loro situazione generale, sembra comunque migliore di Ed Carpenter Racing e Rahal-Letterman Lanigan Racing, i team apparsi maggiormente in difficoltà nelle qualifiche.

Lundgaard
Christian Lundgaard, chiamato ad una rimonta dal 27° e penultimo posto in griglia (Photo source: Chris Owens/Indycar.com)

Ed Carpenter Racing, ha nel suo proprietario Ed Carpenter il suo rappresentante più dinamico, piazzandosi però soltanto al 18° posto finale. Conor Daly e Rinus VeeKay sono però ancor più in difficoltà, in penultima fila col 25° e 26° posto finale. Rahal-Letterman Lanigan Racing, ancor più in difficoltà, ha in Graham Rahal il suo miglior rappresentante col 24° posto, mentre Lundgaard e Harvey occupano l’ultima fila, occupando il 27° e 28° posto finale in griglia di partenza.

Simone Ghilardini

Milanese classe 1998, studente, musicista, pilota virtuale e articolista per Mult1Formula.

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