La stagione 2023, tra le tante certezze regalate in pista e un dominio Red Bull-Verstappen senza precedenti, si è lasciata sfuggire la scalata al vertice della McLaren. Una seconda metà di campionato vissuta sotto i riflettori, in primo piano e da protagonista assoluta. McLaren rivoluzione
Il team diretto da Andrea Stella è stato in grado di ribaltare le sorti di un mondiale che era destinato ad essere fallimentare dopo le prime battute di stagione. E questo ha sorpreso chiunque, dalla concorrenza ai tifosi che non si sarebbero mai aspettati una ripresa proficua in corso d’opera.
Il Team Principal italiano era stato molto chiaro in occasione della presentazione della vettura lo scorso Febbraio. Ci sarebbe stato da faticare in pista e da correre in fabbrica, e così è stato.
La trafila di risultati scoraggianti messi a segno fino al GP del Canada non hanno frenato i progetti in cantiere in quel di Woking. E in terra Red Bull, in Austria, ha inizio la rivoluzione papaya con i cospicui aggiornamenti limati in fabbrica.
E i risultati sono strabilianti. Se nelle prime 8 gare il bottino segnava 17 punti totali, 2.1 per ogni GP con un distacco sul giro di oltre 1 secondo dai migliori, lo stesso non si può dire degli ultimi 8 appuntamenti disputati. 145 punti guadagnati, 18.1 per gara, 5 podi conquistati, 1 podio sprint, 1 giro veloce e un 4° posto nel mondiale costruttori che sembra sempre più tangibile. Tutto ciò oltre ad aver scatenato un’effettiva sfida interna tra i due alfieri del team.
Le scelte aerodinamiche studiate e proposte in campo hanno ridato linfa alla MCL60, la dose necessaria per permettere al suo duo di piloti giovane e promettente di dire la propria in pista.
Una rimonta che inizia dalla meccanica: McLaren rivoluzione
L’evoluzione aerodinamica vissuta dalla monoposto di Woking è stata resa possibile grazie alle scelte meccaniche e di telaio intraprese la passata stagione.
La filosofia meccanica sposata dalla McLaren è la stessa che guida i progetti Red Bull. A partire dallo schema di sospensioni che contraddistingue la MCL60. L’ex direttore tecnico James Key ha puntato su una sospensione anteriore pull rod rispetto al push rod, riservato, invece, alla sospensione posteriore. Ciò ha effettivamente portato a migliori proprietà aerodinamiche.
Era fondamentale partire da una carrozzeria stabile, adoperando scelte telaistiche e meccaniche di spessore per avere margine di miglioramento a livello aerodinamico. In questo modo, McLaren ha potuto dare il via al suo restauro aerodinamico, migliorando, significativamente, l’efficienza della monoposto.
Le specifiche aerodinamiche:
Archiviata la pratica meccanica nel 2022, la forza lavoro di Woking ha indirizzato le proprie attenzioni verso la zona delle pance, estremizzando il concetto di downwash proposto l’anno precedente. In aggiunta a questo, un fondo rivisitato, debuttato a Baku, ha gettato le basi necessarie per sbloccare i guadagni tanto ambiti. Con il pacchetto introdotto in Austria, è stato possibile allargare la finestra di setup della MCL60 e migliorare la propria performance, in particolar modo, lungo le curve ad alta percorrenza.
Se inizialmente la vettura non presentava eccellenze tecniche, ora la MCL60 può ritenersi competitiva nelle piste con curve veloci, quasi al pari della Red Bull.
Gli obiettivi per il 2024: McLaren rivoluzione
La filosofia di lavoro tracciata da Andrea Stella è nitida: il team di Woking avrà l’obiettivo di colmare gli aspetti nevralgici della vettura corrente che non erano risolvibili in questa stagione. A partire dalla performance e dall’efficienza aerodinamica con le configurazioni da basso carico che, spesso, hanno relegato la McLaren al ruolo di 4°/5° forza in pista con qualche difficoltà di troppo.
Inaugurata la galleria del vento:
Dopo 4 anni di piena ristrutturazione, il team papaya può contare, finalmente, su una galleria del vento di proprietà, inaugurata dalla squadra il 2 ottobre scorso.
Il wind tunnel di ultima generazione sarà cruciale per la crescita stellare della McLaren. Qui, sarà possibile sviluppare modelli al 60%, una peculiarità che permetterà agli ingegneri di effettuare indagini aerodinamiche più invasive e dettagliate. Non sarà necessario evidenziare come queste saranno cruciali per lo sviluppo della vettura 2024.
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