di Aurora Loffredo
Nelle settimane passate, l’Alpine ha annunciato la chiusura del programma motori Renault alla fine del 2025, per abbracciare, invece, i motori Mercedes dal 2026 in poi. La notizia, ufficializzata da poco, si era già vociferata, a partire dallo sciopero dei dipendenti di Viry-Châtillon, in occasione del Gran Premio di Monza. E pare che, proprio a Monza, sia stato stipulato l’accordo tra Mercedes ed Alpine. Durante lo sciopero, tenutosi il venerdì del weekend italiano, i dipendenti della Renault hanno esposto “un messaggio chiaro e non aggressivo, perorando la causa del mantenimento di un motore francese in F1”, condannando così la decisione dell’amministratore delegato Luca de Meo. Dal 1977, anno del debutto in Formula 1, la Renault ha sempre prodotto motori, molti dei quali hanno portato alla conquista del titolo Nigel Mansell, Alain Prost, Michael Schumacher, Damon Hill, Jacques Villeneuve e, tra i più recenti, Fernando Alonso.
The news out of Alpine with France-based Renault power unit programme to cease operations after 2025 🚨📰#F1 https://t.co/shtjqGJkmh
— Formula 1 (@F1) September 30, 2024
Le parole dell’amministratore delegato De Meo
De Meo ha affermato che la sua “è stata una scelta straziante, il risultato di mesi e mesi di analisi.” e che, per quanto dispiaciuto per i dipendenti della Renault, non poteva comportarsi da fan. I motivi che lo hanno spinto a prendere questa drastica decisione vi sono sicuramente le prestazioni in calo del team Alpine. Quindi, essendo il manager di una compagnia quotata in borsa, si è ritrovato costretto a dover dare una scossa, “seguendo in parallelo una logica economica“.
La rivoluzione “Briatore”
È evidente che anche questa scelta di abbandonare i propulsori Renault faccia parte della rivoluzione messa in atto da Flavio Briatore, tornato nuovamente in Formula 1 in veste di consulente dell’Alpine. Dopo la rimozione da Team Principal di Bruno Famin, con l’insediamento di Oliver Oakes (a cui si aggiungono gli altri addii che hanno toccato il team francese, tra cui quelli di Prost, Szafnauer ed Ocon), i capi dell’Alpine hanno stabilito che l’unico modo per ritornare competitivi in F1 fosse quello di abbandonare l’idea di factory team ed affidarsi, così, ad un partner esterno per i motori.
Ipotesi cessione del team
Alpine aveva già investito un’ingente somma di denaro nella progettazione e nello sviluppo del motore 2026 (circa 100 milioni di dollari), mentre la fornitura da parte di Mercedes costerà 17 milioni l’anno. Visto l’eccessivo risparmio, è nata l’ipotesi secondo cui, in casa Alpine, si stia in realtà pensando alla possibilità di cessione del team. Ci sono, infatti, molti investitori interessati ad entrare nel Circus.
Tuttavia, ben presto è arrivata la smentita da parte di Luca de Meo:
Ho letto che (Flavio) era incaricato di vendere il team. Ciò è completamente falso. Ogni notte ricevo chiamate da imprenditori e coloro che vogliono entrare in F1 perché sanno che dopo il 2026 sarà tutto molto più costoso. Io non vendo, non sono stupido. La F1 è fondamentale per il brand Alpine, siamo in un club chiuso. Porta credibilità per il brand attorno agli appassionati di motori. Non abbiamo bisogno di soldi, non venderemo il “gioiello di famiglia”.
Fusione con il colosso Stellantis
Alle tante voci di corridoio, se n’è aggiunta un’altra: la possibilità che il gruppo Renault possa fondersi con Stellantis, per firmare poi un accordo con BMW. La fusione nascerebbe dall’idea di voler fare concorrenza alla Toyota e di voler affrontare la concorrenza cinese.
A spingere verso questa fusione sembra ci sia in particolar modo il presidente della Francia Macron, che vede di buon occhio la possibilità di un’aggregazione per avere un player europeo dell’automobili in grado di muoversi in un mercato volto alla transizione ecologica.
Tuttavia, anche in questo caso, è arrivata una smentita da John Elkann, presidente di Stellantis: “Non c’è alcun piano in fase di studio per quanto riguarda le operazioni di fusione con altri produttori”.
Al momento, delle vere intenzioni del team francese si sa poco. L’unica certezza è che, da 2025, a fornire i motori all’Alpine non sarà più Renault e che questo comporterà non poche polemiche tra i francesi, molto legati all’idea di un team “à la française”.