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Imola, Penazzi: “La Formula 1 è un’illuminazione per la città

Quattro chiacchiere con Elena Penazzi, assessore all’Autodromo ed al Turismo di Imola.

A Imola è già Natale. “Ma come?” direte voi. Eh sì, da fine Ottobre a Imola si respira l’aria del Natale. Speranza, luce… E questo grazie ad uno dei simboli delle festività natalizie: le luminarie. Queste, però, sono luminarie speciali, uniche. Perchè? Perchè sono dedicate ad Ayrton Senna, installate per omaggiare lui e il ritorno della Formula Uno in città.

Le parole del pilota brasiliano che illuminano il centro storico di Imola sono: “I ricchi non possono vivere su un’isola circondata da un oceano di povertà. Noi respiriamo tutti la stessa aria. Bisogna dare a tutti una possibilità” e “Se una persona non ha più sogni, non ha più alcuna ragione per vivere. Sognare è necessario anche se nel sogno va intravista la realtà. Per me è uno dei principi della vita“.

Ne abbiamo parlato con Elena Penazzi, assessore all’ Autodromo ed al Turismo di Imola.

Adoravo Senna, adoro l’autodromo e tutto quello che è il mondo delle corse. Mi erano piaciute così tanto le luminarie messe a Bologna gli anni scorsi e fare un omaggio così a Senna per me è stato bellissimo.

Il nostro blog ha un pubblico prevalentemente giovane, quindi vorremmo proprio iniziare con una domanda introduttiva. Può parlarci del suo lavoro? Magari legato all’autodromo e alla sua passione, come ci ha già anticipato.

Ah, certo! Ve lo racconto subito. Mio papà mi ha portato in autodromo da quando ero piccolissima. Ho visto i piloti, quelli storici: Berger, Piquet.. gente che forse voi li conoscete solo di nome… però che hanno fatto la storia dell’automobilismo. Io ero una bambina quando mio papà mi ha portato a vedere questo mondo, e da quel momento io mi sono proprio innamorata di tutto: del rumore delle macchine, dell’odore, dell’atmosfera che si respirava… E così quando il sindaco mi ha offerto questo ruolo legato all’autodromo, al turismo e grandi eventi non potevo che dire di sì. E questa è un po’ la storia.

Quest’anno è tornata la Formula Uno, ma solitamente gareggiano formule minori e si tengono i concerti. Come cambiano i rapporti in base all’evento che c’è?

Ad Imola, come hai giustamente detto, si tengono concerti e gareggiano le categorie minori e Formula Uno. Quindi noi abbiamo visto passare di tutto, anzi, vediamo passare di tutto. Ecco, quando c’è la Formula Uno è come un’illuminazione, è qualcosa di diverso. E’ come se il circuito diventasse il centro del mondo, è una magia. Anche dopo tanti anni, dopo 14 anni per la precisione, rivedere quelle automobili, quell’ambiente, il circus della Formula Uno nel nostro autodromo, anche solo i motorhome per le strade (essendo un circuito cittadino li vedi che escono dall’autostrada e che arrivano in autodromo) è una vera e propria magia. Non c’è Vasco Rossi che tenga! E lo dico da fan di Vasco Rossi.

Parliamo delle luminarie, Imola a Natale: Le parole di Senna sono una guida in questo periodo difficile. Quali sono stati i motivi di questa scelta e soprattutto di queste due frasi in particolare, se ce ne sono stati?

Sì, assolutamente sì. Era l’ideale avere un personaggio come Senna, che non è solo un pilota. Una critica è stata sul perché non sia stato ricordato anche l’altro pilota morto in quel weekend, Ratzenberger. È stato perché Senna rappresenta qualcosa in più dell’essere un pilota. Era un idolo nel suo Paese e rappresentava uno stile di vita, che soprattutto nella prima frase è attuale al 100%. Il fatto che il mondo, in questo momento, stia vedendo una tragedia così grande, ci deve far stare uniti. È importante illuminare una città dicendo che non si possa vivere in un’isola, senza sapere che il mondo intorno debba essere unito. Senna ha veramente dato tantissimo di sé nel mondo, non solo sportivo. È quindi un segno di speranza e di come il mondo dovrebbe agire.

Tutto questo tornava a pennello: la Formula Uno che tornava, Senna che purtroppo se n’è andato in questo autodromo, era un messaggio di speranza e di luce. Ciò che ha detto nella sua vita rimane, perché rimane nelle sue frasi e nel suo modo di essere. È importante anche sapere che queste luminarie verranno battute all’asta, il ricavato verrà devoluto proprio per il territorio di Imola, colpito dall’emergenza Covid. È un unico percorso.

Abbiamo letto sul comunicato che la scelta è stata condivisa con la famiglia Senna. Può spiegarci com’è andata?

Attraverso la Fondazione. Hanno un responsabile europeo che è italiano (Claudio Giovannone), il quale subito è rimasto entusiasta delle frasi. Ha detto che sono le sue due frasi preferite, e noi non lo sapevamo neanche! Per utilizzare la firma di Senna e le sue frasi c’è un copyright, quindi ci vuole l’autorizzazione. Per ottenerla, abbiamo contattato la Fondazione Senna che poi ha parlato proprio con Bruno e con la sorella Viviane, i quali appunto ce l’hanno concessa. Anche a loro è piaciuto questo omaggio!

Quanto è forte nella città il sentimento per il pilota brasiliano? Qualcuno potrebbe passare sotto le luminarie e non sapere a chi appartengono quelle parole?

No, secondo me non è possibile.
Senna è stata una persona veramente trasversale, aveva veramente qualcosa di più, qualcosa di magico: nello sguardo, nel modo di parlare, di essere, di rapportarsi al mondo, all’umano… quindi non puoi non conoscerlo.

Quello della Formula Uno è quindi un sentimento che nella città, in onore del Gran Premio di quest’anno, si è risvegliato o non era mai andato a dormire?

Noi abbiamo sempre riposto grande speranza in questo. La possibilità di quest’anno è stata grandissima. C’è un sentimento di amore verso la Formula Uno in questa città: nel momento stesso in cui hanno annunciato il divieto di spettatori dal vivo, la polizia ha dovuto lavorare tantissimo per tenere i Tifosi fuori dal circuito. Hanno trovato le persone sul tetto della chiesa, vestite da cespugli o ancora accampate lì dal venerdì notte.
C’era un sentimento di gioia, un sacco di gente lungo il fiume solo per sentire il rumore della Formula Uno e per la verità anch’io mi sono emozionata tantissimo quando ho sentito il rumore dei motori, perché effettivamente c’è un sentimento forte che non è mai andato via.

C’è un legame appunto fortissimo tra Imola e la Formula Uno e c’è questa famosa quarta tappa per l’anno prossimo, che ancora è vuota. I cittadini sarebbero felici? È una cosa che si può sperare?

Sì, sì, sì. Posso dire che davvero a livello politico noi stiamo facendo tanto. Finalmente si sta facendo tanto, per la prima volta dopo tanti anni. Quando abbiamo perso la Formula Uno non era così, ma adesso abbiamo una regione che ci crede molto e quindi avere anche la politica della nostra parte può farci puntare sul ritorno della Formula Uno. Abbiamo già parlato con Liberty Media e sono entusiasti del nostro autodromo perché Imola è Imola, anche come pista. L’hanno detto tutti i piloti, sono rimasti esaltati, è un signor autodromo, devi saper guidare. La nostra organizzazione è stata molto apprezzata, poiché era già consolidata, vengono organizzati tantissimi eventi, anche con tante persone, anche con tante complessità. Liberty Media è stata molto soddisfatta di quello che abbiamo fatto.

Fonte: comune.imola.bo.it

Le parole di Senna ci fanno capire quanto sia importante sognare, ma allo stesso tempo rimanere con i piedi per terra. Il messaggio di speranza e unione deve essere forte, durante questo periodo di emergenza sanitaria deve esserlo ancora di più, e i pensieri di un uomo, che era più di un pilota, sono uno dei modi migliori per ricordarcelo. Il momento è difficile e dobbiamo restare uniti.

Tra quelle luminarie, una speranza in più brilla per Imola: il ritorno della Formula Uno in città è una probabilità veramente realistica, che renderebbe molto felice l’intero mondo del motorsport.

Chiara Vulduraro e Anna Botton

Anna Botton

Appassionata di comunicazione e di ogni forma d'arte (sport incluso). Le emozioni sono il mio pane quotidiano. Autodromo, stadi e palazzetti sono la mia seconda casa. Il sogno? Entrarvi con un pass al collo.

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