Lewis Hamilton riassapora, nuovamente, l’ebrezza della vittoria in Belgio. La squalifica del proprio compagno di squadra dalla gara per il sottopeso della W15 ha promosso il Sir sul gradino più alto del podio.
La bacheca di una lunga vita di successi si è ulteriormente ampliata. Alla collezione pregiata di trionfi del pilota britannico fa ingresso un nuovo membro della famiglia: la vittoria numero 105 in carriera.
Mercedes, ma soprattutto lo stesso Lewis Hamilton, vestono nuovi stimoli sulla loro pelle. Hammer Time torna a ruggire sfoderando quell’armatura di sempre che gli ha garantito di laurearsi 7 volte campione del mondo, con numeri e statistiche al suo fianco che lo rendono la massima espressione della Formula 1.
Dopo un prolungato periodo di totale assenza dai piani alti della categoria accompagnata da uno smalto emotivo e sportivo opacizzato, Hamilton è rinato. Tornato a vestire quel viso imberte e quel piede magico, Sir Lewis è risalito in cattedra, prima a casa sua in quel di Silverstone e poi in Belgio, nell’università del motorsport per eccellenza.
Due acuti importanti su due piste storiche per un pilota storico. Hamilton ha lanciato un chiaro messaggio a tutti coloro che si sono dimenticati delle sue gesta nel suo periodo più florido. All’età di 39 anni non ha nulla da invidiare a chi condivide con lui le stesse piste di lavoro. Anzi. Sarebbe un errore assurdo non riconoscerne la grandezza anche quando, chi attraversava quel sentiero pieno di buche zoppicante, era proprio lui, solo, abbandonato a sé stesso.
Professore, perfezionista, all-time winner. E con una Mercedes che sembra aver imboccato la retta via, Hamilton si è imposto e non ha perso tempo a riproporre la sua semplice e spontanea superiorità rispetto ai suoi colleghi di lavoro.
La riconferma di Hamilton in Belgio
Il Belgio ne è l’ennesima dimostrazione. Una gara conclusa in 2° piazza alle spalle di un capolavoro gestionale di George Russell, successivamente purgato dalla sua stessa strategia azzardata in campo. Lewis Hamilton conduce una performance di tutto spessore. Dopo un venerdì da dimenticare, in un clima di quasi rassegnazione, Mercedes prova la carta jolly e ripropone la vecchia configurazione del fondo.
Mossa vincente che consegna nelle mani del tandem di piloti della Stella a tre punte la monoposto più veloce della griglia. Quasi un paradosso se si fa un salto nel passato fino a pochi mesi fa. Il duo Mercedes non delude: domina la scena diversificando anche la strategia tra i due alfieri. La gara a due soste è quella che viene sposata dal box 44 che si lancia alla rincorsa di Russell conclusasi, poi, con un ritardo di appena 526 millesimi lungo il traguardo.
526 millesimi che si sono trasformati nel secondo trionfo in appena tre settimane per Hamilton. Un mese magico quello di Luglio per Lewis. Iniziato con il suo emozionante successo nella propria terra natia e conclusosi con una vittoria altrettanto speciale in quel di Spa-Francorchamps che attesta, non solo la forma smagliante del pilota, ma anche una rinascita della stessa Mercedes che sembra poter dar fastidio al duo McLaren-Red Bull con più costanza e più facilità.