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Crisi Formula 1: crollano anche le interazioni social

Che la Formula 1 sia in crisi lo sanno ( quasi ) tutti. Certamente si tenta in ogni modo di nascondere il periodo nero che questo sport sta attraversando, ma chi è appassionato lo sa. 

La Formula 1 non è più la stessa. Per quanto si voglia far credere che sia uno sport orientato ai giovani che punta ad offrire spettacolo, in realtà non ha nulla da offrire al momento. 

La stagione 2021 ha creato aspettative tali in chiunque si sia avvicinato allo sport, che il successivo dominio Red Bull ha smorzato ogni entusiasmo. 

Si doveva andare verso una Formula 1 ridimensionata, che vedesse tutti i team vicini e che portasse delle lotte in pista da togliere il fiato. 

E invece le gare sono sempre più noiose e il finale sempre più scontato, tant’è che, oltre a un grande calo negli ascolti, la Formula 1 sta riscontrando un calo drastico nelle interazioni social. 

Partenza GP Formula 1
crediti foto: Getty Images

La Formula 1 in crollo dopo il boom social del 2021

Dopo il boom del 2021 dato dal duello fino all’ultimo giro – letteralmente – tra Verstappen ed Hamilton, tra la stagione passata e quella corrente i dati social sono drasticamente crollati. Ad ora non c’è alcuna crescita, dopo anni da record. 

Questo si sa grazie ad uno studio portato avanti da Buzz Radar, azienda di social intelligence che ha fatto un report confrontando l’ascesa della Formula 1 a seguito dell’acquisto da parte di Liberty Media nel 2017 e questa stagione, nella quale sono stati riscontrati i primi segnali di declino. 

La crescita iniziale della Formula 1

I fattori che hanno contribuito alla crescita delle interazioni social – e dell’interesse di nuovi utenti – della Formula 1 sono stati diversi. Tra questi, in primis una forte strategia di contenuti social e digitali che ha dato un certo senso di rinnovamento ai canali di questo sport. Sotto la guida di Liberty Media, Netflix ha fatto uscire la serie “Drive To Survive” nota – per una serie di fortunati eventi – per aver attirato parecchio l’attenzione del pubblico. Soprattutto di chi lo sport, in realtà, non l’ha mai seguito e si è appassionato seguendo la serie stessa.

Un altro fattore da non sottovalutare è certamente la generazione di piloti che ha esordito in tempi recenti. Piloti giovani come Norris, Albon, Russell, Leclerc.

Ci sono poi, ovviamente, gli eventi in pista che spingono le persone ad avvicinarsi o comunque a tenere alto l’interesse verso lo sport. 

Ricordiamo, ad esempio, la vittoria di Leclerc a Monza nel 2019 che ha riportato la Ferrari sul gradino più alto del podio in casa dopo ben nove anni. L’emozionante vittoria, sempre a Monza, di Gasly nel 2020, in piena pandemia. La vittoria di Ocon in Ungheria nel 2021. 

E ultimi, ma non per importanza, Verstappen ed Hamilton nel 2021. L’incidente di Silverstone, poi il colpo di Monza che ha buttato fuori i due candidati alla vittoria del titolo portando sul podio un inedito 1-2 McLaren. E il noto finale di Abu Dhabi, dove chiaramente si è raggiunto il picco massimo di interazioni. 

Hamilton vs Verstappen

Di quella gara anche chi non ha mai seguito questo sport probabilmente sa a memoria ogni singolo dettaglio. Soprattutto quel finale infuocato: il team radio di Toto Wolff, per esempio, ha fatto scaturire meme, sticker, addirittura merchandising. 

Era prevedibile, dunque, che con quell’evento in particolare la fama della Formula 1 avrebbe raggiunto massimi storici. 

Podio gran premio Abu Dhabi 2021 di Formula 1 vinto da Max Verstappen, Lewis Hamilton secondo
crediti foto: Getty Images

Grazie a tutto ciò, i followers dal 2017 in poi sono triplicati in lassi di tempo davvero brevi, donando così alla Formula 1 il primato per i canali social con la crescita più rapida di altri sport nell’arco temporale 2017 – 2022. 

La difficoltà della Formula 1 in tempi recenti

Ma se il 2021 ha donato fama… Ha anche creato troppe aspettative. 

Nei primi mesi del 2022 infatti la Formula 1 è andata avanti cavalcando l’onda della popolarità e le nuove regolamentazioni che hanno suscitato curiosità tra i fan. 

Nonostante queste premesse, il fatto che dopo un po’ i finali siano diventati sempre più scontati e l’azione sia andata scemando ha iniziato a far calare le interazioni. 

In questa stagione, però, si sono raggiunti minimi preoccupanti che dovrebbero far suonare sicuramente un campanello d’allarme in chi di dovere. 

Le interazioni social sono un terzo rispetto a quelle del 2022, i nuovi followers la metà rispetto a quelli del 2022. La social reach ( o portata social, cioè il numero totale di persone che vedono i contenuti social di una pagina ) è anch’essa un terzo rispetto a quella del 2022. 

La colpa di questo calo è stata principalmente attribuita al dominio Red Bull – Verstappen. È bene comunque tenere in considerazione anche altri fattori che possono aver gravato ulteriormente sulla situazione. Le già citate aspettative date dal finale 2021 sono sicuramente tra questi. Possiamo anche aggiungere il fatto che la novità dei contenuti extrapista è ormai passata. Ora è la normalità creare contenuti ed è inevitabile che certe persone potrebbero smettere di seguirli perché in essi non vedono novità, ma un qualcosa ormai diventato ripetitivo. 

La differenza tra il dominio Red Bull e quello Mercedes

Una domanda che potrebbe sorgere pensando alla noia causata dal dominio di un solo pilota e una sola scuderia è perché nel periodo del dominio Mercedes non ci sia stato un crollo così drastico. 

A questo si può rispondere dicendo in primis che con il periodo di dominio Mercedes coincide l’acquisto dei diritti tv da parti di Liberty Media, con le conseguenti novità apportate nel corso degli anni – dai contenuti extrapista sui social già citati a Drive To Survive. 

Alla serie possiamo anche collegare tutta la drammaticità portata da un adattamento Netflix di uno sport. Tutti i contenuti fuori pista e dietro alle quinte creano interesse e in parte illudono su tutto il mondo che si pensa ci sia dietro alla semplice gara in pista ( di cui, comunque, in realtà sappiamo davvero poco e ciò che viene riportato dalla serie è tutto fuorché affidabile in quanto romanzato per la trama e per tenere alta la soglia d’attenzione di chi guarda ). 

Un fattore importantissimo, poi, è il 2020 che ha tenuto le persone chiuse in casa per gran parte della stagione sportiva e che quindi ha fatto avvicinare chi non aveva nulla da fare e da vedere in televisione. 

Infine, sia il titolo del 2016 che quello del 2021 sono stati assegnati all’ultima gara. Così gli spettatori rimangono attaccati alla tv fino a fine stagione poiché la curiosità nel vedere a chi verrà dato il titolo iridato è alta. 

Nico Rosberg, campione del mondo Formula 1 nel 2016
Crediti: Photo4 / XPB Images

Dunque, tutto questo ha evitato il calo di interesse nel periodo di dominio Hamilton – Mercedes. 

Cosa salverà la Formula 1?

Ciò che ci si chiede a fine studio, quindi, è se la Formula 1 ha ormai raggiunto il suo picco di pubblico. 

Ed è la stessa cosa che ci chiediamo noi: porre fine al dominio Red Bull – Verstappen potrebbe ridare luce allo sport?

Se una scuderia e almeno un pilota riuscissero a giocarsi il campionato nella stagione 2024, i numeri tornerebbero in crescita? 

Difficile dirlo in questo momento, ma potremmo pensare che si, sicuramente una fine del dominio attuale aiuterebbe. Ma se dovesse cominciare un nuovo dominio, cosa potrebbe succedere?

È quindi l’equilibrio che potrebbe ridare speranza ad ascolti tv ed interazioni social della Formula 1. 

Che le gare siano sempre combattute, i finali non siano scontati. E che i titoli si assegnino verso fine stagione e non a sei/sette gare dalla fine. 

La speranza è sicuramente quella di vedere un cambio già nella stagione 2024. Per ora, però, sembra una speranza irrealizzabile. 

Stefania Demasi

Studentessa di Relazioni Pubbliche e grande amante dello sport. Il mio sogno da sempre è proprio quello di lavorare in questo mondo.

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