Dopo due anni di assenza, il Gran Premio del Giappone torna nel calendario di Formula 1, con grande gioia del pubblico e del paddock. Cosa rende però il GP nipponico così amato? A contribuire all’amore nei confronti dell’appuntamento giapponese, sono i ricordi legati a questa gara. GP del Giappone
1. La gara del ’76 e Hunt campione
La pioggia e il vento hanno sempre avuto l’abitudine di abbattersi sul Giappone proprio durante il weekend di gara, fin dagli anni ’70. Il 24 ottobre del 1976, la Formula 1 è pronta a correre l’ultimo Gran Premio della stagione e ad assegnare il titolo di campione del mondo a James Hunt o a Niki Lauda. Una vera e propria tempesta allaga il circuito, ma dopo qualche ora d’attesa, di decide di disputare la gara. L’austriaco scende in pista, ma dopo due giri si ritira, ritendendo le condizioni della pista troppo pericolose. Hunt continua e con una gara folle costantemente in rimonta, agguanta il terzo posto, superando in classifica Lauda di un solo punto e diventando campione iridato.
2. La gara del destino
Il 1976 dà il via ad una serie di Gran Premi che porteranno la corsa giapponese ad essere definita la gara del destino. Questo soprannome deriva dal fatto che per 12 volte l’appuntamento del Giappone ha visto essere incoronato sul proprio asfalto il campione del mondo, un numero mai registrato su altre piste. Dopo il ’76, si sono conclusi nella Terra del Sol Levante anche i campionati dal 1987 al 1991, quelli del 1996, ’98 e ’99, insieme al 2000 e 2003. L’ultima incoronazione avvenuta in territorio nipponico risale al 2011, ma forse, proprio questa domenica, la tradizione verrà ripresa. GP del Giappone
3. 1989: come non vincere un mondiale
Avrete già capito di quale storia si parla, lo storico duello tra Prost e Senna nel 1989 è troppo iconico per non essere riconosciuto. Anche qui, ci troviamo in Giappone, penultimo appuntamento del campionato e ormai la lotta al mondiale giunge ai titoli di coda. Ciò che poi trasformerà questa gara in leggenda è un incidente tra i due contendenti per la vittoria, avvenuto al 47esimo giro. Prost sta dominando la classifica, ma negli specchietti retrovisori compare l’immagine del compagno di squadra, pronto a sorpassarlo… O meglio, pronto ad agganciarlo. Il brasiliano e il francese finiscono nella ghiaia della chicane e Prost abbandona la vettura, sicuro di avere tra le mani il campionato. Senna con l’aiuto dei commissari torna in pista e vince il Gran Premio, solo per essere squalificato subito dopo per aver tagliato la chicane nella ripartenza. Prost vince il mondiale per la terza volta e Senna rimane a mani vuote.
4. Suzuka 2005: è Raikkonen show!
Il 23 ottobre 2005, Kimi Raikkonen è protagonista di una delle più belle rimonte della storia della Formula 1. Il finlandese, al via del GP napponico, scatta dalla 17esima piazza e insieme a Fernando Alonso, poco più avanti, si lancia in numerosi sorpassi. Un passo formidabile e una perfetta gestione delle gomme, portano Iceman tra le prime posizioni, fino ad arrivare alle spalle di Fisichella, leader della corsa.
“Quando l’ho visto negli specchietti, ho capito che era finita” dirà poi il pilota a fine gara.
In effetti, Fisichella ha ragione e con uno storico sorpasso Kimi conquista la prima posizione e la vittoria del Gran Premio del Giappone.
5. La lunga notte del 2019
Nonostante le ragioni che hanno reso quella serata indimenticabile siano tutt’altro che allegri, le qualifiche del Gran Premio del Giappone del 2019 rimangono un ricordo indelebile nel cuore dei più appassionati. E’ la notte (secondo il fuso orario italiano) dell’11 ottobre quando, a seguito delle difficili condizioni climatiche, la FIA annuncia la cancellazione delle FP3 e delle qualifiche: è allerta tornado. Il cielo si rasserena solo quando a Suzuka sorge il sole domenicale e così si decide di disputare le qualifiche la mattina prima del GP, ovvero… Alle tre di notte italiane. Proprio quella notte, Sebastian Vettel conquista quella che fino ad oggi è la sua ultima pole position, mentre in Europa si attendeva l’alba per vedere la gara, che verrà vinta da Valtteri Bottas.
Tre anni dopo, la notte di Suzuka resta magica, intrisa nella leggenda e nei ricordi di chi non ha chiuso occhio, tutto per amore di questo sport. GP del Giappone