di Tommaso Cerutti f1 Messico Red Bull
Il weekend del Messico appena concluso ha mostrato ancora di più la situazione di crisi in cui versa la Red Bull, ma ciò che fa notizia è che anche Max Verstappen sembra non poter far più nulla di fronte all’inferiorità della sua monoposto.
Le difficoltà hanno caratterizzato il 2024 della Red Bull, che ad inizio stagione sembrava però in grado di ripetere il dominio del 2023, anno in cui il team di Milton Keyes aveva vinto tutti i Gran Premi, con eccezione per Singapore dove a trionfare furono Carlos Sainz e la Ferrari.
A Baku la Red Bull aveva perso la leadership del Campionato Costruttori, scavalcata dalla McLaren, ma dopo il Messico anche la Ferrari ha superato il marchio austriaco.
Perez: un GP di casa disastroso f1 Messico Red Bull
Che il weekend di casa del messicano non fosse in grado di invertire il trend più che negativo di questa stagione lo si era capito fin dal venerdì, e l’eliminazione in Q1 al sabato con soltanto il diciottesimo tempo aveva confermato le sensazioni delle prove, ma il peggio è successo in gara.
Ancor prima del via Checo compromette la sua stessa gara, sbagliando il posizionamento in griglia e guadagnandosi così 5 secondi di penalità.
Successivamente è strato protagonista di una lotta fratricida con Liam Lawson, durante la quale ha riportato un grave danno al fondo e alla pancia destra della sua monoposto, con conseguente perdita di numerosi punti di carico e esclusione dalla possibile rimonta in zona punti.
“Ho avuto l’incidente con Liam; lui era sulle gomme dure e noi eravamo molto più veloci. Ho puntato all’interno, avevo la curva e non mi aspettavo che lui chiudesse; avevo la posizione entrando in curva cinque, lui era fuori pista, è rientrato e non mi aspettavo che continuasse dritto. Ha colpito tutto il lato della macchina, danneggiando l’intera fiancata e il fondo“.
Oltre al danno anche la beffa, come si suol dire, visto che l’incidente che ha spento i sogni di rimonta di Perez è avvenuto proprio con Liam Lawson, colui che per molti è il candidato numero 1 al sedile in Red Bull proprio del messicano per la prossima stagione. Probabilmente il giovane neozelandese ha voluto dimostrare qualcosa ai vertici del team difendendosi più duramente del solito, ma ciò che è certo è che Christian Horner (Team Principal Red Bull) sembra avere le idee chiare, e le sue dichiarazioni rilasciate a Jenna Fryer non lasciano intendere nulla di buono per Checo: “È un business basato sulle performance, e arriva un momento in cui vanno prese decisioni difficili”.
Verstappen: la pressione si fa sentire
La Red Bull in Messico non era perfetta, e infatti anche Max non ha avuto il migliore dei weekend, e anche lui sin dalle prove libere del venerdì ha lamentato poco feeling con la monoposto. Il sabato è invece andato decisamente meglio, e in qualifica è riuscito a colmare le differenze con le altre vetture grazie al suo incredibile talento, piazzandosi in seconda posizione, alle spalle della Ferrari di Carlos Sainz. Allo spegnimento dei semafori riesce anche a rimanere negli scarichi dello spagnolo, ma dopo la fine del regime di Safety Car causato da Yuki Tsunoda viene attaccato da Lando Norris.
Max, lo sappiamo, è solito difendersi in un modo molto al limite, limite che però questa volta ha oltrepassato accompagnando fuori il suo rivale per il Campionato in ben due occasioni, ottenendo come risultato ben 20 secondi di penalità che a fine gara lo hanno relegato a un’anonima sesta posizione.
Nelle interviste post gara Max ha espresso le sue preoccupazioni: “Il problema è che quando sei più lento, ti ritrovi in quelle posizioni. Non mi arrenderò facilmente. Il problema, poi, non è essere d’accordo o meno con la decisione degli steward, anche se penso che 20 secondi siano troppi. Il problema più grande e anche ciò che temo è il passo gara“. E ancora: “Anche senza la penalità non avevamo alcuna chance di lottare al fronte. Ma non sono comunque preoccupato per il Titolo”.
Salvare il salvabile f1 Messico Red Bull
Il campionato sta volgendo al termine e se Max ha ancora un comodo vantaggio su Norris e Leclerc, suoi diretti inseguitori, lo stesso non si può dire per Perez, ottavo in campionato con più di 250 punti di differenza dal compagno di squadra, e nemmeno per la Red Bull nel Campionato Costruttori, ormai una questione a due tra McLaren e Ferrari.
Vista la stagione 2023 ampiamente dominata e le prime gare di questa stagione, nessuno si aspettava un crollo simile da parte del team di Milton Keyes, che ora si ritrova a dover tenere duro e non perdere troppi punti fino alla fine del campionato.
Riuscirà la squadra austriaca a riprendersi o la situazione precipiterà sempre di più? Per scoprirlo non serve attendere molto, visto che già questo weekend si corre nuovamente, questa volta in Brasile.