Ferrari e McLaren a fine 2022 hanno scelto di cambiare team principal nella speranza di poter ricostruire delle squadre vincenti, in grado di lottare per il titolo in Formula 1. A Maranello è arrivato Frederic Vasseur, a Woking invece Andrea Stella. Dopo quasi due stagioni, è il momento di iniziare a tirare le somme sul loro operato. Che cambiamenti hanno portato ai loro team? Andiamo a scoprirlo insieme.
Vasseur, il lavoro di ricostruzione in casa Ferrari
Quando Vasseur ha preso il comando a Maranello, la Ferrari era appena uscita da una stagione dolceamara. Certo, la scuderia era arrivata seconda nel mondiale costruttori con Leclerc vice campione del mondo, ma le numerose occasioni sprecate dal team facevano sì che tutti vedessero il bicchiere mezzo vuoto.
Vasseur ha ereditato una situazione critica: la sf-23, una vettura che è stata progettata quando lui non era ancora arrivato a Maranello, presentava più limiti del previsto e la Ferrari si è trovata in una posizione difficile. I primi cambiamenti sono avvenuti nel reparto strategico: dopo le numerose decisioni dubbie e incertezze del 2022, Inaki Rueda capo stratega Ferrari è stato sostituito da Ravin Jain. Poi ha salutato il team anche David Sanchez, responsabile dell’aerodinamica.
Insieme agli addi, ci sono stati anche dei nuovi arrivi. Il primo tra tutti Loic Serra, direttore delle performance, reclutato dalla Mercedes. Insieme a lui, la Ferrari ha accolto anche Jerome D’Ambrosio, come guida della Ferrari Driver Academy.
I primi segnali di miglioramento sono arrivati nella seconda metà di stagione, con la prima vittoria dell’era Vasseur firmata Carlos Sainz, a Singapore. Il campionato si è concluso con la Ferrari terza nei costruttori, a 3 punti dal secondo posto della Mercedes.
Il 2024 in Ferrari
Il 2023 di Vasseur e Ferrari si è concluso con delle buone premesse e il 2024 è iniziato con altre altrettanto buone. La Ferrari a inizio stagione sembrava seconda forza in pianta stabile, ma è stata presto surclassata da Mercedes e McLaren.
Gli aggiornamenti portati da Imola in poi hanno fatto fare al team di Maranello dei passi indietro, sono nati i primi dubbi e le prime incertezze. Intanto la squadra ha detto addio ad un altro membro: Enrico Cardile, direttore tecnico telaio e aerodinamica. La sua prossima casa sarà Aston Martin.
La stagione non si è ancora conclusa, ma l’impressione è che la Ferrari, ancora una volta, stia sprecando un’occasione. La lotta per il campionato è aperta, ma a Maranello sono rimasti indietro. Gli altri team, che partivano dietro, ora sono avanti. Resta da vedere come Vasseur gestirà questo momento di difficoltà, al momento in Ferrari sembrano ricaduti negli stessi errori del passato.
Stella, il lavoro di rifondazione in casa McLaren
Andrea Stella ha fatto per la McLaren un lavoro eccezionale: ha accolto la sfida di rifondare un team che per troppo tempo è stato fuori dai giochi. Ha riorganizzato la squadra, con Peter Prodromou che ha ripreso la gestione dell’ufficio aeordinamica. La McLaren ha poi cambiato la direzione dello sviluppo della macchina 2023. Stella ha accettato di dover ripartire da 0: l’anno scorso è stato tutto in salita per la McLaren, che è passata da gare in cui i piloti faticavano ad arrivare in zona punti, a lottare per la zona podio. Il team è arrivato quarto nel campionato costruttori, scavalcando l’Aston Martin che aveva iniziato l’anno decisamente meglio.
Il vero capolavoro però è stato fatto quest’anno: il team di Woking ha costruito una vettura capace non solo di lottare stabilmente per il podio, ma addirittura di sfidare Verstappen e Red Bull per le vittorie. E considerando che per la squadra di Milton Keynes sembra correre solo un pilota, la lotta per il mondiale costruttori è ancora aperta.
Ferrari e McLaren: due situazioni a confronto
Ora, paradossalmente, la McLaren sembra essere diventata la Ferrari del 2022. Uno dei pochi nei del team di Woking quest’anno sembra essere la gestione strategica delle gare. A fine stagione tutti i punti persi per questi errori potrebbero risultare fatali in termini di lotta per il mondiale costruttori.
A Maranello invece Vasseur e la sua squadra devono riuscire a comprendere quali errori sono stati fatti quest’anno. Sarà interessante vedere se il team sarà in grado di correggerli e rimettersi in lotta.