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F1 | McLaren, Ferrari, Red Bull: aspettative vs realtà

di Rosarita Linsalata

Le luci sul circuito delle Americhe, ad Austin, si sono spente da poco e se si potesse scegliere un solo aggettivo per descrivere il weekend, la scelta con grandi probabilità ricadrebbe sul termine: inaspettato.

Inaspettato come la doppietta Ferrari che ha colorato di rosso fuoco il podio, oppure come il ritiro di Lewis Hamilton o ancora come Colapinto e Lawson che finiscono a punti. Inaspettato come le aspettative, le ambizioni e i sogni dei team che si sono trasformati in agrodolci realtà.

Quelle aspettative e realtà che adesso andremo a vedere insieme, ripercorrendo i momenti fondamentali del weekend, anche attraverso le dichiarazioni dei team.

Aspettative

McLaren

Che McLaren e Red Bull si stiano contendendo il mondiale non è di certo una novità, così come non lo è la propensione da parte del team di Woking di apportare aggiornamenti alle proprie monoposto senza però correre rischi. Ed è infatti seguendo questa scia che McLaren si presenta ad Austin con un pacchetto di aggiornamenti nuovo di zecca, così come aveva preannunciato nelle ultime gare prima della pausa, ma non con un fondo nuovo. Il team ha scelto di concentrare le sue forze andando a lavorare sulla parte aerodinamica. Tra le novità si trovano modifiche all’ala anteriore, alle sospensioni sia anteriore che posteriore e il montaggio della nuova beam wing ad ala di gabbiano. Le loro aspettative per Austin sono alte, così come la voglia di continuare a mantenere la leadership del campionato costruttori e provare a guadagnare anche quella del campionato piloti.

Red Bull

Anche a Milton Keynes si è deciso di sfruttare la pausa al massimo per poter riprendere in mano le redini del gioco. Le ultime gare hanno portato a galla una serie di difficoltà che hanno fatto vacillare persino l’inarrestabile Max Verstappen, comportando la perdita di punti fondamentali e il dominio provvisorio della leadership del campionato costruttori. Così la Red Bull ha deciso di rimboccarsi le maniche e ad Austin arriva con delle modifiche al fondo. Lo scopo è quello di andare a risolvere i problemi di bilanciamento, di cui si è lamentato più volte Verstappen, e di consegnare ai propri piloti una macchina meno imprevedibile da guidare. Le aspettative del team austriaco per Austin sono quelle di tornare a vincere per continuare la propria corsa verso il titolo mondiale.

Ferrari

Se per McLaren e RedBull, Austin rappresenta il teatro ideale per sfoggiare i propri aggiornamenti, per il team di Maranello non si può dire lo stesso. Infatti, la Ferrari arriva ad Austin con nessuna novità, per loro questa tappa serve più come un banco di prova, per avere la conferma che gli aggiornamenti portati a Baku, a Monza e a Singapore stiano facendo marciare la monoposto rossa nella giusta direzione. Da Austin si aspettano conferme e anche qualche punticino per avanzare nelle classifiche costruttori e piloti.

Realtà

McLaren

“Ho faticato con il bilanciamento, ma non dipende dagli aggiornamenti“, è con questa dichiarazione che Norris apre il weekend dopo le prime prove in pista. Contrariamente alle aspettative, il pilota riscontra problemi con la propria monoposto che non lo fanno performare come vorrebbe. La situazione sembra migliorare durante la Sprint Race e le Qualifiche della gara che lo vedono poleman. Eppure, nonostante una partenza brillante, le due McLaren concludono la loro gara entrambe giù dal podio in quarta e quinta posizione. Il bilancio del weekend per il team Papaya si può riassumere nella frase “bene ma non benissimo”. Dopo una gara animata da duelli intriganti tra Norris e Verstappen, con i nuovi aggiornamenti, le aspettative dei tifosi e del team McLaren non erano proprio quelle di vedere Norris lottare per raggiungere almeno il gradino più basso del podio, solo nell’ultima parte della gara.

Red Bull

In casa Red Bull, invece, l’asticella delle aspettative viene confermata e anche alzata grazie ad una buona performance del pilota olandese nella qualifica della Sprint e la vittoria di quest’ultima. Ai microfoni dei giornalisti dichiara: “Abbiamo portato aggiornamenti alla macchina che l’hanno resa più veloce e più guidabile. Abbiamo imparato molto e se replicheremo ciò che abbiamo fatto nella Sprint sono molto fiducioso per la gara“. Sul volto l’ombra di un sorriso, specchio della speranza che il team ripone nel ritornare ad essere i primi in assoluto. Sorriso che solo ventiquattro ore dopo torna a splendere sul terzo gradino del podio, sicuramente non quello a cui Verstappen ambisce, ma ciò che al momento è sufficiente e necessario a ridargli quella consapevolezza che si può tornare sulla strada che porta alla vittoria.

Ferrari

Se la Red Bull nella realtà alza l’asticella delle aspettative portando a casa un buon risultato, la Ferrari opta per la standing ovation. Con un foglio totalmente bianco in ambito aggiornamenti e il desiderio di avere delle conferme, il team di Maranello con Leclerc e Sainz conquista la pista di Austin. Buoni risultati nelle qualifiche e nella Sprint, per giungere ad un magistrale lavoro in gara che porta entrambi i piloti sul podio in una doppietta inaspettata. Sembra che tutto abbia funzionato a dovere. È positivo per il futuro. Spero riusciremo a replicare questo risultato un po’ più spesso.” È così che il pilota monegasco commenta la vittoria sua e della squadra, con un sorriso sulle labbra e la speranza negli occhi di essersi lasciati i momenti più bui alle spalle.

Rosarita Linsalata

Classe 2001, Studentessa di Psicologia iscritta all' Università degli Studi di Bari. Tra le mie passioni ci sono l'arte, la lettura, la moda e la musica, ma la mia passione più grande è legata al mondo dei motori. Sono affascinata da tutto ciò che riguarda le emozioni, la determinazione e la passione che si nasconde dietro questo mondo. Scrivo articoli per Multiformula riguardanti il mondo della Formula Uno.

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