Scopriamo i traguardi più importanti di questo binomio dal 1950
In occasione della prima gara del campionato in Bahrein, Pirelli ha festeggiato l’importante traguardo delle 400 presenze in F1 come fornitore. Questo numero a tre cifre rappresenta un viaggio molto lungo, nel corso del quale i pneumatici Pirelli hanno supportato ed esaltato le prestazioni di grandi campioni. Nonostante le sconfitte e i periodi di assenza dalla F1, il riconoscimento dell’affidabilità dei suoi pneumatici è sempre rimasta una costante nel corso degli anni.
L’arrivo di Pirelli in F1 negli anni ’50
Sin dagli inizi della storia di Pirelli, il Motorsport era inciso a caratteri cubitali nel loro DNA. Dopo aver fornito i pneumatici in svariate competizioni a due e quattro ruote, è stato naturale che diventasse fornitore nel primo campionato mondiale di F1 ad inizio anni ‘50.
La prima gara fu organizzata il 13 maggio 1950 in Gran Bretagna a Silverstone. Il vincitore di questa storica competizione fu Giuseppe Farina alla guida di una Alfa Romeo. Nel campionato di allora erano presenti tre fornitori di pneumatici: Englebert, Dunlop e Pirelli. Il primo campionato fu decisamente positivo per il brand italiano : i primi sei vincitori della massima categoria montavano proprio pneumatici Pirelli.
Il primo successo con pneumatici italiani arrivò nel 1952. Alberto Ascari si aggiudicò un campionato all’insegna del tricolore: guidava, infatti, una monoposto Ferrari equipaggiata con pneumatici Pirelli. Questo periodo d’oro proseguì anche nel campionato successivo quando Ascari concesse il bis, vincendo il secondo titolo consecutivo, sempre con lo stesso fornitore tecnico di gomme.
Questi due successi di fila esaltarono le prestazioni del brand e convinsero altre scuderie ad utilizzarli. Fu questo il caso di Maserati che montò i pneumatici Pirelli sulla monoposto di Fangio, vincitore del titolo mondiale nel 1954.
Il 1957 vide una nuova vittoria iridata assoluta di Fangio in Maserati, grazie ai suoi primi posti in tutte le gare del campionato. Tuttavia, fu anche l’anno in cui Pirelli decise di ritirarsi dalla F1, probabilmente per i costi troppo elevati di partecipazione .
Il ritorno di Pirelli in F1 e l’inizio della seconda era
Dopo venticinque anni di assenza, Pirelli ritornò in F1 nel 1981. In questa occasione, gli ingegneri presentarono il pneumatico P7 radiale, un prodotto molto avanzato e di altissima qualità. L’anno più iconico di questa seconda era Pirelli fu il 1984. Durante quel campionato, un talentuoso pilota brasiliano di nome Ayrton Senna esordì alla guida di una Toleman, equipaggiata proprio con gomme Pirelli. Si può quindi dire che il brand italiano abbia giocato un ruolo importante agli albori della carriera del pilota che in breve tempo sarebbe stato riconosciuto come un campione intramontabile.
Dopo due anni di assenza dal 1986 al 1988, iniziò la terza era di Pirelli in F1, con il raggiungimento di pochi risultati. L’ultimo successo di Pirelli in regime di concorrenza avvenne nel 1991. Proprio in quell’anno, Pirelli si ritirò nuovamente dalle corse. In sua assenza, gli anni ’90 furono dominati dal fornitore di pneumatici Goodyear.
Pirelli in qualità di fornitore unico dal 2011 al 2023
Dopo circa 10 anni di lotta con Michelin, nel 2010 il brand giapponese Bridgestone si ritirò dalla F1. Lasciò così lo spazio a Pirelli di ritornare nel campionato di F1 nel 2011 , stavolta in qualità di fornitore unico. Attraverso un accordo con la FIA, furono introdotti nuovi pneumatici con diverse mescole, identificabili grazie ai colori sulla spalla. La loro vita era volutamente limitata per aumentare il numero di pit stop nel corso della gara e di conseguenza lo spettacolo e l’imprevedibilità della competizione.
Il campionato del 2011 vide la seconda vittoria iridata consecutiva per il 24enne Sebastian Vettel al volante della sua monoposto Red Bull. Era stato un campionato dominato dal campione tedesco, con 11 vittorie in un totale di 19 gare.
Dopo un primo contratto triennale dal 2011 al 2013, l’intesa è stata prolungata fino al 2023. Oltre ad aumentare sensibilmente la visibilità del brand, il più grande beneficio di Pirelli è quello di collaborare con tutti i team per sviluppare costantemente un prodotto all’avanguardia dalle altissime prestazioni.
La sfida più recente che Pirelli è chiamata ad affrontare è la realizzazione di pneumatici con cerchi da 18 pollici per il campionato 2022. Si tratta della stessa misura dei cerchi delle gomme stradali. Stiamo parlando di un vantaggio molto importante per Pirelli: per loro sarà molto più semplice sfruttare i dati acquisiti in F1 per la realizzazione di gomme stradali, rendendole ancora più affidabili e di alta qualità.