di Rosarita Linsalata McLaren mondiale costruttori
Cala il sipario sulla stagione 2024, i fuochi d’artificio colorano il cielo di Abu Dhabi e la pista diventa un tripudio di abbracci, sorrisi, euforia, felicità e colori. Tra blu, rosso, verde, uno spicca più di tutti: l’arancione, il colore della scuderia che ha ufficialmente vinto il mondiale costruttori. Con la vittoria da parte di Lando Norris all’ultimo Gran Premio di stagione, il team di Woking si aggiudica dopo 26 anni il titolo costruttori.
McLaren: è tempo di festeggiare la vittoria McLaren mondiale costruttori
“Lando Norris vince il Gran Premio di Abu Dhabi” è la voce del telecronista che fende l’aria annunciando da un lato la fine di un era, quella segnata dalle molteplici vittorie da parte della Red Bull, e dall’altro ne decreta l’inizio di una nuova dal color papaya. Le telecamere corrono ad inquadrate gli abbracci tra i meccanici, l’euforia di Zak Brown che esulta a gran voce e gli occhi pieni di soddisfazione e commozione di Andrea Stella.
Da quel momento in poi è tutto un susseguirsi di emozioni: dal podio, ai festeggiamenti nei box, agli abbracci ad Oscar Piastri e Lando Norris. Quel sogno fatto di speranze, sconfitte, vittorie e duro lavoro è diventato un traguardo concreto e desiderato. Ed è proprio in merito a questo successo conquistato che, Andrea Stella, ai microfoni dei giornalisti con gli occhi e la voce intinsi di orgoglio e felicità, dichiara: “Il nostro successo è frutto di un investimento di anni di lavoro, costruito su mentalità vincente e resilienza“.
Tuttavia, l’ingegnere italiano non si ferma qui e seppur restando con i piedi per terra, esultando per la vittoria da poco raggiunta, non si risparmia di buttare un occhio al futuro. Un futuro nel quale vede il titolo conquistato sul territorio arabo, come il primo di una lunga serie.
McLaren: un viaggio tra passato e presente
E’ il 1998, sul Gran Premio del Giappone cade il sipario e con la vittoria di Mika Hakkinen la scuderia di Woking conquista il titolo costruttori. Un anno segnato dalle continue vittorie contese tra Ferrari e McLaren, che terminano proprio con quest’ultima che si aggiudica il titolo. Carta vincente per il team in quell’anno è stata la collaborazione con un volto ad oggi molto conosciuto nel circus di F1, Adrian Newey. L’ingegnere inglese, nel 1998, collabora con il team Woking e progetta la MP4/13, la monoposto dai colori bianco e rosso che ha fornito alla scuderia la vittoria dei titoli piloti e mondiale.
Riavvolgendo il nastro e tornando nel 2024, si può di certo dire che sono tante le similitudini tra gli ultimi due mondiali costruttori vinti dalla McLaren. Basti pensare alla battaglia in pista del ’98 tra Ferrari e McLaren così speculare a quella vista quest’anno tra le due scuderie. Oppure al contributo fondamentale dato all’epoca da Newey e ad oggi da Stella, che con pazienza e dedizione ha guidato la squadra negli ultimi tempi verso la strada della rinascita.
Insomma sembra quasi di vivere un déjà-vu, fatta eccezione per un dettaglio: il colore delle monoposto. Ebbene si, questo è il primo mondiale che la scuderia di Woking vince indossando il colore papaya. Perchè è solo dal 2017 che la McLaren è tornata ad indossare il colore arancio, colore che la contraddistingue e che ha indossato dalla sua fondazione fino al 1975, anno in cui entra in gioco lo sponsor Marlboro e che dipinge le monoposto di bianco e rosso
Nel viaggio tra passato e presente una cosa resta immutata: il desiderio del team papaya, di tornare a dominare ora e in futuro, il tetto del mondo.